Praticamente
una delusione. A parte le illustrazioni che sono bellissime e che forse valgono
il costo del libro, il resto è decisamente vuoto. Il contenuto lascia veramente
a desiderare. Sorel è un vignettista e ha sempre avuto una sorta di adorazione
per l'attrice Mary Astor. Molte persone che leggeranno questo libro, tra cui io
prima di leggerlo, non sanno nemmeno chi sia stata Mary Astor. Be' ... Mary era
un'attrice negli anni '30, quando ancora Hollywood stava nascendo. Nel 1936 è
stata coinvolta in uno scandalo sessuale che fece molto scalpore. Ci fu un
processo per l'affidamento della figlia e da questo ne uscì che l'attrice era
una donna di facili costumi. Ma dal libro scopriamo altro. Mary è sempre stata
una donna sottomessa, prima al padre e poi a tutti i suoi mariti, che si sono
sempre approfittati di lei, senza darle mai nulla in cambio, anzi togliendole
molto. A quattordici anni, quando inizia la sua carriera, spronata da un padre
padrone, Mary non ha nemmeno voglia di diventare attrice. Il suo sogno è
sposarsi e metter su famiglia. Ma i suoi, madre compresa, non le permettono di
avere una vita normale. Tutto è dedicato al cinema e lei è costantemente
seguita dalla madre o dal padre. Non è mai sola. I suoi vivono praticamente
alle sue spalle. Suo padre si da alla bella vita e lei non vede un centesimo di
quello che guadagna. Fino al primo matrimonio che la renderà vedova a soli 24
anni. La sua carriera andrà avanti tra alti e bassi, tra i continui
innamoramenti, fino ad arrivare allo scandalo dei diari. Avrà due figli e altri
mariti, vincerà nel 1942 quello che allora era l'oscar come attrice non
protagonista nel film La Grande Menzogna a fianco di Bette Davis; dopo il
declino della sua carriera e svariate disintossicazioni e altrettanti tentativi
di suicidio, nella vecchiaia si ritroverà scrittrice di un certo successo.
Finirà i suoi giorni in una sorta di clinica per artisti all'età di ottant'anni
con tutti gli acciacchi dovuti agli eccessi della sua vita. Voto: 5 per la
storia, 10 per le illustrazioni.
martedì 23 gennaio 2018
venerdì 19 gennaio 2018
RECENSIONE – Il Mondo del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin e altri
Certo è che Il Mondo del Ghiaccio
e del Fuoco è una geniale operazione commerciale ed è ad uso e consumo degli amanti della serie del Trono di
Spade. É un libro da esporre e conservare,
soprattutto per le meravigliose illustrazioni di cui è pieno. E anche perché,
se cerchi qualcosa sulle dinastie che popolano il mondo di GOT, la tua
curiosità verrà sicuramente esaudita. George R.R. Martin crea un personaggio
nuovo, Yandel, Maestro della Cittadella, che ci narra la storia di Westeros e
dell’Essos. Il libro è dedicato a Tommen, ma Yandel lo aveva iniziato durante
l’epoca di Re Robert I della casata Baratheon, quindi assiste prima alla
successione di Joffrey e poi a quella di Tommen. Yandel racconta soprattutto
leggende che si sono tramandate nell’arco di secoli dal Tempo dell’Alba.
Leggende che si fondono con miti e storia. Questo però non gli impedisce di
ricostruire la storia della venuta dei Primi Uomini nel Westeros, del loro Patto
con i Figli della Foresta e l’avvento dell’Età degli Eroi tra cui Brandon il
Costruttore, Garth Manoverde, Lann l’Astuto, Durran Pena degli Dei, Ser Artys
Arryn che fondarono i Reami dai quali ebbero origine i Sette Regni. Ci racconta
della Lunga Notte, della cacciata degli Estranei da parte dei Guardiani della
Notte. Della grande ascesa di Valyria e del successivo avvento del Regno dei
Draghi. Ci sono molte pagine dedicate a tutti i membri della dinastia Targaryen
fino alla guerra dei Draghi. Nella seconda parte del libro troviamo la storia
dei Sette Regni, dove conosceremo anche le gesta degli Stark, dei Lannister e
dei Tully. É, per gli amanti del Trono di Spade, un libro affascinante,
perché si ritrovano tutti gli elementi disseminati attraverso i primi cinque
romanzi della saga (cinque… quelli della saga in lingua originale… in lingua
italiana sono di più). In questa opera Martin è stato aiutato da due fans, Elio
M. Garcia e Linda Antonsson di
Westeros.org, che insieme a lui hanno ricostruito un mondo partendo dall’alba
dei tempi fino al regno di Robert Baratheon, senza andare oltre, senza svelare
nulla se non quello che già conosciamo, o almeno se qualcosa hanno svelato è
sicuramente retroattivo e di riempimento di alcuni vuoti della serie di GOT. Comunque,
la bellezza del libro sta soprattutto nelle 170 illustrazioni che sono comprese
nella storia. Mappe, disegni e alberi genealogici di tutte le casate, e anche
un’approfondita storia della cultura di Westeros, tutte cose inedite che fanno
sicuramente il piacere dei fans. É un aiuto ai lettori della saga perché
può riuscire a farsi un’idea più precisa di quanto sia avvenuto nel continente.
Conosceremo molto bene le vicende legate alla Ribellione Blackfire, ai sovrani Targaryen
da Aerys I fino al Aeyris II il Folle, arrivando alla ribellione di Robert.
Voto: 6,5 per la storia, 8 per l’idea, 10 per le illustrazioni.
giovedì 11 gennaio 2018
RECENSIONE – Babylon Berlin. Gereon Rath #1 di Volker kutscher
Berlino, 1929. Il giovane Gereon
Rath commissario di polizia prussiana viene “esiliato” a Berlino, presso la
sezione della Buoncostume dopo un incidente accadutogli nella sua nativa
Colonia. Essendo il figlio di un comandante di Polizia molto conosciuto, Gereon
verrà sempre visto come un raccomandato. Quello che i suoi nuovi colleghi non
riescono a spiegarsi è il suo passaggio dal settore omicidi di Colonia alla
Buoncostume di Berlino, quasi una retrocessione di carriera. Ma nessuno sa
dell’incidente che è stato messo a tacere. Ma Berlino è pur sempre il centro
della Germania e Colonia è vista come una città molto provinciale. É a
Berlino che succedono i fatti, come i tumulti in seguito al “Maggio di Sangue”.
Gereon Rath si ritroverà coinvolto in qualcosa di molto più grosso di quel che
pensa. Da un misterioso omicidio catalogato come un banale regolamento dei
conti, si snoda la storia che ci racconta di una Berlino suddivisa in Bande
armate, Berolina e Norldot su tutte, che si dividevano il controllo dei
traffici illeciti di droga, alcool, armi e prostituzione. Ma non solo. Berlino
è il centro di nuove organizzazioni politiche, come la comunista Rotfront e una
crescita del nazionalismo fomentato da un uomo di nome Adolf Hitler. Berlino è
quindi una città sull’orlo dell’abisso, dove covano tutte le tensioni, tutte le
angosce e le deliranti ambizioni di un paese uscito a pezzi alla guerra. Il
giovane Rath oltre che con la notevole differenza della vita, a Berlino, deve
vedersela con un lavoro che non lo aggrada: arrestare prostitute, attrici che
fanno film pornografici, che si accoppiano con i sosia della passata gloria
prussiana, non è esattamente la sua massima aspirazione. Gereon, comandato dal
capo della Buoncostume Bruno Volter, si introduce nella vita notturna berlinese,
popolata di night clandestini, massima fonte dei traffici illeciti dove le
indagini spesso convergono. Ad interrompere la sua noia ci penserà il 1°
Maggio, il Maggio di Sangue. Il prefetto di Berlino vieterà qualsiasi
dimostrazione, ma i comunisti marceranno comunque e la repressione sarà crudele:
molte persone rimarranno uccise. Per sviare l’opinione pubblica dal disastro,
da quella che sembra molto una “mattanza” politica, il prefetto punterà tutto
su un fatto di sangue accaduto lo stesso giorno. In un canale viene ripescata
un’automobile di lusso e al suo interno viene rinvenuto il cadavere di un
giovane riccamente abbigliato, ma con evidenti segni di tortura soprattutto su
mani e piedi. Nessuno sa chi sia, se non Gereon Rath, che per qualche strano
motivo lo terrà per sé. Bello e particolare il personaggio del giovane Rath, da
una parte uomo coraggioso e dall’altra la sua psiche messa sotto forte stress,
che non sono certo un connubio perfetto. Gereon cerca in tutti i modi di
svincolarsi dall’opprimente presenza di un padre importante e scomodo allo
stesso tempo. Belli e concreti i personaggi co-protagonisti come Charlotte
“Charlie” Ritter segretaria tuttofare di giorno e con una segreta vita
notturna, Bruno Volter capo della Buoncostume uomo buono all’apparenza, ma che
nasconde tutt’altro, Gennat e Zorgiebel, il primo molto fiducioso sulla
riuscita di Gereon e l’altro un politico più che un poliziotto. Bello e
rappresentato bene il contesto storico e politico della Berlino post Prima
Guerra Mondiale con le persone che si adattavano a far di tutto pur di sbarcare
il lunario e la voglia della gente, anche nell’esagerazione, di uscirne fuori e
vivere con leggerezza da una parte, e dall’altra quella di persone che
cercavano nell’ordine, nel nazionalismo e nella violenza, una voglia di
rinascita e non solo. Primo di una serie numerosa (l’ho scoperto oggi), ne
consiglio comunque la lettura. Ah… non ha nulla a che vedere con la serie TV,
il libro e i personaggi sono stati completamente stravolti. Voto: 7+
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