sabato 20 ottobre 2018

Recensione – Il tulipano nero di Alexander Dumas (padre)



Fuorviata dal ricordo del cartone animato, ho iniziato il romanzo pensando fosse una storia di cappa e spada. Poi se pensiamo all’autore ... lo si pensa ancora di più, ma non è proprio così. Certo avventure, lotte, invidie, violenza ci sono, ma il tutto per un fiore: il tulipano nero per l’appunto. Siamo in Olanda, nel 1672. Siamo in un periodo d’oro da una parte e di lotte interne dall’altra. Lo Statolder, il principer Guglielmo d’Orange, combatte contro il Gran Pensionario d’Olanda Giovanni de Witt. Siamo anche in periodo di grandi scoperte e gli olandesi furono i primi importatori, dai paesi orientali, del tulipano, da loro poi reso famoso in tutto il mondo. Ma torniamo ai de Witt. Il romanzo inizia infatti con i due fratelli de Witt in gravi ambasce. Uno in prigione Cornelius e l’altro Giovanni, Gran Pensionario accusati di complottare e svendere il paese ai francesi. Giovanni e Cornelius verranno fatti uccidere da Guglielmo d’Orange, che sobillerà la folla che, inferocita li ucciderà, trucidandoli. Prima di morire, Cornelius de Witt, riuscirà a mandare il suo servo con un messaggio per il suo figlioccio, Cornelio van Baerle, quello di bruciare un pacchetto di documenti che gli aveva consegnato tempo prima. Cornelio, a differenza dei due de Witt, non è per niente un uomo politico, non se ne intende proprio. E’ uno studioso, e la sua ricchezza, gli ha permesso di poter vivere nel modo da lui ritenuto il migliore: quello di cercare e creare nuove specie di tulipano. Il sogno è di riuscire prima o poi a creare il famoso tulipano nero, e di intascare il premio di centomila fiorini messi a disposizione dalla città di Haarlem. Cornelius è molto vicino alla creazione del fiore, anzi sa che i bulbi che ha nelle mani saranno proprio del tulipano nero. Ma Cornelio, oltre a non intendersi di politica non si intende nemmeno di vicinato e nemmeno di invidia. Infatti non sa di essere spiato dal suo vicino, Isaac Boxtel, anche lui creatore di tulipani ma molto modesto e molto meno capace di Cornelio. Farebbe di tutto per rubargli i bulbi del tulipano nero, anche accusarlo di complotto contro Guglielmo d’Orange. Cornelio, dopo la soffiata di Boxtel, verrà arrestato e codotto in carcere, dapprima messo a morte e poi graziato con la prigione a vita dallo Statolder. Proprio il famoso pacchetto di documenti, che Cornelio aveva dimenticato in fondo ad un cassetto, provano l’accusa di Boxtel. Ma sarà Rosa, la figlia del suo carceriere, Grifo, ad avere la possibilità di salvare colui che le è entrato nel cuore. Scorrevole e avvincente, come solo uno scritto di Dumas può essere. Nonostante è il cattivo della storia, forse il personaggio di Isaac Boxtel è il più riuscito di tutti, e la sua cattiveria è veramente rappresentata in modo perfetto. Voto: 6,5

domenica 7 ottobre 2018

Recensione - Poirot, tutti i racconti di Agatha Christie

E' stata veramente una delle fatiche di Ercole portare a termine questo tomo di ben 927 pagine. Alcuni sono accettabili, altri molto, ma molto semplicistici. Mi era simpatico Poirot, prima di iniziare questo tomo, alla fine l'ho trovato un po' presuntuoso e antipatico, ma tant'è... Mi sono detta molte volte, povero capitano Hastings, che male avrà mai fatto? Si è ripreso con gli ultimi 12 racconti, quelli proprio relative alle 12 fatiche di Ercole o di Hercule... fate voi...
Voto: 6+