lunedì 26 maggio 2014

RECENSIONE - IL POTERE DEL CANE DI DON WINSLOW

“Il potere del cane” è un grande romanzo sul narcotraffico, sulla mafia, sulla corruzione e sulla voglia di redenzione di alcune persone e il lento discendere all’inferno di altre. E’ un romanzo terrificante e colmo di tristezza, di un’intensità che non concede un solo attimo di tregua. Un ritratto perfetto dell’inferno e della follia morale che lo accompagna. E si tratta di storie che sono realmente accadute, anche se qui romanzate. Cose vere e terribili. E’ il secondo romanzo pubblicato di quest’autore, paragonato a James Ellroy a cui lo accostano sia le tematiche trattate, sia le dinamiche narrative anche se le ultime risultano meno compulsive, più pacate. Non potete aspettarvi una lettura politicamente corretta, la saga triennale del narcotraffico sudamericano è rappresentata con ogni dettaglio, senza fare sconti a nessuno. Nel corso dell’opera Winslow getta semi tra le righe che produrranno pagine di un’indimenticabile bellezza, ma anche di rara efferatezza. Assisteremo a torture fisiche e psicologiche, ignobili ricatti, esecuzioni di infanti, uomini fatti a pezzi e conflitti a fuoco, che vedono coinvolti politici corrotti, poliziotti corrotti, poliziotti per bene, famiglie mafiose, killer, prostitute, mogli devote, bambini innocenti, in un caleidoscopio di equilibri precari che si alterano a causa di donne dal grande fascino o per testimonianze di una spia. Emergono figure difficili da dimenticare, come padre Parada, il killer Callan e la prostituta d’alto bordo Nora. Ma tra le tante spicca quella di Art Keller, agente della DEA di stanza in Messico, un buon boxeur, grande incassatore, il tipo di pugile che i messicani prediligono. Lui è uno Yanqui, un mezzo messicano… sua madre lo era per davvero. Mentre viene messo a riposo dai suoi diretti superiori che non lo sopportano e supportano proprio per il fatto di non appartenere ne ad un etnia ne all’altra, durante un incontro di pugilato improvvisato, incontra le persone che gli animeranno e sovvertiranno la sua esistenza: i fratelli Adàn e Raul Barrera, nipoti dell’insospettabile Miguel Angel Barrera, a quel tempo in carica come capo della lotta al narcotraffico. Invece i tre muovono i fili del principale cartello dello spaccio verso gli Stati Uniti, la “Federacion”. E Barrera senior non si fa scrupoli di utilizzare Art, dandogli molliche, per appropriarsi del tutto, del giro degli altri narcotrafficanti. I suoi nipoti Adàn e Raul sono tutt’altra cosa. Adàn è tanto intelligente quanto suo fratello è un vero cowboy, letale e feroce. Quando Adàn scopre che il mercato dell’eroina è in fase di stallo, indirizza tutta l’attività delle varie “Federaciones” di cui diventa capo, sulla vera ricchezza del Messico: l’estesissimo confine che li separa dal sud degli Stati Uniti. Da quel momento ogni chilo di coca che proviene dalla Colombia e che sfugge ai “disattenti” agenti federali, è tassato dai Barrera che vedono crescere in modo esponenziale la loro supremazia. Altri argomenti vengono trattati nello scorrere della storia. Trovano approfondimento i rapporti della Federaciones con la mafia italo-americana, la farsa del trattato del libero scambio di merci, denominato NAFTA, la struggente parentesi storica del devastante terremoto del 1985, l’attività della teologia della liberazione, portata avanti dai cosiddetti preti rossi, con i suoi martiri e le devastanti operazioni militari segrete che fecero milioni di morti con l’assenso dei molti. Chi ha un’infarinatura di questi argomenti sa quanto siano inquietanti gli intrecci che CIA, DEA e vari signori della droga, imbastirono a spese dei contribuenti nel tentativo di sfiancare  le continue e minacciose insurrezione dei “rossi”, soprattutto quando queste avvenivano ad un tiro di schioppo dagli Stati Uniti. Art Keller, da buon incassatore subisce numerosi attacchi, anche dai suoi più stretti collaboratori, e si ritrova sempre più alle prese con le sue tre S, Sei Sempre Solo, nel senso che può contare solo su se stesso, soprattutto quando si imbatte per caso nelle varie operazioni Cerbero e Nebbia Rossa, che coinvolge il vertice dell’establishment degli Stati Uniti. Lascia la famiglia per il lavoro, acutizza ed esaspera la sua battaglia tristemente personale, lasciandosi alle spalle una miriade di vittime innocenti che, oggetti di spietate vendette, fanno una fine atroce. Questo libro è stato catalogato come uno dei noir più potenti degli ultimi anni. Non ci sono personaggi che possono essere definiti positivi e Don Winslow ci racconta magistralmente, non la solita e scontata battaglia del bene contro il male: a fronteggiarsi e allo stesso tempo frequentarsi, sono due entità esiziali, che lasciano il lettore ed Art Keller con l’atroce dubbio che la sua fazione non rappresenti il male minore. Epico. Voto: 8,5

lunedì 12 maggio 2014

RECENSIONE - UNA STREGA MODERNA DI DEBORA GEARY

Attirata dal titolo ho comprato questo romanzo, non aspettandomi certo chissà che cosa. Anche la copertina mi ha attratto molto, ma dalla trama in quarta di copertina non mi aspettavo certamente un classico della letteratura, quindi l’ho preso per quello che è, un libro di intrattenimento. La storia è questa. Lauren è un agente immobiliare molto in gamba. E’ intuitiva, e il suo intuito di solito non sbaglia mai e questo la porta spesso a vendere le case giuste per i suoi clienti, spesso molto diverse da quello da loro richiesto. Una sera Lauren torna a casa dopo una giornata che l’ha un po’ delusa, con i suoi ultimi clienti e l’appartamento da lei previsto non è scattato nessun clic e quindi si vuole consolare con una buona dose di gelato, ma il frigo vuoto l’attende. Su consiglio della sua amica Nat, si affida ad un sito di spesa online, ma cercando proprio il gelato viene catapultata in una chat per streghe, dove tre donne le dicono che ha dei poteri magici. Lauren non crede a quello che vede e pensa che queste persone abbiano preso un abbaglio, ma soprattutto esistono le streghe i maghi? Mica siamo in Harry Potter. Eppure sembra proprio di sì e le streghe hanno intenzione di mandare in avanscoperta uno di loro. Infatti dopo un paio di giorni si ritrova in un ristorante giapponese con Jamie, il mago, che fa volare i piatti in aria con una sorta di incantesimo. Lauren comincia quasi a convincersi che possa essere vero, e dopo aver fatto dei test insieme a Jamie viene decretato che è una strega della mente. La cosa che la convince di più però è una precognizione che ha lo stesso James e che le passa come un film davanti agli occhi, appena la sua amica Nat entra in casa sua. Lauren, Nat e Jamie partono quindi per la California. La ragazza ha bisogno di sviluppare e di controllare i suoi poteri, quindi di un insegnante in gamba che la possa seguire in tutto il suo percorso di nuova strega moderna. Primo libro di una serie di nove, che in America sta avendo un discreto successo. Molto, molto, ma molto leggero. La scrittura non è molto scorrevole, soprattutto non si tiene conto che quando si parla di codici di computer e programmazione, non tutti sono capaci di capire di quello di cui si sta parlando. Oppure quando ci si addentra nelle spiegazioni di cerchi magici, poteri elementali e poteri mentali, non tutti siamo streghe o maghi. Se vi aspettate la storia d’amore a lieto fine, c’è… ma non è della protagonista che parliamo. Quello che stupisce, ma d’altronde non poteva essere altrimenti, è la calma placida con cui viene presa la storia della strega dalla protagonista… Ti dicono sei una strega e non scappi ed urli e fuggi a gambe levate? No… per carità, è così bello, così strano. E non è così solo per lei, ma anche per la sua amica Nat. Lei è una strega? Non c’è problema, mi sposo il suo amico mago e tutta la sua bellissima famiglia di streghe, streghette e maghetti. La prendo con calma e filosofia visto che sono una maestra di yoga. Insomma un libro mai sopra le righe che fila liscio, liscio e lascia aperto il varco per quello che sarà. Mi aspettavo di più sinceramente. Voto: 5,5

RECENSIONE - ORGOGLIO E PERDONO DI SUSAN DONOVAN

Per le patite del romanticismo, per una lettura dai toni leggeri “Orgoglio e perdono” si presta molto. E’ un romanzo rosa nel senso più stretto del termine, carico di quei buoni sentimenti, di un certo umorismo e di tanto, tanto romanticismo che di solito si legge per tirarci su il morale. La storia non è tra le più originali, ma grazie ad una scrittura semplice e scorrevole, la narrazione è piacevole. C’è anche una piccola componente gialla che non guasta e rende, con un tocco di mistero, la narrazione interessante. I protagonisti Rick e Josephine sono ben caratterizzati e la loro storia è proprio la classica favola a lieto fine. Lui è dannato e malinconico con un passato di abusi di droghe ed alcool e un’accusa di omicidio colposo che gli pende sulla testa come una spada di Damocle. Ma è redento, quasi un asceta. Incontra Josie in uno dei suoi numerosi negozi per animali. Lei non ha una vita di coppia o meglio quando l’ha avuta è sempre stata un insuccesso e i suoi uomini si sono sempre dati alla macchia. Insieme alle sue 4 amiche e ai loro cani, fa un giuramento di non inseguire più nessun uomo e di rimanere come i moschettieri tutte per una, una per tutte. Ma non ha messo in conto la lista all’universo e la signora Needle. Tra risate, cani che ringhiano, blog contro gli uomini, scappatelle, e un tentativo di omicidio, la storia avrà il suo lieto fine. In definitiva è un romanzo simpatico, adatto per passare qualche ora spensierata, per chi ama le storie d’amore e una buona dose di romance, che sicuramente verrà apprezzata dalle amanti del genere. Voto: 6+

RECENSIONE - CONTRO OGNI EVIDENZA DI GIANNI SIMONI

La quarta indagine dell’ispettore Andrea Lucchesi inizia con una rapina ad un ufficio postale che si trasforma in un omicidio. Un’impiegata viene brutalmente assassinata senza una ragione precisa. Lucchesi, un po’ sottotono, con il solito dolore al petto e questa voglia suicida di sbronzarsi, è costretto a prendere in mano le indagini, anche se fa molto affidamento su Lucia Anticoli e su Minniti e Serra. Dai primi interrogatori svolti si intuisce che qualcosa non quadra in tutta questa faccenda. Se i malviventi erano intenzionati solo a rapinare l’ufficio postale e scappare, perché hanno ucciso la ragazza che stava dietro lo sportello senza che questa abbia fatto alcunché per farli innervosire? E poi perché due colpi di pistola? Uno non bastava? Sulla base di questa intuizione, Lucchesi comincia a muoversi nel dedalo dei quartieri milanesi alla ricerca di indirizzi utili alla risoluzione del caso, che per lui è un omicidio premeditato. Tutti pensano che sia stata una rapina andata a finire male, ma Lucchesi non ci crede ed un articolo uscito su di un giornale riporta la sua stessa ipotesi, purtroppo, senza nessun movente a suffragarla. Una serie di telefonate anonime lo spinge sempre di più verso la sua ipotesi.  Purtroppo mentre sta indagando Lucchesi finisce nelle maglie della Disciplinare, che prenderà dei seri e drastici provvedimenti verso di lui, trovato ubriaco in ufficio. Quello che colpisce di questo ispettore dalla pelle scura, è il continuo muoversi in bilico tra sobrietà e perdizione dovuta all’abuso di alcol e ad una vita privata parecchio contorta. Andrea cerca di stare lontano dagli spettri della sua vita passata che continuano a dargli il tormento, rendendo la sua salute già provata da un infarto, ancora più precaria. Il problema è che Lucchesi non riesce a restare “pulito” e appena la sua stabilità emotiva abbassa la soglia di attenzione, è travolto dal suo ossessivo attaccamento alla bottiglia. L’autore ci porta dentro la sfera personale di Lucchesi mettendo in evidenza tutta una serie di debolezze e fragilità, ma sempre con la sua sete di giustizia per i più deboli e per le vittime. A far da contorno i personaggi secondari che ruotano attorno alla vita pubblica e privata di Lucchesi, come i suoi colleghi e la fida Lucia Anticoli, collega di lavoro, ancora di salvezza e finalmente anche donna da amare. Voto: 7,5

RECENSIONE - VIRGIN RIVER. I PONTI DI VIRGIN RIVER VOL. 03 DI ROBYN CARR

Dopo una telefonata inaspettata, Mike Valenzuela non esita a cambiare i suoi progetti di tornare per un periodo a casa, e recarsi immediatamente da Brie Sheridan, sorella del suo migliore amico Jack, che è stata aggredita e violentata dal criminale che stava perseguendo come procuratore legale. Da quando si è trasferito a Virgin River, Mike è cambiato. Sa di provare dei sentimenti profondi per Brie, anche se l’aveva lasciata a leccarsi le ferite dopo il divorzio. Ma ora vuole solo starle vicino finché lei non avrà superato tutte le sue paure. Brie trova conforto nell’amicizia di Mike, ma Jack suo fratello non approva, soprattutto per il passato da donnaiolo di Mike. Ma come al solito le donne, in questo caso Mel, moglie di Jack, la sanno molto più lunga e cerca di convincere Jack a lasciarli quantomeno in pace. Spetta a Brie la decisione di scegliersi la persona che vuole avere accanto, anche se Mike, come lo stesso Jack, nella sua vita non è stato uno stinco di santo. Ma Mike ama Brie, come non è mai accaduto con nessuna, e sa che è fragile e ha bisogno di un periodo di tranquillità per superare quello che le è accaduto. Ritroviamo tutti i personaggi dei vecchi libri, come detto Jack e Mel, Preacher e Paige, Doc, Hope e Rick e se ne aggiungeranno di nuovi, Tommy, Vanessa e suo padre, un ex generale, tutti legati dal passato e dal presente al corpo dei marines. Vanessa è sposata con Matt, tutt’ora in servizio attivo e aspetta un bambino da lui. Oltre alla vicenda di Brie, Mike e Mel scoprono che in paese qualcuno sta usando una droga da stupro contro delle ragazzine indifese. Quindi iniziano delle indagini per scoprire chi sono i farabutti che partecipano a questi festini a base di birra, erba, e ghb. Mike comincia ad indagare all’interno del liceo, e alla fine con l’aiuto di Tommy e Brenda, la sua ragazza, riesce a far luce sull’intricato giallo. Purtroppo Vanessa subirà, durante la storia, la perdita di suo marito Matt, e Paul Haggerty che è in paese per fare un favore a Jack con la sua impresa di costruzioni, era il suo migliore amico e si ritroverà a dover affrontare il parto e a stare comunque vicino a Vanessa. Ma nessuno, tranne Jack che lo ha scoperto in una serata alcolica, sa che lui è innamorato di Vanessa, ma visto che  era la donna del suo migliore amico, era inavvicinabile. Ma ora? E’ molto dura per lui restare accanto alla donna che ama e confortarla per la morte di suo marito. Amore, giallo e amicizia, sono gli ingredienti di questa puntata di Virgin River. I prossimi due protagonisti saranno Paul e Vanessa? Staremo a vedere. Voto: 6+

mercoledì 7 maggio 2014

RECENSIONE - VIRGIN RIVER. INNAMORARSI A VIRGIN RIVER VOL. 02 DI ROBYN CARR

Seconda puntata della Serie Virgin River. I protagonisti della storia sono Preacher cuoco gigantesco del bar di Jack, e di Paige, donna fuggita da una vita difficile. Nella storia ritroviamo tutti i vecchi personaggi, compresi Rick e Liz, alle prese con la gravidanza inaspettata della ragazzina, Melinda e lo stesso Jack alle prese con i preparativi della nascita del loro primogenito. L’argomento trattato nel romanzo è alquanto attuale, la violenza sulle donne in ambito domestico. La storia tra Preacher e Paige è molto diversa dagli altri romance. Qui non troviamo l’uomo disinibito e bravissimo con le donne, pronto a corteggiarle come niente fosse. Qui troviamo un uomo timido, un ex soldato con la scorza dura, ma che non sa comportarsi con una donna. Non che non abbia avuto esperienze, ma non con una donna come Paige. Paige dal canto suo è una donna che ha subito violenza. Picchiata e violentata dal marito è fuggita nel cuore della notte dalla sua casa con suo figlio. E’ bisognosa di protezione e si attacca a Preacher in modo incredibile, forse proprio per la gentilezza che questo gigante le dimostra. Nonostante tutte le precauzioni del mondo, l’ex marito riesce a farsi vivo e a malmenare di nuovo Paige, che incinta perde il bambino. Preacher se la prende con se stesso perché non è riuscito a proteggere la donna di cui è innamorato, non sa come comportarsi con lei. Vorrebbe farsi sotto, ma ha paura di farle del male. Un bel romance in cui non mancano le scene dure, soprattutto a livello emotivo, perché raccontano la sofferenza, la perdita, ma anche il coraggio di ribellarsi e dire no a chi ci vuole fare del male. Scrittura scorrevole, personaggi accattivanti, la Carr è una bravissima scrittrice di romance e questa serie di Virgin River è molto ben fatta. Voto: 6+

RECENSIONE - FRIDAY HARBOR. UNA PICCOLA MAGIA VOL. 02 DI LISA KLEYPAS

Secondo volume della serie Friday Harbor. “Una piccola magia” è la storia di Sam Nolan, il secondogenito della famiglia, il vinicoltore dell’isola di San Juan. Come per il fratello Mark con Maggie, anche lui incontrerà una donna ferita nel cuore. Il suo fidanzato l’ha appena mollata per sua sorella. Lucy è una ragazza che lavora con il vetro, ha l’abilità di creare bellissime composizioni artistiche e la sua passione, a volte, le fa perdere la cognizione del tempo. La sua vita è stata costellata dai continui lamenti della sorellina vissuti sempre con molta gelosia. A causa di una malattia,  i suoi genitori hanno dato tutto ad Alice, sopportato ogni suo capriccio, realizzato ogni sua richiesta, tutto le era concesso, mentre lei doveva sottostare a continue regole senza mai lamentarsene. A causa di questo, Lucy ha sempre avvertito un’insicurezza, pensando di non essere benvoluta, e poca fiducia in confronto degli altri e dei rapporti interpersonali. Una nota positiva, di cui ha paura e non ne ha mai parlato con nessuno però c’è nella sua vita. Ha in un modo tutto suo creato una piccola magia. Il rapporto con sua sorella non è mai stato rose e fiori, quindi venire a scoprire che il suo fidanzato l’ha tradita con lei e che sono pronti a sposarsi poco dopo la loro rottura la fa definitivamente sprofondare in una morsa di dolore. Lucy ha l’ulteriore conferma che sua sorella continua a condizionare la sua vita e a distruggere quella poca serenità che era riuscita a crearsi. Quindi, depressa e con il cuore a pezzi si trasferirà a San Juan, presso due amiche che tenteranno di farle tornare la gioia di vivere e magari farla accasare con qualche aitante giovanotto. La loro scelta ricade su Sam Nolan, ex fiamma di una delle due, testardo e sicuro di se, è un uomo che non ha nessuna intenzione di accasarsi. Possiede una vigna sull’isola ed un elegante casa vittoriana che divide con suo fratello Mark e la sua nipotina Holly e un cagnolone incredibile di nome Renfield. Quello che le sue amiche non sanno è che Sam e Lucy si sono già incontrati una volta, il giorno stesso che Kevin, il suo ex, l’aveva mollata. Dopo un incidente stradale Lucy si vede costretta ad accettare l’ospitalità di Sam e si vedranno costretti ad una sempre maggiore frequenza, ma l’assoluta voglia di Lucy di trovare l’anima gemella contrasta in modo definitivo col fatto che Sam non ha nessuna intenzione di trovarla.  Ma è innegabile che tra di loro è scoccata la scintilla… Un buon romanzo, scritto come sempre molto bene. Simpatica anche la parte legata alla magia, anche se porta il romanzo ad essere una vera favola. I personaggi sono ben definiti e il loro umorismo fa sorridere più di qualche volta. Anche questa volta Holly, la nipotina vivace, avrà un ruolo importante. Voto: 6,5

martedì 6 maggio 2014

RECENSIONE - FRIDAY HARBOR. COME FINISCONO LE FAVOLE VOL. 01 DI LISA KLEYPAS

Ennesimo romanzo di quella che potremmo definire, e forse non a torto, la regina dei romance. “Come finiscono le favole” è una storia dolce, magica, delicata e dal profumo natalizio, che piacerà sicuramente a chi ha un cuore romantico. La nostra storia inizia in maniera non proprio felice, con la prematura scomparsa della giovane Victoria Nolan, a causa di un incidente stradale. La donna lascia orfana la figlia Holly, che non ha mai saputo chi è suo padre e quindi rimane sola al mondo, soffocando il suo dolore rifiutandosi di parlare. Victoria, nonostante la sua non sia stata proprio una famiglia modello, aveva comunque pensato all’avvenire di sua figlia e che il più in gamba dei suoi tre fratelli, Mark, può provare ad essere un padre per sua figlia. Mark, nonostante sia abbastanza spaventato dalla prospettiva di crescere da solo una bambina e di rivoluzionare la sua vita, chiede aiuto a suo fratello Sam, soprattutto per una sistemazione momentanea in casa sua. La casa è ancora tutta da ristrutturare, ma qualche stanza si può adattare. La famiglia Nolan è composta da Mark il maggiore,  un uomo abbastanza schivo e non è abituato a provare emozioni, da Sam il mediano, un uomo dal pollice verde che ha dedicato tutta la sua vita alla sua vigna ed infine da Alex, l’unico ad essere sposato, ma il suo matrimonio non è proprio benedetto dall’amore, anzi si sta avvicinando alla china del fallimento. Friday Harbor è un’isola magica e la vita trascorre scandita dal ritmo del lavoro, dalle onde del mare e dall’allegria delle sagre organizzate dagli isolani. Così in poco tempo si verrà a creare una famiglia fuori dal comune, due zii e una nipote che impareranno a vivere insieme e ad amarsi diventando inseparabili. Ma Holly continua a non voler parlare. Mark pensa che Holly abbia bisogno di una figura femminile al suo fianco e la sua scelta ricade sulla sua attuale fidanzata. Ma il loro rapporto che sembra perfetto, almeno in apparenza, comincia a subire un cambiamento, almeno dalla parte di Mark, con l’entrata in scena di Maggie. Maggie è una giovane donna, segnata dal dolore. Suo marito è morto dopo un solo anno di matrimonio, nemmeno poi tanto felice, per via di un cancro. Maggie ama molto i bambini, e il suo cruccio è quello di non averne avuti, quindi si trasferisce sull’isola e apre un negozio dedicato a loro. Uno di quegli ambienti dove il tempo sembra essersi fermato all’infanzia, con trenini, case di fate e conchiglie magiche, tutto per sviluppare la loro fantasia. Per Maggie è l’unica cosa che conta, perché anche se la sua famiglia le chiede di rimettersi in gioco, lei ha deciso che l’amore è un capitolo chiuso, perché amare qualcun altro vorrebbe dire tradire il suo vecchio amore. Ma il destino non ha deciso così. In una giornata di settembre Maggie e Holly si incontrano e tra loro si instaurerà immediatamente un rapporto emotivo molto forte, tanto che la bambina riuscirà a dire le sue prime parole dopo mesi di silenzio davanti allo zio incredulo, che alla magia non crede proprio per niente. Questo però non comprometterà il loro rapporto, anzi. Tra i due scoccherà la scintilla, da subito, e per quanto entrambi lotteranno per tenere a freno questo sentimento, per loro sarà difficile stare lontani, anche se solo come amici. Una richiesta di Holly a Babbo Natale li metterà in gioco e i due dovranno decidersi sul da farsi. Il romanzo si legge in fretta, la scrittura della Kleypas è come sempre molto scorrevole. In questa storia l’autrice dedica moltissime pagine al romanticismo, alla dolcezza e alla tenerezza, proprio da libro di fiabe. Molto suggestive le scene evocate. I luoghi dell’isola sono descritti molto bene e l’atmosfera che si respira è familiare ed intima. (Mi ha fatto venir voglia di andare a spulciare l’ente turistico di zona… e devo dire che un pensierino ce l’ho fatto vedendo le foto!). Voto: 6,5

RECENSIONE - TRAVIS. UNA CALDA ESTATE IN TEXAS VOL. 03 DI LISA KLEYPAS

Terzo e ultimo romanzo della saga riguardante la famiglia Travis, fuoriuscita dalla penna dell’autrice di romance Lisa Kleypas. Protagonisti di questa nuova vicenda sono il figlio di mezzo della famiglia Travis Jack e Ella Varner. Nella prima parte del romanzo avremo un insieme della vera vita di Ella, persona molto accomodante, che cerca di vivere la vita come viene, senza legami e patemi. Soprattutto la sua relazione che sta portando avanti con Dan, che non ha niente di passionale. Lui è un uomo che pensa alle sue associazioni ambientali, vegetariano e pensa che il suo modo di vivere sia quello giusto. Quindi costringe Ella ad avere lo stesso stile di vita, che lei segue, non perché sia veramente convinta, ma soprattutto per avere certezze, che non ha mai avuto nella sua infanzia, cresciuta con una madre distratta dalle troppe relazioni e da se stessa, dai suoi scatti d’ira e gelosia, tanto da non accorgersi del male arrecato alle sue figlie. E la storia inizia proprio da qui, da uno dei scatti isterici della madre di Ella che la chiama al telefono raccontandole che sua sorella minore Tara, le ha lasciato un bel pacchetto regalo, che altro non è che un bimbo, Luke, il figlio che non si sente in grado di accudire, e per questo ha deciso di affidarlo nelle mani amorevoli della sorella. Quella che sistema sempre tutto. Ella era scappata da tutto ciò, lasciando madre e sorella alle loro vite, pensando per una volta a se stessa, ma ora si ritrova a dover ritornare sui suoi passi, soprattutto per quell’esserino urlante che è suo nipote. Ella è costretta quindi a trasferirsi in città a lasciare Dan, che non ne vuole sapere di bambini, e si vede sepolta tra pannolini, notti insonni e poppate. Da indagini presso la cugina Lisa, dove Tara aveva abitato poco prima sembra che il padre di Luke possa essere Jack Travis, ricco imprenditore, che è uscito qualche volta con lei. Pronta a tutto, Ella si presenta da Jack armata di coraggio chiedendogli di fare un test di paternità per accertarsi che Luke sia o meno suo figlio. Jack avverte subito Ella che non può essere lui il padre, ma che farà ugualmente il test per rassicurarla. Nel frattempo, Jack rimane molto colpito dalla personalità di Ella, e cercherà in tutti i modi di aiutarla in un momento così difficile. Il tempo passa, tra ricerche, sette religiose, rinunce a legami, e incidenti in mare. Riusciranno così anche a conoscersi meglio e tra loro si instaura una dolce intesa, che diventa via via molto appassionante, ma al culmine della loro felicità tornerà Tara a riprendersi Luke, che Ella già considerava suo figlio. Come al solito la Kleypas riesce ad emozionare e a creare una storia godibile. Questa serie dei Travis ha per tema fondamentale la tragicità dell’infanzia dei co-protagonisti, già vista con Liberty, Hardy ed ora con Ella, che con la loro forza di volontà riescono a riscattarsi e a tradurre i loro sogni in realtà. Voto: 6,5


RECENSIONE - Travis. Il diavolo ha gli occhi azzurri vol. 02 di Lisa Kleypas

La storia ha inizio con il matrimonio tra Liberty e Gage Travis. Durante lo svolgimento della festa Hardy Cates, ex innamorato di Liberty, ex povero, ex tutto, si infiltra nella tana del nemico. Per fare cosa non si sa. Ok, Liberty è comunque amica sua, ma ultimamente (nel primo volume), le ha giocato un tiro niente male, e non è che la sua vista possa far piacere ai Travis. Comunque Haven Travis, la ribelle di famiglia, è alla ricerca del suo fidanzato Nick (non ben accetto da paparino) che, finalmente le sembra di scorgere nella cantina dei vini (anche se non si sa bene cosa ci possa fare Nick lì dentro!). La cella è al buio, quindi non si vede nulla. Lui non dice nulla e lei lo raggiunge e lo bacia. Lui ricambia in modo stranamente impetuoso. La sdraia sul freddo tavolo di marmo della cantina dove la temperatura è molto più bassa che fuori, tranne che tra loro. Haven sembra pronta a fare qualsiasi cosa voglia quest’uomo, che ha capito non essere Nick, ma alla fine si separa da lui e scappa, non prima di avergli chiesto chi è e ad aver avuto in risposta: “Guai!”. Il dubbio che delle volte ti salva la vita, questa volta però non funziona. Sempre pronta a reclamare la sua indipendenza, Haven, nonostante papà e fratelli non apprezzino, sposa Nick che all’inizio sembra il fidanzatino di Peynet per poi trasformarsi, appena le ha messo un anello al dito in un aguzzino, paranoico dalle mani molto pesanti e lei nella sua vittima consenziente. La Kleypas trasforma il personaggio di Haven da indomita ribelle a succube passiva del marito e questo irrita molto durante la storia. E di come questo aver agognato la libertà e l’indipendenza e il subire abusi e autopunirsi, sembrano come una sorta di accettazione dell’errore che tutti le avevano pronosticato. Così dopo l’inizio romance e bollente il romanzo si trasforma in una fiction dal taglio un po’ pesante, dove la misera vita di Haven ci viene descritta, abuso dopo abuso, senso di colpa dopo senso di colpa, fino alla agognata fuga. Non dopo essere stata violentata dal marito, pestata a sangue, lasciata con i vestiti stracciati e a piedi nudi fuori dalla porta di casa. Finalmente riesce a scappare, in una sorta di auto-protezione, e a contattare il fratello Gage che la porta in salvo a Houston. A pezzettini, ben inteso. L’altro fratello Jack, dopo l’adeguata convalescenza, le propone un lavoro, ma lei non si sente di approfittarne fino in fondo, quindi chiede di partire dal basso. Non è che la vita ricominci a sorriderle subito, certi problemi non si cancellano mettendo solo chilometri di distanza tra presente e passato. Ma almeno uno spiraglio Haven lo intravede. Dopo due anni dal bacio, che non ha mai dimenticato, Haven e Hardy avranno modo di rincontrarsi e la strada interrotta sembra riprendere da dove era iniziata. Con molta pazienza però. Nick è ancora in giro, e non ha buone intenzioni e ha come spalla la direttrice di area di Haven, Vanessa, altro tipo di persona autoritaria, e manipolatrice. Praticamente è scappata da Nick ma ha trovato il suo alter-ego in gonnella. E poi c’è la questione sesso.. Non riesce più a farsi toccare e nonostante Hardy sia bellissimo e molto dolce con lei, Haven non riesce a lasciarsi andare. Ma come ogni romance il finale sarà romantico, rocambolesco, fiabesco a dir poco e nonostante le perplessità dei Travis, Hardy ed Haven sembrano e saranno una coppia ben assortita. La Kleypas come al solito sfoggia il suo saper scrivere bene e parlare di argomenti molto attuali, come il femminicidio e la violenza sulle donne, ne trae fuori un bel romanzo, nonostante il lato romance batta tutto il resto e gli stereotipi che i protagonisti di questi libri debbano essere comunque tutti ricchi e belli continuino ad insistere. Una giornata per leggerlo, questo è quanto. Voto: 6,5

sabato 3 maggio 2014

RECENSIONE - BUGIARDA DI JUSTINE LARBALESTIER

Libro d'esordio per questa autrice. Potrebbe essere un giallo, visto che l'argomento su cui gira intorno la storia è l'omicidio di Zachary "Zach" Rubin. Zach è la stella incontrastata dalla sua scuola. E' bravo e simpatico a tutti e quando la sua morte viene annunciata dal preside, ne rimangono tutti sconvolti. La scuola... Non è una scuola come tutte le altre. Per essere una scuola privata ha la retta più bassa di tutta New York, quindi molti ragazzi poveri possono permettersi di frequentarla con delle borse di studio. Comunque è una scuola ben strana quella dove gli studenti possono chiamare per nome i loro professori, non hanno libri di testo e studiano materie come "Parole Pericolose". La storia ci viene raccontata in prima persona dalla protagonista, Micah. Quello che ci rivela di se, immediatamente, è che non può fare a meno di mentire. E' una bugiarda incallita. Ed è questa l'unica cosa che ci rimarrà alla fine di questo libro: la protagonista è una bugiarda. Ci racconterà della sua vita, prima e dopo la morte di Zach. Della sua tara di famiglia, quella di essere un lupo mannaro. Ci racconterà della sua sconclusionata famiglia, dell'odiato fratellino, che apparirà e scomparirà e riapparirà a ritmo delle bugie di Micah, anche se all'inizio del libro ci ha detto che non avrebbe più mentito. Tutti sanno che è una bugiarda, tanto da inventarsi di essere un ragazzo nei primi giorni di scuola, poi vistasi scoperta di dire che è un ermafrodito, quindi tutti la sospettano per l'omicidio di Zach. Ma non tutti sanno che proprio Zach era la sola persona ad essere riuscito ad avvicinarla davvero. Quindi che il "bravo" Zach aveva dei segreti. Quelli che le stanno più vicini, non lo avrebbe mai pensato, sono la ragazza di Zach, Sarah e Tayshawn il suo migliore amico. Da qui il romanzo è suddiviso in tre parti, dove la protagonista tenta di raccontarci la sua storia. Di come è veramente andata la faccenda dell'omicidio, ma noi sappiamo che si tratta di una bugiarda incallita e ce la racconterà in modi diversi, ma non potremo fidarci di nessuna delle tre versione, anche se ha promesso di non mentire. La prima parte è "La verità", la seconda "La verità vera" e la terza "La verità veramente vera". Alla fine ci rimarranno ben poche cose a cui credere. Micah è una bugiarda, e questo è assodato. Era innamorata di Zach e lo ha sempre detto. Lei è un lupo mannaro (ma su questa terza si smentisce nell'ultima versione). E che lei non ha ucciso e non avrebbe mai ucciso Zach. Troppo poco per farne un libro che per le continue ripetizioni viene anche a noia. Io alla fine mi sono chiesta il perché avesse 300 pagine. In fondo ne bastava una sola. Anche se la scrittura è fluida i personaggi sono poco caratterizzati, tranne per gli elementi basilari. Sappiamo che Micah è nera ma non troppo. Che Zach era un ispanico bianco, molto alto, che la ragazza di Zach è la solita svampitella binda che si incontra in tutti i college americani, e che il suo amico Tayshawn è un nero molto bello. Tutto qui! Come ho detto, malgrado la scorrevolezza del testo il libro non lascia praticamente nulla. Ho letto libri di scrittori emergenti che non riescono a pubblicare molto meglio di questo. Voto: 4,5