venerdì 25 dicembre 2020

RECENSIONE – L’ora dei Dannati. L’abisso vol. 1 di Luca Tarenzi


Chi più, chi meno ricorda, o ha almeno qualche vaga idea, della Divina Commedia di Dante e soprattutto dell’Inferno dantesco.

Chi è che non ricorda la famosa frase: “Lasciate ogni speranza, o voi che entrate”.

Questo incipit è per introdurre il meraviglioso libro di Luca Tarenzi, L’ora dei Dannati. L’abisso, primo volume di una trilogia.

Be’, vi assicuro che qui la noia, come ci prendeva a scuola, non esiste e forse vorreste tornare indietro e non lanciare più le maledizioni alla “prof.” D’italiano.

Luca Tarenzi è stato bravissimo nel costruire una storia, basandosi sulla “STORIA”, su quella Divina Commedia che è considerata da tutti come la base della nascita della lingua italiana. E non lo ha fatto per plagio o per dileggio, ma semplicemente per rispetto del vate Dante Alighieri.

Ci ritroviamo quindi all’Inferno. (Munitevi di mappa se non lo ricordate bene, vi aiuterà a districarvi e soprattutto a capire dove si svolge l’azione).

Virgilio, il sommo poesta che ha guidato Dante per l’Inferno, non è più nel limbo. Non è più riuscito a rientrarvi in quel posto dove non si è dannati ma nemmeno puri di spirito.

A differenza degli altri dannati però, può spostarsi da un girone all’altro, da un cerchio all’altro, da una bolgia all’altra; stando sempre attento alle creature infernali da cui è popolato l’Inferno: arpie, cani infernali, giganti, mostri, ma soprattutto gli Spezzati, gli angeli caduti che seguirono Lucifero nella sua folle idea.

Nel suo vagare Virgilio ha conosciuto Pier Delle Vigne, trasformato in un albero e piantato nella Selva dei Suicidi, nel II girone, VIII cerchio.

Pier Delle Vigne accusato ingiustamente in vita, si suicida e commette peccato e finisce all’Inferno per questo. La sua è una doppia punizione, per quello che ha subito in vita e per quello che sta subendo da morto. La sua mente è eccelsa e ha calcolato che, con l’aiuto di Virgilio e di qualche altro dannato, dall’Inferno si può fuggire e ha pensato ad un piano.

Lui, Virgilio e altri due, Bertrand de Born e il conte Ugolino della Gherardesca, possono tentare quella che sembrerebbe, anzi è, una pazzia: la fuga dall’Inferno.

Così Virgilio, che può spostarsi attraverso tutto l’Inferno, fa da reclutatore e può far uscire dai loro cerchi anche gli altri dannati.

Ma non tutto va come Virgilio e Pier Delle Vigne sperano.

Virgilio vorrebbe portare con sé il suo innamorato che è nel limbo, anche se è consapevole che possa essere l’anello debole del gruppo, ma tra lui e il suo amato si inserisce Filippo Argenti, un iracondo che arma il gruppo, ma si unisce allo stesso con la forza, promettendo a Virgilio di rivelare tutto a Pier Delle Vigne se lo tradisce.

Passeranno avventure, verranno salvati, si salveranno, si tradiranno e si aiuteranno. Passeranno deserti infuocati e gelide distese spazzate dal vento luciferino. Affronteranno cani infernali, arpie, mostri, giganti e Spezzati, fino ad arrivare a toccare colui che più di tutti è rinchiuso lì e non per suo volere: Lucifero.

Funzionerà il piano di Pier Delle Vigne?

Riusciranno i dannati ad uscire dall’Inferno?

Non lo sapremo in questo volume, che vale comunque la pena leggere.

Io ho trovato l’idea di Luca Tarenzi meravigliosa.

Quella di far rivivere i personaggi della Commedia come se parlassero con noi oggi, ma con quell’aria combattiva e quel senso del coraggio che si poteva avere all’epoca di Dante.

Ho adorato tutti nelle loro sfaccettature, ma quelli che mi sono rimasti più nel cuore sono il Conte Ugolino su tutti e Bertrand de Born.

Non vedo l’ora che esca il prossimo capitolo per immergermi di nuovo in questa magnifica idea.