Dopo poco tempo, le lepri che popolano la zona cominciano ad aver un atteggiamento molto particolare, che culmina con l’aggressione del proprietario della Cascina Leprotta, Franco Forni.
L’allarme è immediato. La palla è sicuramente aliena e sta modificando il comportamento degli animali, questo è quello che sospettano le autorità ministeriali, che, dall’alto della loro intelligenza, spediscono sul luogo una squadra di “professionisti” per salvare il mondo dalle forze aliene.
A comandare il tutto c’è un giovanissimo capo del Copasir di 28 anni, Giampiero Fuschini, eletto tra le file del partito Tutti a Casa!, che si esprime con uno slang consono alla sua statura intellettuale.
I prescelti sono quattro insospettabili, perfetti per agire sotto copertura tutti partenopei. Nicola ‘a scheggia che di lavoro fa il borseggiatore (la furbizia a scapito dell’intelligenza), Little Princesa che di lavoro fa l’Influencer e l’Instagrammer (l’apparire a scapito dell’essere), padre Felipe, che è l’unico non napoletano, ma ormai è adottato, vive in un eremo ed ha la passione per le chiavette usb (la fede in “dio” come unica consolazione possibile), e Sasà ‘o schiaffo, un camorrista (la violenza come unica meccanica relazionale)*.
Vengono prelevati e portati nelle campagne di Morimondo per capire cos’è quella palla trasparente e rispedirla al mittente così come è arrivata. Saranno lautamente ricompensati, dotati di dispostivi di ultima generazione per poter comunicare con Fuschini e il team di ministri e militari dietro tutta l’operazione.
L’incarico è così top secret che vengono confiscati tutti i loro telefoni e viene loro vietato di farne parola con alcuno, pena la cacciata dalla squadra e il decurtamento del compenso da sogno previsto.
Il libro parte lento, ma poi piano piano i tasselli che lo compongono, si riuniscono in un’unica trama che porterà i nostri quattro eroi a vivere una mirabolante avventura a spese del governo.
Lo scenario è surreale, quasi venato da un elemento alieno, ma è fin troppo reale. Dietro la storia della fantapolitica di Piedimonte, ci rivediamo noi stessi specchiati nella politica odierna, che sembra tutto, meno che reale. Personaggi macchietta come Fuschini o il generale Crespi, i colonnelli Dandì e Drogo (poverino!) che sono lo specchio dei nostri tempi o quantomeno della sensazione che ci fanno provare, lasciando il lettore con una profonda amarezza, anche se il libro è ammantato di umorismo e ti strappa più di qualche risata.
I magnifici idioti di Piedimonte, all’occhio umano potrebbero sembrare soltanto degli idioti, ma nel contesto odierno, nello spazio-tempo che occupano, sono perfettamente contestualizzati e diventano magnifici, soprattutto in questa epoca in cui l’immagine conta più dell’essere, in cui basta sapere usare i social network o saper usare gadget tecnologici per contare qualcosa.
In tutto il racconto abbiamo poi delle pause, dove vediamo un centenario Presidente della Repubblica, che vive in un isolamento dorato a Villa Rosebery, accudito dai suoi corazzieri, continuando a scrivere discorsi senza senso, senza poi ricordarlo nemmeno, ultima sentinella in un paese decisamente ad un passo dalla deriva.
Quindi sì, si ride e parecchio in questo libro di Piedimonte, ma molte delle risate che ci facciamo, subito dopo sono venate da un’amarezza tale che potrebbe anche farci piangere … ma alla fine è meglio ridere!
Silvia Marcaurelio
(*Tra parentesi i commenti dell’autore per spiegare i suoi personaggi)