Torna la Pattuglia dell’Alba, e tornano con lei il
detective Boone Daniels ed i suoi amici surfisti. Amicizia nata su una tavola
da surf a San Diego, California del Sud. La Pattuglia è una vera famiglia, ma
rischia di andare in frantumi quando Boone è quasi costretto ad indagare sulla
morte di Kelly Kuhio, un mito del
surf, ma non per scoprire chi è stato ad ucciderlo, bensì per difendere quello
che sembrerebbe essere il suo assassino. Tutti amavano K2, quindi cercare di
salvare chi lo ha ucciso con un pugno, a detta dei testimoni e dei compagni di
merende dell’omicida, è una cosa non apprezzata. Boone si trova tra due fuochi,
da una parte il suo lavoro, che lui intende fare bene e dall’altra i suoi amici,
molto arrabbiati. Più l’indagine scava nelle acque torbide di San Diego, e più
Boone scopre di trovarsi davanti a qualcosa d’altro. Corruzione, violenza e
omertà fanno capire a Boone Daniels che non servono a coprire solo un omicidio,
ma ben altro. Sarà la prima volta che si troverà affrontare tutto da solo,
senza l’appoggio dei suoi compagni di sempre. A dargli una mano ci sarà Petra
Hall, la giovane rampante avvocato, che crede ed ha bisogno di Boone, anche se
non condivide il suo stile di vita, ma che non vorrebbe che lui cambiasse di
una virgola quello che è. Dopo una parte molto fotografica, che parla di surf e
racconti di mare, con descrizioni talmente vivide come da esserci nel mezzo, la
storia prende vita. Quella che è un’indagine a prima vista facile, diventa
complicata. Le testimonianze non combaciano e Boone si vedrà costretto a dover
fare delle scelte difficili e dolorose; perché nonostante tutto il suo senso
della giustizia è più radicato e più forte di qualsiasi cosa.
“Terra, aria, fuoco e acqua. I quattro
elementi, giusto?Lasciamo stare l'aria per un attimo. La diamo quasi sempre per
scontata, eccetto a Los Angeles. E il fuoco non c'entra, almeno per ora. Restano terra e acqua. Hanno in comune più di quanto
pensiate. Per esempio, entrambe possono sembrare statiche in superficie, ma
sotto succede sempre qualcosa. Come l'acqua, la terra è sempre in movimento.
Magari non si vede, non si sente, ma il movimento c'è. Sotto i nostri piedi, le
placche tettoniche si spostano, le faglie si allargano, i terremoti si
preparano a farci ballare il rock and roll. Quindi, il suolo su cui ci
troviamo, il cosiddetto "terreno solido", avete presente? Si muove
sotto di noi. Ci porta a fare un giro. Diciamolo: che ne siamo consapevoli
oppure no, tutti stiamo sempre facendo surf.”
Anche
questo, è l’ennesimo libro azzeccato da Winslow. La trama è spettacolare e da
un semplice caso di omicidio, mano a mano che si legge il romanzo ci si ritrova
in un intreccio narrativo ricco e variegato, dove tradimenti, corruzione,
narcotraffico, costruttori fraudolenti, padri incorreggibili e violenti, fanno
da contraltare alle leggi di non violenza dettate dai surfisti della Pattuglia
dell’Alba e dell’Ora dei Gentiluomini: “In
acqua non si litiga. Non si minaccia, non si tirano pugni. In acqua si surfa.
Se un tizio ti frega l’onda gli dici il fatto suo, ma non sporchi un luogo
sacro con la violenza.”
Se
volete leggere un noir degno di nota, ve lo consiglio. Ma come ho sempre detto,
io con Winslow sono un po’ di parte. Semplicemente lo adoro. Aspetto con
trepidazione la sua prossima pubblicazione. Voto: 8