Sono appena tornata da una bella passeggiata nei
boschi insieme all’ispettore della Forestale Marco Gherardini detto Poiana per
Casedisopra, sull’Appennino tosco-emiliano. Sento ancora il fruscio delle foglie,
il rumore di qualche ruscello nascosto e gli occhi puntati di qualche animale,
forse una volpe o un lupo. Mi sono tuffata volentieri nella lettura di questo
romanzo, che si accosta un po’ al
fantasy. Adoro il mondo degli Elfi, soprattutto quello Tolkeniano, anche se
questo raccontato dal duo Guccini e Macchiavelli è un po’ diverso. A
Casedisopra, il tempo sembra non passare mai, e tutto sembra restare fermo e
immutabile. Da un po’ nel paese si è instaurata una comunità di Elfi, gente che
vive senza gli agi di una vita normale: senza elettricità, nessuna comodità,
mangiano i prodotti della natura e praticano il baratto. Non sono molto
benvisti dalla comunità locale, che hanno per loro una certa sopportazione. A
pochi giorni dal grande evento che si svolgerà proprio lì a Casedisopra, la
Festa dell’Arcobaleno, la tranquillità del paese è turbata dal ritrovamento del
cadavere di un giovane elfo da parte di Paolino dei Campetti, che in cerca
della sua capra tibetana Cornetta, si imbatte nel corpo del giovane. Nessuno sa
chi sia, si dice sia un Ramingo. Nessuno ha parlato con lui, nessuno lo ha mai
visto. In assenza del maresciallo dei carabinieri Barnaba, che si sarebbe
dovuto occupare del caso, toccherà all’ispettore della Forestale Marco
Gherardini, detto Poiana seguire le indagini. Il forestale non avrà vita
facile. Gli Elfi sono persone poco inclini a parlare, soprattutto con chi porta
una divisa. Gli verrà comunque in aiuto, Elena un’elfa degli Stabbi, un aiuto
non proprio disinteressato. Nonostante i vari indizi accumulati l’ispettore non
riesce a far luce sul caso, potrebbe
trattarsi di morte naturale, oppure no. Arriverà a sospettare anche del suo più
caro amico Adùnas e di Paolino dei Campetti. Ma nonostante i suoi superiori gli
impediscano di andare oltre e di chiudere il caso e lo costringano a ferie
forzate, Marco Gherardini continuerà a pensarci. Lo farà passeggiando per i
suoi boschi, con gli splendidi paesaggi a fargli da cornice nelle notti
stellati o nelle albe montane, con i misteri e gli animali che li popolano.
Dove è possibile incrociare volpi o lupi, che raramente un essere umano può
incontrare. Non proprio libero nell’animo, ma cullato dai suoi boschi riuscirà
a far incastrare i pezzi di un puzzle non proprio facile da ricostruire, in
barba ai superiori e alle istituzioni. Oltre al personaggio di Marco
Gherardini, ci sono dei co-protagonisti che saltano agli occhi, come lo
scorbutico Adùmas, lo sfuggente Elfo Giacomo, i caratteristici Paolino dei
Campetti e Berto delle Vinacce, Benito ovvero Quintiliano Giusti il titolare un
po’ pettegolo della trattoria del paese, il paterno Farinon sovraintendente
della Forestale, ma soprattutto, i veri protagonisti sono i boschi e le
montagne che circondano Casedisopra, con i loro paesaggi mozzafiato. Voto: 7+
domenica 30 dicembre 2018
giovedì 27 dicembre 2018
Recensione – Prima persona di Richard Flanagan
Kif è il protagonista del romanzo
Prima Persona di Richard Flanagan. É un ragazzo originario della Tasmania, che
ha il sogno di diventare scrittore ma, che spesso deve mettere da parte per le
sue croniche difficoltà ecoomiche. Ha un amico di vecchia data Ray, scapestrato
come lo è stato lui un tempo, che fa da guardia del corpo ad un famoso
truffatore Sigfried Heidl, che sta per essere arrestato. Lui non ha idee per il
suo libro, quello che da sempre vorrebbe scrivere e Ray gli propone di fare da
ghost writer al suo capo. Hanno già un editore, ma il libro deve essere scritto
da qualcuno che lo sappia fare e che sappia anche sopportare la personalità
narcisistica di Heidl. Sigfried “Ziggy” Heidl ha il bisogno viscerale di
possedere tutti quelli che incontra. Ha la capacità di insinunarsi nella vita
di chi frequenta, anche in quella di Kif. Kif ne è spaventato, ma allo stesso
tempo prova una certa dose di ammirazione per quel tipo che è riuscito a
truffare le banche di tutto il paese rubando, con scatole vuote, 700 milioni di
dollari. Ma quando Heidl gli nomina sua moglie Suzy e sembra saperne molto
della sua vita, di sua figlia Bo e dei gemelli in arrivo, kif arriva ad
odiarlo. Heidl per contro non ha nessuna voglia di parlare di sé e della sua
vita. Semina indizi qua è là, spesso contraddittori. Kif e Heidl, Heidl e Kif. É
un continuo scontro tra due uomini; quello che cerca di mettere insieme una
storia decente e quello che si diverte a depistare e a spaventare il suo
interlocutore. Kif ha la sensazione che non riuscirà mai a togliere la presenza
malefica di Heidl su di lui. E sarà costretto a scegliere delle strade che lo
porteranno altrove, lontano da Heidl, lontano dalla sua isola natale diventata
per lui una gabbia, ma anche lontano da quello che per lui era stata la sua
vita precedente. Il romanzo, raccontato da Kif in prima persona, è composto
dalle domande che lui stesso si fa sulle sue motivazioni, sul rapporto falsato
con la realtà, su ciò che lo ha fatto diventare la fascinazione verso il
personaggio di Heidl, cosa che lo ha costretto a separarsi dagli altri. L’aspirante
scrittore, alla fine, capirà la lezione di vita del malfattore di cui ha avuto
modo di scrivere: “Dovresti fare più attenzione a quello che dico, Kif. Il
mondo è buono, secondo te? Quella là fuori secondo te è brava gente, e il mondo
diventa un posto migliore grazie a questa brava gente e alle loro buone azioni?
É così? ... La bontà è come Dio, Kif. La bugia peggiore di tutte ... Il mondo è
la dimostrazione che il mondo è il regno del male. A vincere sono i truffatori
e i bugiardi, Kif. Sono i soldi a trionfare. É la violenza a trionfare. É il
male a trionfare.” Voto: 7
lunedì 17 dicembre 2018
RECENSIONE - La pallina assassina di Olséni e Hansen
DIVERTENTISSIMO, SPASSOSO. Ho adorato Egon e Ragnar, Elizabeth e Martha, Fredrick, Lisa e Marten. Leggetelo! Riderete di gusto, non sembra scritto da autori svedesi. E' un giallo, ma è anche un libro umoristico. La trama gialla è intervallata, anzi molto di più, da sprazzi di pura comicità, ma non ne è per niente preclusa, anzi... gli autori riescono così a confondere al lettore, fino alla fine, il colpevole, a cui non si arriverà mai, ma solo quando gli autori lo racconteranno. E ora sotto col secondo delitto... ehm, volume!
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