mercoledì 17 aprile 2024

RECENSIONE - The Screen. Impresso nei miei occhi di Alessandro Pasquinucci


Siamo nella soleggiata Firenze, anni nostri. Sara è una giovanissima studentessa universitaria che tenta di barcamenarsi come può, tra un lavoro e l’altro, per racimolare quel po’ di soldi per sopravvivere e continuare a studiare. Ma in effetti sta per crollare.

All’età di sedici anni se ne è andata via di casa per un motivo che preferisce tenere per sé. Aveva solo sua madre, ma l’aveva abbandonata nel momento del bisogno, e quindi Sara ha fatto le valigie e se n’è andata, rompendo completamente con il passato.
La sua migliore amica Bea, che conosce da quando si sono ritrovate insieme sperdute nei corridoi dell’università, le parla di un possibile lavoro come moderatrice in una nuova società digitale, tanto per aumentare le entrate da cameriera che non le bastano più.
Così Sara fa la conoscenza di The Screen, dove ogni giorno dovrà visionare migliaia di video prima che questi vengano pubblicati sui social network. Dare parere negativo o positivo, rispettando comunque una serie di regole imposte dall’azienda stessa.

La ragazza si ritrova invischiata nel posto in cui l’umanità dà il peggio di sé: il mondo dei social network. Ogni giorno si trova a visionare migliaia di video dove assiste, impotente, a violenze verbali, fisiche, umiliazioni, autolesionismo, di fronte ai quali però deve rimanere impassibile e dare solo la sua approvazione alla pubblicazione o meno.
Un giorno però si imbatte in un video che le fa rivivere un suo trauma del passato, ma che finisce ancor peggio di come era andata a lei.
Quel video le rimarrà talmente impresso negli occhi e nella mente, che quando guarderà la notizia al telegiornale del suicidio di una sedicenne, Alba, Sara la riconoscerà nella ragazza del filmato.

Da qui inizierà una serie di indagini tra Bea che la consiglia, il fratello di Alba, Giacomo, che la spinge ad aiutarlo, lo psicologo Cipriani, messo a disposizione da The Screen, che tenta di aiutarla e l’ispettore Lari, che ha indagato sulla scomparsa e morte di Alba definendola un suicidio.
Tutti i personaggi oscillano tra luci e ombre, ognuno ha una parte che sembra divisa in due. Sono tutti molto ambigui. Tranne Tilly e leggendo il romanzo saprete perché …
Alessandro Pasquinucci con questo romanzo ci porta in quello che è considerato il mondo moderno, ma altro non è che la sua pattumiera, dove tutto è considerato possibile, ma niente è più falso. Dove i social network parlano alle nuove generazioni rendendole partecipi, inconsapevoli, di essere su una linea molto sottile tra il lecito e l’illecito, postando contenuti potenzialmente pericolosi.

Davvero molto bello questo romanzo, nato come lettura per ragazzi, infatti ne è consigliata la lettura dai tredici anni, secondo me è un romanzo per tutti, anzi dovrebbero leggerlo i genitori in primis. L’intrigo è ben strutturato, c’è tutto il mondo odierno, con le sue parole strane che agli occhi di una “boomer” come me risultano quasi sconosciute, ma che è proprio questo il suo merito, quello di far avvicinare noi “grandi” ai più piccoli e capirne le inflessioni e non solo, ci fa stare con gli occhi aperti su un mondo, che ha tanto da dare, ma che può fare anche molto, molto male.
Il ritmo è serrato, sembra di essere dentro una pellicola cinematografica. Il giallo è intenso e il colpo di scena finale è assicurato.
Leggetelo, ve lo consiglio caldamente.

Silvia Marcaurelio

RECENSIONE - Sepolcro in agguato. Cormoran Strike vol. 7 di Robert Galbraith


Siamo nel febbraio del 2016, Londra e l’intero Regno Unito sono in piena fibrillazione per le elezioni della “Brexit”, l’uscita del Regno dalla Comunità Europea.

Strike e Robin, con l’aiuto della loro squadra e della segretaria Pat, sono alle prese con i soliti casi di mariti e mogli fedifraghi e con un’attrice stalkerizzata.
Hanno una lista di clienti in attesa che chiedono il loro aiuto molto lunga, dopo i successi ottenuti in passato, ma due investigatori vengono contattati da Sir Colin Edensor, che ha un grave problema familiare da risolvere: il figlio di mezzo, Will affetto da autismo, è da molti anni in quella che lui considera una setta, la Universal Humanitarian Church, ma che, secondo la legge, è una religione legale a tutti gli effetti.

Sir Colin non ha più notizie di suo figlio da moltissimo tempo, e il denaro che quest’ultimo aveva su un fondo fiduciario è finito da tempo. Sir Colin vuole sapere se suo figlio è ancora vivo, se è possibile capire se è felice e non sia costretto a vivere all’interno della presunta chiesa in una fattoria, Chapman Farm, sperduta nel Norfolk.
L’indagine porterà Robin a entrare nella Chiesa sotto copertura a Chapman Farm, e la sua intelligenza e preparazione potrebbero non essere sufficienti a farla restare con la mente vigile e la psiche sotto controllo.
L’UHC è molto potente e fino a quel momento è sfuggita a ogni controllo anche se arriva da un passato sordido e con più di qualche morte sospetta alle spalle.

Ma il romanzo non è solo l’indagine intricata e pericolosa che i due investigatori dovranno affrontare, ma anche quella della propria introspezione. I due si troveranno separati a pensarsi in maniera diversa dall’amicizia che finora li ha tenuti uniti, sapendo sempre che c’era un “qualcosa” di più nella loro relazione. E se finora i due avevano tenuto a bada i sentimenti che provano l’uno per l’altra, la bolla che li teneva protetti sta per esplodere, o è già esplosa, tra amicizia profonda e gelosie sotterranee, creando un’atmosfera tesa.
La scrittura di Robert Galbrait come sempre è fantastica e talmente coinvolgente che si fa fatica a staccarsi dalle sue pagine. È ricca di mistero, offre dei personaggi caratterizzati molto bene, e l’intreccio della trama cattura il lettore coinvolgendolo in sfida avvincente e emotivamente difficile.

Il settimo romanzo di Galbraith si rivela essere uno dei migliori della serie, iniziata in sordina con Il richiamo del cuculo. Più si va avanti, più i casi diventano complessi e complicati, e più i libri sono scritti in maniera perfetta e coinvolgente. Hanno tutto. Trama, intrigo, colpi di scena, amori, gelosie, tradimenti, pericoli e la città di Londra a far da sfondo.
Quando finisci il romanzo sembra di rimanere orfani dei due protagonisti e si fa fatica a non pensare a loro e alla storia che verrà. Presto, si spera. Consigliatissimo!

Silvia Marcaurelio