Ad aiutarlo nelle indagini, la comandate della BRI, Lucie Clert, figlia di sbirro e come il padre capace, tenace e soprattutto testarda e irriverente. Insomma per niente facile.
A contrapporsi alla Clert, il giovane tenente Basile Urteguy, che fresco vincitore di un premio per la sua performance al pianoforte decide, nonostante i contrasti e le ire dei suoi genitori, di prendere pistola e distintivo. Di carattere calmo, riflessivo, dolce e timido, molti suoi commilitoni lo prendono in giro e lo considerano una mammoletta. È segretamente innamorato della Clert. Lo sanno tutti, tranne lei.
In un’altra città, Parigi, gli ex
colleghi di Henri Saint-Donat sono alle prese con delle rapine a furgoni
portavalori e sulla scena di una di queste, viene rinvenuto il DNA di
un pregiudicato di Marsiglia.
Henri e il suo comandante Larrivée, nonostante il contrasto con Lucie
Clert, pensano che le coincidenze non esistano e che i due casi siano
collegati.
Droga e soldi, rapine a furgoni blindati, codici criptati, la Fournier,
il DNA del malvivente marsigliese, tutto è racchiuso lì. Ma è una
matassa bella intricata quella che si trovano davanti Henri e la sua
squadra, più i rinforzi parigini.
Trovano un bandolo, ma ne perdono un altro. Capiscono qualcosa, ma quel qualcosa porta a strade senza uscita.
Mentre tentano l’impossibile, riusciamo a
conoscere i nostri protagonisti, che hanno delle loro storie e dei loro
segreti. Sono un’umanità varia. Henri con i suoi silenzi, i suoi
blocchi, che sembra in dei momenti fosse come se si assenti dal mondo
presente, come se fosse in colloquio con un altro mondo a parte. Lucie e
i suoi scoppi d’ira, gli stessi per cui era famoso suo padre. Ma i suoi
sono diversi. Lei non vorrebbe certo essere così, è solo che non riesce
a trovare qualcuno che le ispiri un comportamento diverso… O forse ce
l’ha così vicino e non riesce a vederlo.
E poi Urteguy, il giovane tenente bello e sapiente a cui i commilitoni
non sprecano commenti mortificanti. Ma lui è così. Dolce, timido, tutto
d’un pezzo, un musicista con pistola e distintivo, ma con la poesia
nella testa. E anche l’amore per qualcuno che probabilmente è
inavvicinabile.
I tre, più i parigini, devono però agire in fretta, e dimenticare se
possibile i loro affanni, perché c’è una grossa operazione in corso, i
rapinatori sono al lavoro, e qualcuno cerca anche vendetta.
Marsiglia è la protagonista perfetta, il
posto magico, ma anche selvaggio. Dove l’oro del sole si mischia alla
violenza delle gang marsigliesi. Dove la malavita domina sui pochi
poliziotti che cercano di mantenere l’ordine. Dove una scogliera di
selvaggia bellezza come Cap Canaille può essere uno spettacolo perfetto
per storie d’amore ma anche di morte, con la scogliera a picco:
trecentonovanta metri di altezza prima di arrivare al mare blu.
Bel libro, veramente ben articolato in tutto. Dettagli, trama, luoghi e
personaggi. Sono tutti intercalati perfettamente nell’opera che con una
scrittura a volte leggera, a volte commovente e a volte cruda, ci porta a
leggere un libro complessivamente perfetto sia nella trama gialla, sia
nella storia dei suoi personaggi più carismatici.
Sarebbe carino che l’autore potesse sviluppare, in un romanzo a parte,
la storia di Nathalie Fournier, personaggio che in questo romanzo
vediamo idealizzato sullo sfondo, ma che sarebbe interessante poter
approfondire.
Libro consigliatissimo.
Silvia Marcaurelio