domenica 18 agosto 2019

RECENSIONE – Un vuoto un pieno di Maria Italia Lanzarini (di Silvia Marcaurelio)



Un vuoto un pieno è una saga familiare. La famiglia che viene raccontata è quella dell’autrice stessa. Una storia che va a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo. Una storia tutta italiana (o quasi) che si riempie piano piano di protagonisti con il passare del tempo e che ha inizio con i capostipi della famiglia, il bellissimo Giuliano e la napoletana Giuseppa, strappata ai suoi familiari da quello che poi si rivelerà un libertino. Ma gli uomini a quel tempo sono burberi e le donne faticano e sudano per mantere unite le famiglie, anche se poco di questo sacrificio viene riconosciuto. Sono le donne i veri cuori forti della famiglia e della storia. Giuseppa che morirà di crepacuore lasciando solo il figlio Adolfo, che non si sentirà mai il benvenuto nella nuova famiglia del padre e preferirà seguire i suoi sogni, fino a ritornare e a sposare quella che sarà per lui la sua fortuna, Maria Italia, vera protagonista del racconto. Storia carica di sofferenze e sacrifici, quando per vivere bisognava sbarcare il lunario e contare anche gli spiccioli, soprattutto se, come Maria Italia, si aveva un marito sognatore come Adolfo, che aveva sognato l’America, ma che il mal di mare lo aveva fatto desistere e tornare a casa. Storia di un’Italia che fu. Quella tra le due guerre mondiali, e della marcia su Roma, fino alle porte degli anni sessanta, gli anni della nascita dell’autrice. Maria Italia Lanzarini è riuscita a raccontarci la sua storia nella storia con delicatezza e proprietà di linguaggio, con scorrevolezza di stile, che ci invita a leggere per seguire, capitolo dopo capitolo, quello che i protagonisti, come attori di un film vecchio stampo, continueranno a recitare. Maria Italia Lanzarini tesse una storia delicata e autentica delle antiche radici della sua famiglia, una famiglia italiana come tante, fondendo i ricordi agli accadimenti storici e politici del periodo raccontato. Voto: 7,5

martedì 13 agosto 2019

Storia di chi fugge e di chi resta di Elena Ferrante (di Maria Lombardi)



Terzo capitolo della saga dell’Amica geniale, il romanzo si apre con un episodio del 2005, l’assassinio di Gigliola Spagnuolo, per poi proseguire la narrazione da dove si era interrotta alla fine del secondo capitolo, cioè l’intervento di Nino Sarratore in difesa di Elena alla presentazione del suo libro a Milano. Lila, intanto, lavora nella fabbrica di Bruno Soccavo in condizioni durissime; ha toccato il fondo mentre Elena arriva al successo: è conosciutissima per il suo libro ed è molto rispettata e apprezzata nei circoli femministi e intellettuali. Si sposa con Pietro Airota, giovane professore universitario di famiglia agiata e potente, si trasferisce a Firenze e ha due figlie, Dede ed Elsa. Le vicende narrate sono ambientate tra la fine degli anni ’60 e i primi anni ’70; è il periodo delle lotte operaie, delle rappresaglie fasciste, del terrorismo. Elena inizia a perdere quasi tutto perché nella sua vita ritorna il suo amore di sempre, Nino, che nel frattempo si è sposato con Eleonora, studentessa universitaria napoletana, di famiglia ricca e influente, e ha avuto un bambino, Albertino. La passione per Nino sarà destabilizzante: Elena abbandona marito e figlie e segue il suo amante in Francia, dove sarà impegnato per un convegno mentre Elena incontrerà, grazie all’intermediazione della cognata Mariarosa, le editrici francesi che pubblicheranno il suo secondo libro. La trama è sempre avvincente, non vengono trascurati i personaggi secondari e la scrittura della Ferrante è sempre coinvolgente. Consigliatissimo!

domenica 4 agosto 2019

Una bugia perfetta di Peter Swanson (di Silvia Marcaurelio)



Una perfetta bugia di Peter Swanson edito da Enaudi, è la storia di Harry Ackerson giovane studente alle prese con la preparazione della sua laurea. Mancano pochi giorni alla fine di quello che è stato il suo percorso da studente, e sta definendo le ultime incombenze amministrative. Non pensa che quella telefonata che sta ricevendo possa cambiargli vita e prospettive. Al telefono c’è Alice, la sua matrigna, che in modo concitato e confuso, le comunica che il padre è morto, caduto mentre faceva la solita passeggiata quotidiana, e che deve rientrare a casa immediatamente. Lo fa, senza avvertire nessuno dei suoi amici, sconvolto da quello che può essere il suo futuro. Sconvolto dal ritrovarsi praticamente solo al mondo, visto che della sua matrigna non sa quasi nulla a parte quella sensazione di attrazione che lo assale ogni volta che la vede, e che la casa dove abitava suo padre, non la sente per niente sua. Ma la piega inaspettata della storia, che sconvolgerà ancora di più Harry, sarà quella di scoprire, tramite il detective Dixon, che suo padre è stato ucciso. Perché uccidere un uomo come suo padre? Un uomo semplice che acquistava libri rari e viveva solo per quello? Harry sente il dovere di consolare Alice, e di aiutare lei e John Richards, nella gestione della libreria di suo padre, ma l’arrivo di Grace McGowan a Kennewick, lo riempie di sospetti. Grace, una ragazza giovanissima, gli confessa di essere l’amante di suo padre, ed Harry capisce che l’uomo gli nascondeva dei segreti e ne rimane sconvolto.  Ma non sarà l’unico fatto di sangue a Kennewick, il mistero diventerà ancora più grande ed Harry sarà coinvolto, suo malgrado, in un’indagine per scoprire cosa c’è dietro alla morte di suo padre. Come un novello Sherlock, affronterà pericoli che non avrebbe mai immaginato di dover fare. L’autore ci porterà anche nel passato di Alice, dove troveremo indizi e quella che si immagina possa essere la chiave per risolvere la matassa intricata che è questo racconto. La storia scandita a capitoli alterni “Adesso” e “Allora”, con protagonisti Harry e le sue indagini, e Alice e la sua storia passata dà al racconto la dinamicità necessaria alla narrazione tipica di un thriller, stuzzicando il lettore a proseguire capitolo dopo capitolo. L’alternanza dei piani narrativi passato e presente, è un perfetto incastro tra perversioni, intrighi e sotterfugi. Personaggi che prendono forma piano piano con i loro caratteri distorti e disturbati. Una trama di bugie che nasconde la percezione della verità coprendola come un velo. Swanson dà vita a un racconto complesso, affrontando temi sconvenienti, tessendo una storia di particolare crudezza che affronta materie quali psicologia e simulazione trasformandola in quella che può essere considerata “Una perfetta bugia”.