Jean Michael “Mickel” Cardell ne è uscito malconcio. Ora, oltre che a mancargli un braccio, ha metà faccia ustionata dopo il tentativo di salvare i gemelli di Anna Stina Knapp, Maja e Karl. E un rimorso grande come un macigno sul cuore. La colpa è sua di quello che è successo. Anna Stina è scomparsa. Non si sa dove sia. In molti la cercano. Soprattutto le due fazioni politiche: quella contro la congiura alla reggenza facente capo a Reuterholm e la fazione fedele al vecchio re. Anna Stina dovrebbe avere una lettera di Magdalena Rudenschöld che contiene una lista dei fedeli gustaviani che fa gola a tutti.
E poi c’è Emil Winge, sempre alle prese con i suoi fantasmi, anzi, con un fantasma. Quello di suo fratello Cecil.
Ma Jean Michael e Emil hanno stretto un
patto: nonostante i loro problemi, devono acchiappare Tycho Ceton, il
male in persona, e consegnarlo nelle mani del boia.
Tycho Ceton è ancora sporco della fuliggine dell’orfanotrofio di
Hornsberget, del sangue di Erik Tre Rosor e di sua moglie e di molti
altri che non abbiamo conosciuto. Gode nel vedere la morte degli altri,
l’ultimo sospiro prima di lasciare la vita. Ora è nascosto. È un paria
anche tra gli Eumenidi, ma non è un tipo che sa stare fermo, qualcosa si
inventerà per rinascere dalle ceneri come un’araba fenice.
Emil e Jean Michael prendono due direzioni di indagini che convergono
comunque tra loro. Emil cerca Tycho, Jean Michael cerca Anna e tutte le
strade portano agli Eumenidi, scellerata società segreta composta da
uomini viziosi che venderebbe l’anima al diavolo pur di non annoiarsi.
Ciò che è nuovo è buono, ciò che è vecchio annoia, e se un povero muore
per divertire i viziosi ricchi a chi importa?
A Cardell e Emil, importa e saranno proprio loro a dover fermare questa inutile carneficina.
È stato di nuovo bello passeggiare per i
vicoli di Stoccolma, seppur fetidi, e caldissimi e freddissimi, a
seconda della stagione. Stoccolma, prima protagonista della trilogia
creata da Niklas Natt Och Dag. Una trilogia di un mondo duro e severo,
dove il popolino fatica a vivere giorno dopo giorno. Dove gli intrighi
tra gli uomini di potere possono essere letali, e gli incubi reali.
Ancora una volta ad emergere è Cardell, presente in tutti e tre i
romanzi della saga. L’uomo grosso con un braccio solo. E in questo
romanzo appesantito da una metà divenuta mostruosa quasi a pegno della
morte dei bimbi della sua amata Anna.
Si fanno sempre contrapposizioni in questo libro, il mondo delle
vittime, dei soprusi, di quelli che subiscono inutili cattiverie, con
Cardell e Winge che fanno da paladini della giustizia. Ma come sempre
ciò che conta sono gli interessi, soprattutto quelli dei ricchi, quelli
che sono uomini che hanno a cuore solo sé stessi.
Rimane facile schierarsi con alcuni personaggi e odiarne immancabilmente
altri. Ma nessuno ha l’animo puro, e come ci fa notare l’autore:
“l’Uomo ha sempre un cuore di tenebra”.
Mi mancheranno Jean Michael, Emil e
Anna, e anche Cecil, anche se solo sotto forma di fastidioso fantasma.
Il finale aspettato, qualcosa si è sistemato, qualcosa si è definito,
tutto si è concluso. Il nuovo anno è vicino. Il nuovo re sta per
prendere possesso del suo regno. Formidabile Niklas Natt Och Dag. Ha
scritto una meravigliosa trilogia storica di un paese di cui non si
conosceva veramente nulla. A meno di non essere degli storici che
abbiano approfondito il mondo svedese.
Bella l’immagine di Stoccolma, anche se paragonandola a quella di
adesso, potrebbe risultarci strana, almeno a me che l’ho vista qualche
anno fa.
La scrittura dell’autore ha uno stile tale che permette di farsi un’idea
quasi visiva di quello che ci racconta oltre che ad aver studiato una
trama intricata e perfetta che in questo ultimo volume metterà in ordine
gli ultimi pezzi del puzzle.
Bello, bello, bello! Lo consiglio, anche se consiglio di leggere i libri in sequenza partendo da 1793 e 1794.
Silvia Marcaurelio