La prima cosa che mi ha attirato, molto, di questo libro è stata la sua copertina. Mi ha dato subito l’impressione di un senso di freschezza e leggerezza, che alle volte, ci vuole, anche in un libro giallo.
E la prima impressione che ho avuto non è stata mal riposta, perché leggendo questo libro, sono stata trasportata in un ambiente speciale, dove brulica una popolazione eterogenea di personaggi che ho ammirato; qualcuno meno e qualcuno più.
Ci possiamo tutti immaginare un posto pieno di fascino e segreti, tra palme e buganvillee, profumato con gli odori della primavera in arrivo e dalla vicinanza del mare, tra viti e olivi e paella cucinata all’aperto. Un’atmosfera calda e accogliente.
Riempi questo paradiso con delle persone speciali, di diversa età, chi giovane e studente, chi vecchio e pensionato, chi solo e bisognoso di affetto e mettili tutti insieme in una esotica casa affacciata sul Mediterraneo su cui bada, con affetto, una famosa scrittrice ormai novantenne, Sofia Walker. (Sophie, Sofia, Sophia. Lo troveremo scritto in tutte le salse). Insieme alla scrittrice famosa, c’è Candy, la sua segretaria e braccio destro; Robles, commissario di polizia in pensione; un gruppo di studenti universitari, tra cui spiccano Nel, Elisa e Nines; Miguel, insegnante di matematica cieco e sua moglie Merche, e tanti altri. A loro si è appena unita Greta, nipote e traduttrice di Sofía, nonché sua unica erede, arrivata dalla Germania in cerca di serenità dopo essersi separata da suo marito, dopo un matrimonio trentennale e due figlie ormai grandi. Hai tutto? Bene, benvenuti a Santa Rita o come lo chiamano i paesani di Benalfaro, (paesino vicino ad Alicante), La Casa’ las Locas.
Questo di Santa Rita è un universo pacifico e singolare, come tutti i suoi abitanti, ma l’arrivo di una vecchia fiamma di Sofia, il non proprio buon uomo José “Moncho” Riquelme, che ha in mente progetti non proprio all’insegna del quieto vivere per Santa Rita, non trasformerà la pacifica quotidianità con un delitto del quale tutti saranno sospettati.
Il racconto è ambientato nel 2017, sulla costa di Alicante, un’oasi nata prima come centro termale, trasformato poi in un sanatorio per malate mentali e poi nella casa della famosa scrittrice di fama internazionale che firma i suoi libri con due pseudonimi diversi, uno per i romanzi polizieschi e l’altro per il genere rosa con un tocco di erotismo. Una donna che ha vissuto la sua vita molto intensamente e che ora la condivide con un gruppo eterogeneo di persone, tutte con una storia passata alle loro spalle.
Con una narrativa cadenzata dal ritmo del vento primaverile, molto piano o molto forte a seconda dei giorni, l’autrice ci introduce nella vita di ciascuno dei personaggi coinvolti nella storia, svelando man mano i pezzi di un puzzle molto complesso, il tutto narrato in terza persona, creando un universo unico, a tratti accattivante, di una piccola comunità multigenerazionale, tutti impegnati e collaborativi per il bene comune di Santa Rita.
L’autrice nelle pagine dei ringraziamenti ci svela che questo su Santa Rita e sui suoi personaggi sarà il primo di una serie di racconti, in cui in ognuno troverà posto la storia degli altri personaggi importanti di questo primo capitolo. Tutte le storie saranno, naturalmente, ambientate a Santa Rita e ci faranno scoprire altri segreti e ferite che ognuno di loro si ostina a nascondere.
Ci ritroveremo ancora a passeggiare tra le palme e le buganvillee, al tramonto in una tipica atmosfera del Mediterraneo, sotto un cielo tinto di rosso, viola e cremisi.
Morte a Santa Rita è un romanzo corale con toni di suspense, in cui il lettore è invitato a riflettere sulla colpa, sulla vecchiaia, sulla solitudine, sulla malattia e sulla morte, ma anche sulla vita condivisa in un caldo rifugio di persone accomunate da un bene comune.
Questo è solo il primo capitolo e ve lo consiglio e vi dico anche di leggerlo con molta calma…
Silvia Marcaurelio