giovedì 14 novembre 2019

RECENSIONE - Il cacciatore del buio di Donato Carrisi


Il giallo ha una struttura circolare: inizia nei giardini vaticani, dove una giovane e bellissima suora viene trovata fatta a pezzi, e si conclude entro le mura vaticane, dove si trova il diabolico assassino. Ritroviamo, in una Roma affascinante, custode di segreti e misteri, i due protagonisti del romanzo precedente, “Il tribunale delle anime”, Marcus il penitenziere e Sandra la fotorilevatrice, accomunati da un talento particolare: trovare anomalie sulla scena del crimine. I due sono impegnati a cercare un “mostro” che è a caccia di coppiette appartate in luoghi isolati, uccide l’uomo e si accanisce sulla donna. Altri personaggi si muovono sullo sfondo: Clemente, il maestro di Marcus, Max, professore di storia e fidanzato di Sandra, un diplomatico russo e i suoi figli gemelli, gli operatori dell’istituto Hamelin, tutti impegnati a coprire il “mostro”. La tensione emotiva è sempre alta, non ci sono momenti di pausa, ogni capitolo presenta colpi di scena; la trama è complessa e a tratti morbosa e inverosimile, affrettata nella parte finale, con l’assassino della suora che viene scoperto quasi accidentalmente e dopo circa 20 anni dall’omicidio. Carrisi è bravo nell’incastrare le indagini, attento all’incalzare degli eventi più che alla psicologia dei personaggi, eroi e vittime allo stesso tempo, ma umani e credibili. Consigliato!
(Recensione a cura di Maria Lombardi)

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