lunedì 21 ottobre 2024

RECENSIONE - Vita fra i giganti di Bill Roorbach


A diciassette anni David “Lizard” Hochmeyer è alto quasi due metri. È il
quarterback della scuola, ed è richiesto dalle maggiori università degli Stati Uniti, tra le quali Princeton. Ha una sorella più grande, Kate, anche lei sportiva, una promessa del tennis dell’Università di Yale. Il loro sembra un mondo ordinato, fatto di successi, bei vestiti, serietà nello studio e nello sport, buone azioni e sorrisi solari.

Ma il mondo al di fuori, quello che conducono i “grandi” non è proprio così patinato come sembra e i due fratelli lo capiranno, forse, nella maniera più tragica in assoluto.
Intorno a loro girano personaggi carismatici e non, tra cui una ballerina di fama mondiale Sylphide, sposata con un rocker di successo Dabney Stryker-Stewart, e altri di dubbia moralità.

In un giorno quasi normale, dopo un pranzo in un ristorante, i genitori di David e Kate vengono uccisi e i due ragazzi sono soli, alla deriva.
Nonostante tutto, tra molti bassi e qualche alto i due riescono ad avere una certa carriera nello sport: David come quarterback di riserva nella NFL nei Miami Dolphin, sempre desiderato dalle donne più belle, ma legato con un rapporto ambiguo e quasi malsano con Sylphide, e sua sorella Kate nel circuito professionistico di tennis, seguendo il percorso di sua madre. Però la vita dei due, costellata da svariate conoscenze e frequentazioni, si scopre essere piena di segreti mai confessati.

I segreti dei loro genitori, una madre ex campionessa di tennis dedita ai Martini, il padre arrestato da un giorno all’altro dall’FBI per oscuri motivi, così come quelli di Kate, eccentrica, folle, bellissima e bipolare, innamorata di un professore con il doppio dei suoi anni. E quelli della stessa Sylphide, ballerina classica convivente con Dabney Stryker-Stewart, una famosissima rock star degli anni Settanta, morto in circostante drammatiche. Tutti e due vivono una vita fatta di perdite, e senza le coordinate giuste scelgono ciò che gli propone al momento la casualità degli eventi.

I segreti, come abbiamo detto, sono veramente tanti, perché sono quelli che ogni personaggio che è presente nella storia porta con sé e che fanno vivere il racconto strutturato in piani diversi ma convergenti.
Le vite di Kate e David sono legate irrimediabilmente con i disastri del marito rockstar della ballerina, in modi intimi e sorprendenti. Anche nei decenni successivi, Kate e David, cercheranno in ogni modo di scoprire i motivi dietro la morte dei loro genitori, tornando più volte a parlare dei suoi loschi affari, delle finanze instabili, e della ballerina che si è insinuata in qualche modo nelle vite di entrambi.

A David “Lizard” Hochmeyer, giocatore di football e poi ristoratore di successo, non basta una vita per mettere insieme i pezzi di un puzzle complicato e duro da digerire.
Roorbach ci porta in un’America un po’ sconosciuta ai più. Un paese di provincia, Westport, vicino alla grande città. Un’America ferita dalla morte di Kennedy e dalla guerra del Vietnam, ma anche un’America fatta di persone losche e malfamate, di giri di soldi sporchi, di mafia e omicidi, di vendette efferate, di persone famose legate a doppio filo con loschi individui, ma ce le fa vedere con gli occhi di un ragazzo diciassettenne prima e con quelli di un uomo che, forse, non vuole vedere quello che lo circonda.
David è un personaggio particolare. Nonostante la sua altezza, la sua mole possa incutere terrore, è un uomo molto buono e molto onesto. È uno che lascia andare piuttosto che creare caos. Soffre molto la morte dei suoi genitori, nonostante ne parli poco con chi lo frequenti, soffre per un amore che potrebbe essere solo sbagliato, quello con Sylphide, ma è l’unico che riesce a durare nel tempo. Soffre la malattia di sua sorella Kate, e ne fugge prima, per pentirsene dopo.
È la sua vita quella che racconta Roorbach in questo romanzo, anche se il gigante del titolo non è lui.

Silvia Marcaurelio

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