giovedì 19 maggio 2016

RECENSIONE - Splendi più che puoi di Sara Rattaro

Per tantissime pagine di questo libro avrei voluto gridare a squarciagola, scuotere la protagonista, Emma e farla rinsavire. Scappa, fuggi finché sei in tempo. Non è colpa tua, lui non ti ama. Il suo non è certamente amore. E finalmente, ma lo sapevo dall’inizio, quando è successo ho provato gioia. Ma questa, è finita molto presto. Tutto il contorno, tutto quello che una persona come Emma, picchiata, violentata, punita, segregata per anni ha dovuto subire, lo subisce di nuovo davanti alla legge che non protegge, anzi, dilania l’anima e dà colpe non tue. Grazie a questo libro ho scoperto di leggi che solo da poco tempo consentono a donne violentate, svilite, picchiate e uccise di avere ragione degli orchi di cui si sono fidate. Leggi cambiate solo venti anni fa. Sono rimasta sconcertata dalla legislazione italiana che non proteggeva da violenze come queste. La violenza sessuale fino al 1996 era un crimine contro la MORALE e contro i COSTUMI SOCIALI, non contro una persona. La storia comunque è questa. Emma è una ragazza giovane, appena diciannovenne, quando la conosciamo. Dopo una cena a casa di amiche si invaghisce di un uomo molto più grande di lei. E’ innamorata, e non pensa ad altro che all’amore che prova per Tommaso, anche se i suoi genitori, soprattutto suo padre, non sono d’accordo con lei. Lei scappa e va via, da Tommaso, lascerà l’Università e vivrà dieci anni di una vita che lei crede felice. Finché l’uomo non le dice di non amarla più. Dal giorno alla notte Emma si ritrova senza nessuno. Infelice e sola a parte il lavoro che va a gonfie vele. Cerca in tutti i modi di riallacciare con Tommaso, ma lui sembra scomparso e nemmeno gli amici di lui l’aiutano, anzi. Dopo svariato tempo Emma ritrova la voglia di vivere. Ricomincia ad uscire, a vedere gente e anche a frequentare le vecchie amicizie sue e di Tommaso e per una sorta di rivalsa, o forse perché non riesce a stare da sola, comincia a frequentare Marco, conosciuto grazie ad amicizie comuni. Lui è affascinante, lavora nell’ambito dell’antiquariato e sembrano avere molte cose in comune. Sembrano entrambi apprezzare qualche stravaganza. Marco sa sorprenderla e soprattutto sa farla ridere e visto questo come può rifiutare la sua pazza richiesta di sposarlo solo dopo sei mesi di conoscenza? Ma soprattutto come può rifiutare la proposta di farlo senza che nessuno lo sappia? Accetta Emma. Sopraffatta dalla voglia che questa volta tutto fili per il verso giusto, accetta. Ma non sa quello che l’aspetta dietro l’angolo. Ma ci mette veramente poco a capirlo. Durante il viaggio di nozze il padre di Marco muore improvvisamente e loro sono costretti ad aspettare due giorni prima di poter rientrare a casa. Marco cambia dal giorno alla notte e la incolpa di quello che è accaduto. Durante il soggiorno, quindi, arriva la prima violenza. La prende a bastonate sulle gambe con il bastone dell’ombrellone. Emma comincia a scusarlo immediatamente, senza rendersene nemmeno conto. Lo ha fatto perché è disperato per la morte di suo padre. Emma asseconda le sue richieste, eppure per lui non è mai abbastanza. Ogni occasione è buona per rivalersi su di lei e le fa intorno terra bruciata allontanando amici e genitori, non permettendole più di lavorare. Emma comincia a capire che quello di Marco non è amore, è una malattia e può far male, può ferire ed umiliare; può farti sentire debole ed indifesa. Emma non riconosce più l’uomo che ha sposato, ma l’ha mai conosciuto veramente? L’unica cosa che riuscirà a farla rinsavire e a riprendere in mano la sua vita sarà la paura. La paura di perdere sua figlia Martina, minacciata da suo padre per colpa sua. E allora fugge Emma, mette fine alla storia, trovando il coraggio di dire basta, di affrontare la verità. L’animo umano può essere ferito, può subire tutti i dolori di questo mondo, ma troverà comunque il modo di tornare a risplendere, più forte di prima. Libro veramente attuale. Sentiamo parlare ogni giorno di femmicidio, parola che nemmeno il computer accetta perché non esiste sulla carta ma diventata di uso comune, perché non c'è giorno che la cronaca non riporti di un omicidio commesso tra le pareti domestiche. Ma fortunatamente questo libro da anche speranza, come la pace finale che Emma raggiunge dopo decenni di battaglie. Un invito a non sottomettersi mai. Voto: 8,5

Nessun commento:

Posta un commento