Julian Fellowes non è proprio
l’ultimo arrivato e si vede. Autore di sceneggiature da Oscar come Gosford Park
e del tanto acclamato Downton Abbey, ritroviamo in questo romanzo tutte le
sfaccettature che hanno caratterizzato i suoi romanzi e le sue sceneggiature.
Ci riporta nella Londra degli anni 40 dell’ottocento, dove le classi sociali
ancora distinguevano le persone e le opportunità. Fellowes è molto bravo a
raccontarci quello che succede nei diversi piani sociali, come è a lui consono;
vediamo le storie, quella dei “piani bassi” e quella dei “piani alti”,
intrecciarsi tra di loro a meraviglia e
farne un unicum. La storia parte con un prologo nel 1815, prima della
battaglia di Waterloo a Bruxelles. Troviamo quelli che saranno i protagonisti
solo in apparenza, Sophia Trenchard e Edmund Lord Bellasis, prossimo conte di
Brockenhurst. Sono due giovani, si amano, ma la loro classe sociale li tiene
lontani. Sophia è innamorata, ma oltre a quello, un po’ come il padre punta in
alto, vuole scalare la società. James, suo padre, è un commerciante di
successo, fa affari con il duca di Wellington e con l’esercito, provvedendoli
di tutti i vettovagliamenti necessari per mantenere i soldati al fronte. Durante
il ballo della duchessa di Richmond che rimarrà alla storia, e di cui i
Trenchard sono riusciti tramite Edmund ad avere l’invito, Napoleone decide di
attaccare il Belgio, e tutti i soldati inglesi lì di stanza, convergono verso
Waterloo. Tra di loro anche Edmund Bellasis che perirà nell’attacco come
tantissimi altri giovani ufficiali e soldati. Ritroviamo la famiglia Trenchard
nel 1840 a Londra. James è un personaggio importante che sta finanziando i
signori Cubitt, i maggiori costruttori della nuova Londra e del nuovo quartiere
bene di Belgravia. Il sogno della scalata sociale con il matrimonio della
figlia è fallito miseramente, con la morte della stessa Sophia. Nello stesso
quartiere vivono i conti di Brockenhurst, genitori di quell’Edmund Bellasis. Le
due famiglie appaiono ancora distanti per estrazione sociale, ma unite da un
segreto che la famiglia Trenchard ha fatto in modo in quegli anni rimanesse
tale. Dall’unione di Sophia e Edmund è nato un bambino, che visti i tempi, per
non rovinare l’onore della famiglia è stato dato in adozione ad una famiglia di
ecclesiastici, i signori Pope. Ma James, di nascosto dalla moglie Anne, ha
fatto in modo di rimanere in contatto con quella famiglia e di avere notizie
dell’amato nipote, che crescendo ha preso la sua strada di commerciante.
Charles Pope, è all’oscuro di tutto e soprattutto di quello che gli capiterà.
Questo libro è ricco di misteri e di intrighi, anche se tutti deducibili con
gli indizi che l’autore ci fornisce durante lo scorrere delle vicende. E’ pieno
di ironia nei confronti di alcuni dei personaggi, desiderosi di salire nella
scala sociale, ma anche del mantenimento delle proprie origini. Tutti i
tentativi risultano essere esagerati e divertenti agli occhi del lettore. La
nobiltà subisce le critiche dell’autore, molti di loro paiono privi di
carattere ed abituati a rimanersene fermi ad aspettare, perché un nobile non
può lavorare. I caratteri dei protagonisti sono ben definiti; ha creato dei
personaggi ben delineati che si intersecano nella storia creando eventi e situazioni
a volte paradossali. Il tutto in ambientazioni eleganti e descritte in maniera
dettagliata, ma mai superflua. La narrazione è fluida e frizzante, e grazie ai
colpi di scena il lettore mantiene gli occhi incollati alle pagine fino alla
fine della storia. In definitiva, questo è il romanzo dei segreti, delle mezze
verità, delle verità personali che ognuna delle figure coinvolte svilupperà per
proprio conto per cercare una spiegazione, del non detto, del taciuto. Questo è
un romanzo in cui si parla di famiglie, allocate sui diversi gradini della
scala sociale ma con la smania di espugnare le fortezze per trarne i propri
vantaggi, per attuare quella scalata a cui tutti ambiscono. Questo è un romanzo
in cui anche la servitù ricopre un ruolo di rilievo, tanto da diventarne i
protagonisti, da tradire i propri padroni riesumando gli scheletri custoditi
gelosamente negli armadi dietro lauti compensi, perché è il denaro che permette
di appartenere al “bel mondo”. Un romanzo consigliato a chi ama i fasti del
passato, il profumo di antico, le saghe familiari e i segreti che le
caratterizzano. Voto: 8
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