martedì 23 gennaio 2018

RECENSIONE - I diari bollenti di Mary Astor di Edward Sorel

Praticamente una delusione. A parte le illustrazioni che sono bellissime e che forse valgono il costo del libro, il resto è decisamente vuoto. Il contenuto lascia veramente a desiderare. Sorel è un vignettista e ha sempre avuto una sorta di adorazione per l'attrice Mary Astor. Molte persone che leggeranno questo libro, tra cui io prima di leggerlo, non sanno nemmeno chi sia stata Mary Astor. Be' ... Mary era un'attrice negli anni '30, quando ancora Hollywood stava nascendo. Nel 1936 è stata coinvolta in uno scandalo sessuale che fece molto scalpore. Ci fu un processo per l'affidamento della figlia e da questo ne uscì che l'attrice era una donna di facili costumi. Ma dal libro scopriamo altro. Mary è sempre stata una donna sottomessa, prima al padre e poi a tutti i suoi mariti, che si sono sempre approfittati di lei, senza darle mai nulla in cambio, anzi togliendole molto. A quattordici anni, quando inizia la sua carriera, spronata da un padre padrone, Mary non ha nemmeno voglia di diventare attrice. Il suo sogno è sposarsi e metter su famiglia. Ma i suoi, madre compresa, non le permettono di avere una vita normale. Tutto è dedicato al cinema e lei è costantemente seguita dalla madre o dal padre. Non è mai sola. I suoi vivono praticamente alle sue spalle. Suo padre si da alla bella vita e lei non vede un centesimo di quello che guadagna. Fino al primo matrimonio che la renderà vedova a soli 24 anni. La sua carriera andrà avanti tra alti e bassi, tra i continui innamoramenti, fino ad arrivare allo scandalo dei diari. Avrà due figli e altri mariti, vincerà nel 1942 quello che allora era l'oscar come attrice non protagonista nel film La Grande Menzogna a fianco di Bette Davis; dopo il declino della sua carriera e svariate disintossicazioni e altrettanti tentativi di suicidio, nella vecchiaia si ritroverà scrittrice di un certo successo. Finirà i suoi giorni in una sorta di clinica per artisti all'età di ottant'anni con tutti gli acciacchi dovuti agli eccessi della sua vita. Voto: 5 per la storia, 10 per le illustrazioni.

venerdì 19 gennaio 2018

RECENSIONE – Il Mondo del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin e altri



Certo è che Il Mondo del Ghiaccio e del Fuoco è una geniale operazione commerciale ed è ad uso e consumo  degli amanti della serie del Trono di Spade.  É un libro da esporre e conservare, soprattutto per le meravigliose illustrazioni di cui è pieno. E anche perché, se cerchi qualcosa sulle dinastie che popolano il mondo di GOT, la tua curiosità verrà sicuramente esaudita. George R.R. Martin crea un personaggio nuovo, Yandel, Maestro della Cittadella, che ci narra la storia di Westeros e dell’Essos. Il libro è dedicato a Tommen, ma Yandel lo aveva iniziato durante l’epoca di Re Robert I della casata Baratheon, quindi assiste prima alla successione di Joffrey e poi a quella di Tommen. Yandel racconta soprattutto leggende che si sono tramandate nell’arco di secoli dal Tempo dell’Alba. Leggende che si fondono con miti e storia. Questo però non gli impedisce di ricostruire la storia della venuta dei Primi Uomini nel Westeros, del loro Patto con i Figli della Foresta e l’avvento dell’Età degli Eroi tra cui Brandon il Costruttore, Garth Manoverde, Lann l’Astuto, Durran Pena degli Dei, Ser Artys Arryn che fondarono i Reami dai quali ebbero origine i Sette Regni. Ci racconta della Lunga Notte, della cacciata degli Estranei da parte dei Guardiani della Notte. Della grande ascesa di Valyria e del successivo avvento del Regno dei Draghi. Ci sono molte pagine dedicate a tutti i membri della dinastia Targaryen fino alla guerra dei Draghi. Nella seconda parte del libro troviamo la storia dei Sette Regni, dove conosceremo anche le gesta degli Stark, dei Lannister e dei Tully. É, per gli amanti del Trono di Spade, un libro affascinante, perché si ritrovano tutti gli elementi disseminati attraverso i primi cinque romanzi della saga (cinque… quelli della saga in lingua originale… in lingua italiana sono di più). In questa opera Martin è stato aiutato da due fans, Elio M. Garcia e Linda Antonsson  di Westeros.org, che insieme a lui hanno ricostruito un mondo partendo dall’alba dei tempi fino al regno di Robert Baratheon, senza andare oltre, senza svelare nulla se non quello che già conosciamo, o almeno se qualcosa hanno svelato è sicuramente retroattivo e di riempimento di alcuni vuoti della serie di GOT. Comunque, la bellezza del libro sta soprattutto nelle 170 illustrazioni che sono comprese nella storia. Mappe, disegni e alberi genealogici di tutte le casate, e anche un’approfondita storia della cultura di Westeros, tutte cose inedite che fanno sicuramente il piacere dei fans. É un aiuto ai lettori della saga perché può riuscire a farsi un’idea più precisa di quanto sia avvenuto nel continente. Conosceremo molto bene le vicende legate alla Ribellione Blackfire, ai sovrani Targaryen da Aerys I fino al Aeyris II il Folle, arrivando alla ribellione di Robert. Voto: 6,5 per la storia, 8 per l’idea, 10 per le illustrazioni.

giovedì 11 gennaio 2018

RECENSIONE – Babylon Berlin. Gereon Rath #1 di Volker kutscher



Berlino, 1929. Il giovane Gereon Rath commissario di polizia prussiana viene “esiliato” a Berlino, presso la sezione della Buoncostume dopo un incidente accadutogli nella sua nativa Colonia. Essendo il figlio di un comandante di Polizia molto conosciuto, Gereon verrà sempre visto come un raccomandato. Quello che i suoi nuovi colleghi non riescono a spiegarsi è il suo passaggio dal settore omicidi di Colonia alla Buoncostume di Berlino, quasi una retrocessione di carriera. Ma nessuno sa dell’incidente che è stato messo a tacere. Ma Berlino è pur sempre il centro della Germania e Colonia è vista come una città molto provinciale. É a Berlino che succedono i fatti, come i tumulti in seguito al “Maggio di Sangue”. Gereon Rath si ritroverà coinvolto in qualcosa di molto più grosso di quel che pensa. Da un misterioso omicidio catalogato come un banale regolamento dei conti, si snoda la storia che ci racconta di una Berlino suddivisa in Bande armate, Berolina e Norldot su tutte, che si dividevano il controllo dei traffici illeciti di droga, alcool, armi e prostituzione. Ma non solo. Berlino è il centro di nuove organizzazioni politiche, come la comunista Rotfront e una crescita del nazionalismo fomentato da un uomo di nome Adolf Hitler. Berlino è quindi una città sull’orlo dell’abisso, dove covano tutte le tensioni, tutte le angosce e le deliranti ambizioni di un paese uscito a pezzi alla guerra. Il giovane Rath oltre che con la notevole differenza della vita, a Berlino, deve vedersela con un lavoro che non lo aggrada: arrestare prostitute, attrici che fanno film pornografici, che si accoppiano con i sosia della passata gloria prussiana, non è esattamente la sua massima aspirazione. Gereon, comandato dal capo della Buoncostume Bruno Volter, si introduce nella vita notturna berlinese, popolata di night clandestini, massima fonte dei traffici illeciti dove le indagini spesso convergono. Ad interrompere la sua noia ci penserà il 1° Maggio, il Maggio di Sangue. Il prefetto di Berlino vieterà qualsiasi dimostrazione, ma i comunisti marceranno comunque e la repressione sarà crudele: molte persone rimarranno uccise. Per sviare l’opinione pubblica dal disastro, da quella che sembra molto una “mattanza” politica, il prefetto punterà tutto su un fatto di sangue accaduto lo stesso giorno. In un canale viene ripescata un’automobile di lusso e al suo interno viene rinvenuto il cadavere di un giovane riccamente abbigliato, ma con evidenti segni di tortura soprattutto su mani e piedi. Nessuno sa chi sia, se non Gereon Rath, che per qualche strano motivo lo terrà per sé. Bello e particolare il personaggio del giovane Rath, da una parte uomo coraggioso e dall’altra la sua psiche messa sotto forte stress, che non sono certo un connubio perfetto. Gereon cerca in tutti i modi di svincolarsi dall’opprimente presenza di un padre importante e scomodo allo stesso tempo. Belli e concreti i personaggi co-protagonisti come Charlotte “Charlie” Ritter segretaria tuttofare di giorno e con una segreta vita notturna, Bruno Volter capo della Buoncostume uomo buono all’apparenza, ma che nasconde tutt’altro, Gennat e Zorgiebel, il primo molto fiducioso sulla riuscita di Gereon e l’altro un politico più che un poliziotto. Bello e rappresentato bene il contesto storico e politico della Berlino post Prima Guerra Mondiale con le persone che si adattavano a far di tutto pur di sbarcare il lunario e la voglia della gente, anche nell’esagerazione, di uscirne fuori e vivere con leggerezza da una parte, e dall’altra quella di persone che cercavano nell’ordine, nel nazionalismo e nella violenza, una voglia di rinascita e non solo. Primo di una serie numerosa (l’ho scoperto oggi), ne consiglio comunque la lettura. Ah… non ha nulla a che vedere con la serie TV, il libro e i personaggi sono stati completamente stravolti. Voto: 7+