Questo è forse il romanzo più
famoso di Agatha Christie insieme a “Dieci piccoli indiani”. Letto tanto tempo
fa, da ragazzina a scuola, riletto adesso mi ha dato un piacere diverso da
allora: quello di essere riuscita a cogliere diverse sfumature e tanti piccoli
indizi disseminati qua e là nella storia, cosa che non mi era accaduta alla
prima lettura. I passeggeri del famoso Orient-Express rimangono bloccati,
durante una tempesta di neve, in mezzo al nulla, nell’allora Jugoslavia. Un
uomo di affari americano, il signor Ratchett, viene trovato morto nel suo
scompartimento sul vagone Istanbul-Calais. Assassinato con dodici coltellate.
Tra i passeggeri dello stesso vagone viaggia il noto investigatore Hercule
Poirot che viene incaricato dal signor Bouc, dirigente della Compagnia dei
Vagoni-letto, ad indagare per scoprire l’assassino. Verrà coadiuvato nelle
indagini dallo stesso Bouc e dal dottor Constantine, un medico passeggero del
vagone proveniente da Atene. Poirot comincerà la sua indagine certosina
interrogando ad uno ad uno i passeggeri del vagone Istanbul-Calais. Attraverso
gli interrogatori scopriremo le vite e le caratteristiche dei viaggiatori dell’Orient-Express.
Non sarà facile scoprire l’assassino di un uomo che non era chi diceva di
essere e soprattutto quando tutti i passeggeri avevano un buon motivo per
assassinarlo. Voto: 7,5
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