martedì 13 novembre 2018

RECENSIONE – Assassinio sull’Orient-Express di Agatha Christie



Questo è forse il romanzo più famoso di Agatha Christie insieme a “Dieci piccoli indiani”. Letto tanto tempo fa, da ragazzina a scuola, riletto adesso mi ha dato un piacere diverso da allora: quello di essere riuscita a cogliere diverse sfumature e tanti piccoli indizi disseminati qua e là nella storia, cosa che non mi era accaduta alla prima lettura. I passeggeri del famoso Orient-Express rimangono bloccati, durante una tempesta di neve, in mezzo al nulla, nell’allora Jugoslavia. Un uomo di affari americano, il signor Ratchett, viene trovato morto nel suo scompartimento sul vagone Istanbul-Calais. Assassinato con dodici coltellate. Tra i passeggeri dello stesso vagone viaggia il noto investigatore Hercule Poirot che viene incaricato dal signor Bouc, dirigente della Compagnia dei Vagoni-letto, ad indagare per scoprire l’assassino. Verrà coadiuvato nelle indagini dallo stesso Bouc e dal dottor Constantine, un medico passeggero del vagone proveniente da Atene. Poirot comincerà la sua indagine certosina interrogando ad uno ad uno i passeggeri del vagone Istanbul-Calais. Attraverso gli interrogatori scopriremo le vite e le caratteristiche dei viaggiatori dell’Orient-Express. Non sarà facile scoprire l’assassino di un uomo che non era chi diceva di essere e soprattutto quando tutti i passeggeri avevano un buon motivo per assassinarlo. Voto: 7,5

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