venerdì 18 ottobre 2019

RECENSIONE – Senti che fuori piove di Giancarlo Vitagliano (di Silvia Marcaurelio)



Nuovo romanzo per Giancarlo Vitagliano edito dalla Homo Scrivens per la collana Dieci. Stavolta lo scrittore ci porta nell’ambiente psichiatrico facendoci conoscere il dottore Nicola Paris. Nicola è un uomo che ama quello che fa, ma di fare le perizie per i detenuti e andare per carceri, proprio non lo sopporta; soprattutto perché è il suo amico magistrato Alberto Rangone a procurargli quei lavori, pensando di fargli un favore e sdebitarsi per le cure profuse all’anziana mamma malata di Alzheimer. Questa volta però il caso lo intriga. Un caso che riguarda un assassino reo-confesso, Marcello Calisi. La confessione di Calisi, secondo lui però, nasconde qualcosa di più e lui non è mai stato il tipo che lascia un lavoro a metà. Dovrà scardinare il muro che lo stesso Calisi ha creato per proteggersi; un vuoto di memoria lungo quindici anni della sua vita. Paris vuole capire il perché un uomo come Calisi nel corso della sua vita possa trasformarsi in un omicida e compiere efferati delitti. A lui non interessa giudicare chi sia cattivo e chi buono, né comminare pene, a lui interessa il perché cose simili possano accadere, perché determinate persone adottino alcuni comportamenti e perché un’anima arriva a corrompersi e quanto questo sia dovuto alla persona stessa o imputabile alla società. Tutto questo lo faremo addentrandoci nella storia di Marcello Calisi, che in fin dei conti, anche se è il colpevole, è il vero protagonista, perché il dottor Paris è lì semplicemente che lo ascolta, ma ha anche il merito di saperlo ascoltare. Vitagliano ci fa capire che la mente umana può essere bellissima, ma anche molto complicata e labile. Che delle situazioni ambientali e sociali possono indurre una persona fragile mentalmente ad avere determinati atteggiamenti, e se oltre a questo, anche la società non aiuta e sminuisce i problemi, si può condannare una persona ad una vita difficile se non addirittura impossibile. Mi è piaciuto molto questo breve romanzo di introspezione scritto da Vitagliano. Mi è piaciuto molto che il dottor Paris abbia sposato la causa di Calisi, nonostante la poca voglia iniziale, e il suo buttarsi a capofitto nel lavoro per scoprire tutti i “perché”. Bello il personaggio di Celeste, la moglie del dottor Paris, che dovrebbe far da sfondo, ma è una di quelle donne che rendono “grandi” i loro uomini. Molto dolce il personaggio dell’agente penitenziario Diotallevi, faccia da bambino in un corpo enorme. Spero che Vitagliano, prima o poi, ci regali nuove storie su questo personaggio, secondo me ben scritto e ben riuscito.

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