domenica 7 giugno 2020

Recensione - Carta bianca di Carlo Lucarelli



È il libro di esordio di Carlo Lucarelli, in cui fa la sua prima apparizione il commissario De Luca. La storia è ambientata a Milano, nell’aprile del 1945, nel cupo e confuso periodo che precede la caduta del Fascismo e la fine della guerra. L’ambientazione ricrea fedelmente la realtà dittatoriale ormai alla fine ma ancora viva e capace di incutere terrore. De Luca è un ex comandante della Muti, la polizia politica della Repubblica Sociale, ma vuole prendere le distanze dal proprio passato, cercando sempre di rimanere poliziotto e stando lontano dagli intrighi delle SS e delle milizie della RSI e dai partigiani. In Carta bianca deve indagare su un omicidio dei quartieri alti, cioè sul delitto di Vittorio Rehinard, appartenente al partito e noto per i suoi festini del venerdì. È stato ritrovato morto in casa, ucciso da un colpo al cuore inferto probabilmente con un tagliacarte, usato poi per evirarlo. La sua morte serve per incastrare la persona scomoda di turno (sacrificando altri innocenti), ma De Luca vuole trovare il vero colpevole. Inizio intrigante e avvincente della saga del commissario De Luca, dove nulla può essere dato per scontato.
(a cura di Maria Lombardi)

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