lunedì 29 marzo 2021

RECENSIONE - L'indipendenza della signorina Bennet di Colleen McCollough

Ritroviamo le sorelle Bennet venti anni dopo Orgoglio e Pregiudizio e con questo romanzo l’autrice ci vuole raccontare ciò che è successo nel frattempo ad Elizabeth, Lidia, Kitty e Mary. Ma soprattutto ci racconterà di Mary, la sorella strana.
Elizabeth non sta vivendo certamente il matrimonio idilliaco che aveva immaginato, nonostante lei ami ancora suo marito. Hanno avuto tre figlie femmine e un maschio, che suo padre non crede possa essere capace di portare avanti il nome della famiglia, per delle voci girate nell’alta società. Suo figlio amerebbe gli uomini e questo lui non lo può accettare. Voce messa in circolazione niente di meno che da quell’arpia di Caroline Bingley! (Già … c’è anche qui!). Per questo si Elizabeth si sente sconfitta, vive tra feste di rappresentanza e la solitudine delle sue stanze per essere stata allontanata dalla sua famiglia, soprattutto quando suo marito è a Londra a ricoprire la sua carica nel Parlamento inglese. L’orgoglio di Fitzwilliam è tornato subito alla ribalta e lei non lo sopporta.
Jane è ancora innamoratissima di suo marito Charles Bingley che non fa altro che farle sfornare figli. E' esausta, ma non ha alcuna intenzione di cacciare il marito dal suo letto. Ha otto figli, di cui sette maschi e una femmina.
Lydia è diventata quasi una prostituta. É un’alcolizzata e visto che suo marito George Wickam, è spesso lontano sul fronte, concede i suoi favori liberamente, adottando modi rozzi e poco signorili.
Kitty si è sposata con un gentiluomo molto ricco ma molto più vecchio di lei, che l’ha lasciata subito vedova e senza figli. Può permettersi di partecipare a feste e circoli alla moda, senza nessun cruccio.
Mary è la vera protagonista di questo romanzo, che si apre con la morte della Sig.ra Bennet e con l’acquisizione della tanto agognata libertà. Mary era stata infatti scelta da Darcy per accudire la madre, fino alla sua morte. Dopo che questa avviene, Mary può finalmente sentirsi libera di rifarsi una vita come vuole lei, e non come il mondo le impone.
Divenuta una bella donna, e non più brutta e insignificante come era da ragazzina, affronta Darcy dicendogli che non si prostrerà ai suoi piedi per andare a Pemberley a fare da governante alle sue figlie né tantomeno a Bingley Hall a farlo per Jane. Mary desidera partire, viaggiare per poter scrivere un libro sulle ingiustizie e la povertà, alimentata dall’aver letto le lettere di Argus su un giornale. Ovviamente tutto questo fa andare su tutte le furie Darcy, perché è contro ogni decoro, soprattutto da parte di una sua parente e con lui che tenta la scalata a Primo Ministro. Ma nonostante tutto, Mary riuscirà ad avere la sua avventura, e che avventura.
Scopriremo quindi una Mary diversa da come l’avevamo conosciuta in Orgoglio e pregiudizio, una Mary ribelle, indipendente, forte e intraprendente.
Non un capolavoro, ma leggibile. Una voce fuori dal coro sicuramente.


 

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