venerdì 5 agosto 2022

RECENSIONE - L'agguato di Adrian McKinty

Tom Baxter si sente finalmente libero. Libero di essere quello che è. Una persona di successo, un ortopedico di fama, con una bellissima famiglia, composta dai suoi due figli Olivia e Owen e dalla sua nuova e giovanissima e bellissima moglie Heather.
Ha l’occasione di unire ancora di più la sua famiglia in uno splendido viaggio in Australia, e il convegno è un’opportunità sia lavorativa sia vacanziera. Lui è convinto che i suoi figli ed Heather si divertiranno, e lui potrà portare un altro po’ di fama a sé stesso.
Heather non è dello stesso parere, ma fa buon viso a cattivo gioco. Lei, Owen e Olivia non è che vadano poi così d’accordo. La vedono ancora come un’usurpatrice. In effetti è passato soltanto un anno da quando la loro madre è morta, quindi è più che lecito che i due non siano grandemente d’accordo con il fatto che il padre abbia voluto risposarsi così presto. Ma Heather ama Tom, e per ora questo le basta.

Il viaggio non è che cominci con i migliori auspici, Tom pensa a sé stesso, i ragazzi sono sempre attaccati ai loro smartphone e l’unica che cerca di orientarsi è proprio Heather.
Owen e Olivia sono annoiati da subito, il caldo è tanto e il fatto che il wi-fi vada e venga non contribuisce a metterli di buonumore, anche se impasticcati a dovere dal loro paparino, cosa che Heather non concepisce; ma non sono i suoi figli.
Durante una gita alla ricerca di qualcosa di speciale soprattutto per lenire la noia dei ragazzi, i Baxter incontrano un’altra coppia di stranieri; sono Olandesi e si chiamano Petra e Hans. Mentre sono in un chiosco per un veloce pranzo e una bibita fresca, i ragazzi si lamentano di non aver visto nemmeno un animale selvaggio. Sentendo i loro discorsi una coppia di uomini appena arrivati al chiosco propongono alla famiglia una gita a Dutch Island, dove non va nessun turista, ma ci sono un sacco di animali selvaggi.

Ai Baxter si uniscono gli olandesi, che prendono la palla al balzo, pagando per un passaggio in traghetto per scendere sull’isola. I due uomini, Matt e Jacko, e un terzo Ivan, che porta il traghetto, li mettono sul chi vive. Gli elencano le rigidissime regole da seguire sull’isola se non vogliono morire. Prima di tutto non avvicinarsi alla fattoria di Ma’, secondo non addentrarsi troppo nel folto della foresta, potrebbero perdersi, massimo possono rimanere per quarantacinque minuti, non di più. Il traghetto partirà comunque senza di loro.
Ma il destino è strano a volte e i Baxter non riusciranno ad arrivare all’appuntamento con il traghetto per un tragico e fortuito incidente e di conseguenza, Tom, Heather e i ragazzi si ritroveranno in balia di persone orrende, la famiglia O’Neill, che non faranno altro che spaventarli a morte e non solo. Tenderanno agguati e tenteranno di uccidere, perché a Dutch Island la legge la fa la famiglia O’Neill e non la polizia e sono irremovibili nel voler punire gli estranei che hanno incrinato il loro equilibrio.

Il thriller di McKinty parte molto lentamente, quasi a farci assaporare la bella famigliola, anche se non è così perfetta. Ma, mano a mano che ci si addentra nella storia, come nella foresta, andiamo dietro ai Baxter con un ritmo in crescendo che diventa serrato e adrenalinico. I capitoli sono brevi e i dialoghi taglienti, proprio ad assumere il tono del thriller vero e proprio.
Infatti ci immaginiamo Heather, che avrà un ruolo magnifico nella storia, che è la vera protagonista, insieme ai ragazzi che corrono nel fitto della boscaglia per salvarsi la vita. L’umidità, il caldo, gli insetti, gli animali selvatici a cui i due ragazzi, molto viziati, non sono certo abituati. Ma tutti dovranno collaborare, se vogliono vivere. E il romanzo è anche la storia della nascita di una collaborazione, una vita nuova, che dopo tutto non sarà mai la stessa.

È una storia sulla fiducia, sulla protezione della vita, propria e di chi si ama. Sulla rinuncia. Non esiste la tranquillità in questa storia, è disorientante, truculenta, claustrofobica, come l’isola, che sembra non dare nessuna via di fuga, che sembra viva.
È bravo McKinty a tenerci con il fiato sospeso. La sua è una scrittura “scattante”. Inizia lento per finire a perdifiato, con tantissimi colpi di scena, tra cui il finale.
Consigliato per chi ama i thriller e i romanzi che non lasciano respirare. E mi raccomando … Non accettate i consigli degli sconosciuti!

Silvia Marcaurelio

 

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