venerdì 10 febbraio 2023

RENCENSIONE - Sindrone cinese a Genova. La nuova indagine dell'investigatore Astengo di Andrea Novelli

Genova, giorni nostri.
L’investigatore privato Michele Astengo è alle prese con il tentativo da parte di Dalia, sua segretaria, compagna di tango e “fidanzata”, di modernizzare la loro immagine, per cercare di vendere il “prodotto”. Anche se in poche parole, lui è l’unico ad eseguire quell’elenco di compiti brillantemente esposti sul nuovo sito internet appena creato, non contando Corrado, il suo fido collaboratore, che anche se affetto da nanismo, mangia come uno scaricatore di porto, soprattutto quando si tratta della famosa focaccia genovese.
Mentre sta scegliendo tra le foto fatte per inserirle nel sito ed una chiacchiera con Corrado, sempre alla ricerca di qualche lavoretto da fare, di punto in bianco, Astengo vede planare nel suo studio un ragazzino dai tratti orientali, balzato all’interno dalla finestra aperta.
Poco dopo, alla sua porta, si presentano due bruttissimi ceffi, anche loro dai tratti orientali, uno con un’orecchia mozzata e l’altro con una coda di cavallo, chiedendogli se avesse visto un ragazzino cinese di nome Peng.
Dal nulla ad avere un caso, anche se non retribuito, conoscendo Astengo, il passo è breve.
Infatti, l’investigatore capisce subito che la situazione del ragazzino è delicata, viste le facce dei due ceffi che lo cercano e soprattutto perché, dall’altra parte della strada, c’è il suo amico ed ex collega Bazzano, chiamato per l’omicidio di un cinese.

Dagli episodi precedenti, si conosce la mania di Astengo per il lavoratore cinese che osserva sempre dalla finestra del suo studio e in questo episodio, riusciremo finalmente a venirne a capo.
La faccenda del ragazzino e del pericolo che corre comincia a sembrare un po’ più chiara, anche se la difficoltà della lingua rende le cose più complicate.
Astengo si troverà ben presto, senza volerlo, implicato in un caso delicato che riguarda la comunità cinese in Italia, con i loro interessi e profitti, non proprio tutti alla luce del sole.
I suoi avversari sono temibili perché molto potenti e soprattutto protetti e la sua esperienza e il suo intuito potrebbero non bastare.

Come sempre la città di Genova fa da sfondo alle imprese di Astengo, e in questo episodio assume anche un ruolo da protagonista assoluta, come porto strategico in Europa per la Nuova Via della Seta.
Riuscirà Astengo, aiutato dai suoi fidi amici Dalia, Corrado e l’ispettore Bazzano, più il 4 zampe Banksy ad aiutare Peng? Astengo dovrà combattere con i demoni più oscuri, quelli che rendono quasi impossibile o anche solamente illusoria e velleitaria, la scoperta della verità.
Devo ammettere che l’investigatore Astengo, in questo quinto episodio risulta essere più cupo, più scontroso, rispetto alle precedenti avventure.
Forse l’autore, prima in coppia con il compianto Giampaolo Zarini, ha voluto dare una impronta tutta sua dell’investigatore, anche se già lo conoscevamo come persona abbastanza diretta, suscettibile e irritabile.

Adoro invece il personaggio di Corrado, continuamente vessato per il suo handicap, anche se in maniera molto scherzosa. Ma in questo episodio scopriremo che botte piccola, contiene un vino molto buono.
Dell’autore adoro in particolare la parte descrittiva della città di Genova. Si vede che la conosce a menadito, in tutte le sue vie e vicoli. Sembra di esserci dentro e di muoversi insieme ai protagonisti.
Nell’insieme un bel giallo, con una trama ben congegnata con una scrittura di facile comprensione, che rende la lettura piacevole. Il più delle volte si riesce anche a sorridere, soprattutto quando Astengo e Corrado si lasciano andare e se ne sentono delle belle.

Silvia Marcaurelio

 

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