Questo libro comprato anni fa era
rimasto a prender polvere sugli scaffali della mia libreria. Di punto in bianco
mi è presa la voglia di leggerlo, a voler confermare quello che dico sempre:
ogni libro ha il suo tempo. L’ho finito subito e devo dire che mi ha
piacevolmente colpito. E’ un fantasy, ma non troppo, direi molto gotico. Bellissime
sono le illustrazioni che arricchiscono la storia. Questa è a dir poco
surreale, molto in tinta dark e si dipana in due diversi spazi temporali. Abe e
Jason sono nonno e nipote. E come in ogni famiglia normale un nonno racconta le
sue favole al nipote. E nonno Abe di storie da raccontare a Jason ne ha
tantissime vista la sua vita non proprio tranquillissima costellata di viaggi e
cacce grosse e soprattutto storie della seconda guerra mondiale, da lui vissuta
prima come fuggitivo e poi come soldato. Le sue storie raccontano anche di bambini
invisibili, bambini in grado di volare, di alzare dei massi pesantissimi come
fossero piume o con strane fattezze. Bambini che vivono in un mondo magico,
dove anche Abe è stato accolto da bambino, un paradiso dove splende sempre il
sole, affidato all’amorevole cura di un uccello che fuma la pipa. Però ultimamente Nonno Abe è strano, e Jason
ormai adolescente, non crede più alle cose che gli racconta. Pensa, come i suoi
genitori, che l’età ormai avanzata di suo nonno e le troppe brutture che ha
visto nella sua vita, lo facciano sragionare. Abe si sente perseguitato. I
mostri lo inseguono e cerca aiuto nell’unica persona che pensa possa trarlo in
salvo, suo nipote. Ma un giorno al telefono, il nonno lancia l’allarme, i
mostri sono arrivati, lo hanno trovato. Jason corre a casa del nonno e lo trova
riverso vicino al bosco con delle ferite mortali. In punto di morte gli dice
qualcosa che non riesce a capire, ma poi le sue parole diventeranno molto più
chiare. Anche lui vede qualcosa, un mostro orribile con dei tentacoli
lunghissimi al posto della lingua. Sarà il mostro che ha ucciso il nonno? Ma
nessuno la pensa così. La polizia pensa siano stati degli animali selvatici e
così anche i suoi genitori e che il ragazzo abbia subito uno shock notevole.
Nonostante gli incubi e le notti insonni, il giovane Jason sa che suo nonno
voleva rivelargli qualcosa e che quelle parole che le ha sussurrato morente un
significato ce l’hanno eccome. Convinto dal suo psicologo Jason decide di
partire alla volta dell’isola dove era ospitato l’orfanotrofio di Miss
Peregrine e dove suo nonno era stato ospitato da bambino. Soltanto in quelle stanze abbandonate e in rovina, rovistando nei bauli
pieni di polvere, di foto e di racconti
strani, Jacob potrà capire se le storie
di suo nonno di mirabili avventure, di magia e di mistero, erano solo farneticazioni
di un vecchio che turbavano i suoi
sogni notturni o se invece erano la pura verità, come sembra testimoniare la strana collezione
di fotografie d’epoca che Abraham custodiva gelosamente, le stesse contenute
nel baule. Possibile che i bambini di quelle fotografie ingiallite, bizzarre ed inquietanti, fossero davvero
speciali? Speciali e dotati di poteri straordinari e forse pericolosi?
Possibile che quei bambini siano ancora vivi e che vivano in un mondo a parte, in un’altra
dimensione, protetti dal mondo esterno e dallo scorrere del tempo? Bellissima la prima parte del libro, perché è
molto originale. C’è un po’ di tutto, dai sentimenti del nonno che sa di non
essere più capito dal nipote nonostante lo abbia cresciuto, dal rapporto che
Jason ha con i suoi genitori distanti e annoiati e soprattutto presi da se
stessi, la solitudine che si prova quando si è adolescenti, ampliata dalla
distanza con i genitori e soprattutto dall’assenza di amici e le foto, che come
ho già detto arricchiscono la storia e la rendono quasi un film in bianco e
nero. Ragazzi strani, in pose strane, emarginati come è lo stesso Jason.
Nell’epilogo i toni si fanno più incalzanti con il crescere del pathos della
storia, aiuta molto la scrittura scorrevole, arrivando così nell’insieme ad un libro godibile e piacevolissimo da
leggere, e anche bellissimo da guardare. Un piccolo gioiello. Il finale rimane
aperto, e so già che c’è un secondo volume che spero sia all’altezza di questo.
Voto: 8
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