mercoledì 9 marzo 2016

RECENSIONE – New York di Edward Rutherfurd



Sono stata titubante fino all’ultimo minuto. Non sapevo o no se intraprendere la lettura di questo tomo, un e un po’ sinceramente mi spaventava. Novecentoottanta pagine non sono uno scherzo, soprattutto se scritte in un carattere piccolissimo e non avendo letto nulla di questo autore prima d’ora. Dal titolo si capisce che la protagonista è New York, dalla sua nascita come Nuova Amsterdam in mano ai pellegrini olandesi, fino alla New York dei nostri giorni (o quasi). Quasi quattro secoli di storia, dai piccoli traffici con le tribù indiane alla dominazione inglese, dalla Rivoluzione alla Guerra Civile, dalle moltitudini di migranti che sbarcavano a Ellis Island tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, ai ruggenti anni Venti, dal crollo della Borsa del 1929 alle guerre mondiali, fino alla tragedia dell’11 settembre. A raccontarci la storia della città sono i protagonisti delle famiglie che vi hanno abitato nell’arco dei secoli, diverse generazioni che si confrontano con il periodo storico in cui si trovano. La più importante è quella dei Master/Van Dyck, che  troveremo sempre presente nel corso di tutta la storia. Padri, figli, nipoti e pronipoti, tutti appartenenti alla categoria dei mercanti, in alcuni momenti ricchissimi, in altri in balia delle borse, delle guerre o del mercato. Alle vicende di questa famiglia se ne intersecano altre, come quella degli O’Donnell di origine irlandese, dei Caruso di origine italiana e dei Keller di origine tedesca. Tutte rappresentano un periodo e una caratteristica fondamentale della New York odierna. Quella di essere il melting pot di un numero incredibile di razze, passate attraverso le varie integrazioni, non sempre facilissime, ma che sono poi diventate una parte fondamentale della cultura della Grande Mela. L’autore ci racconta le coinvolgenti vicende quotidiane dei suoi personaggi, con la storia incentrata sulle varie generazione dei Master, tutti con i propri desideri, le proprie speranze, avidità e corruzione, sogni e intraprendenze, caratteristiche della città divenuta il simbolo dell’economia, della finanza e della cultura, non solo americana. Rutherfurd riesce a rendere il racconto storico della trasformazione di New York meno noioso, mostrandoci soprattutto l’aspetto umano che gli avvenimenti storici portarono al crogiuolo di popolazioni che abitavano la New York del passato. Personaggi inventati, come i protagonisti, che interagiscono con personaggi storici esistiti e che hanno avuto un ruolo nella storia americana. Storie fittizie che si intersecano con storie reali. Un libro che consiglio a tutti gli amanti del genere, perché si tratta di un romanzo storico perfettamente riuscito, che cattura e appassiona come non molti libri sono in grado di fare. Unico appunto che posso fare all’autore è che ha evidenziato dei momenti storici moltissimo, quali la guerra d’indipendenza dall’Inghilterra e la guerra di secessione americana, parlandone per più di metà libro, e altri, secondo me altrettanto importanti, quali la seconda guerra mondiale, la guerra del Vietnam e le lotte razziali, sono veramente solo accennate. Molto toccante è l’ultimo capitolo, quello legato all’11 Settembre, avvenimento molto più vicino a noi, e che tutti abbiamo visto anche solo per la comunicazione televisiva in diretta. Una grande città, con un grande passato, colpita diritta al cuore. Ma come sempre, New York saprà tornare alla vita. Le quasi mille pagine dell’opera rimangono comunque un romanzo, non un trattato di storia o un saggio economico-sociale. Tutto lo schema narrativo è a mio parere un inno corale al fascino irresistibile di New York, città unica al mondo; questo fascino trae forse le proprie origini dal crogiolo di razze che ne hanno determinato la crescita. La sontuosa storia della città, dalle prime capanne indiane agli attuali grattacieli, è stata infatti costruita da gente di ogni nazione, e dietro alle facciate di vetro e acciaio aleggia ancora lo stesso spirito di iniziativa, lo stesso desiderio di libertà e speranza. Consigliato per gli amanti del genere. Voto: 7+

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