domenica 10 aprile 2016

RECENSIONE – Life and death di Stephenie Meyer




A distanza di dieci anni dall’uscita di Twilight, Stephenie Meyer festeggia l’anniversario con l’uscita di una versione opposta nei personaggi, gli uomini sono donne e le donne uomini, tranne alcune rare eccezioni.  Torniamo di nuovo a Forks, la cittadina più piovosa e più noiosa di tutti gli Stati Uniti. Nulla è cambiato. Beaufort Swan, giovane studente che vedremo nelle vesti della celeberrima Isabella Swan, arriva in un normale giorno di pioggia accompagnato dal padre, Charlie.  Per far vivere appieno alla madre, il suo secondo matrimonio, e lasciarla seguire Phil, il suo secondo marito, in giro per gli Stati Uniti in cerca di un ingaggio, Beau sceglie di trasferirsi a casa di suo padre e terminare lì a Forks l’ultimo anno del college. Ma Beau ancora non  è conoscenza che per quanto Forks possa essere ordinario, nasconde un segreto incredibile, che lo porterà ad affrontare un’avventura surreale. Beau, a differenza di Bella è alt, ma ha la sua stessa andatura, il suo stesso impaccio, la sua stessa timidezza, un’indole timida e dolce e non fa fatica ad attirare gli sguardi delle nuove compagne di scuola, attirate soprattutto dalla sua dolcezza e dai suoi occhi blu e delle buone maniere innate, che lo rendono attraente ai loro occhi. Ma poi conosce Edythe, l’alter ego di Ewdard Cullen. Glaciale, bellissima, tanto da non sembrare vera. Un angelo dai capelli color bronzo senza nessuna imperfezione che turba e stravolge Beau dopo solo il primo incontro. Edythe, come Edward ha una reazione scomposta soltanto all’avvicinarsi di Beau ma ne conosciamo il motivo,  ne è sedotta e respinta al contempo. Mentre Beau non riesce a capire il perché di tanto irrazionale odio verso di lui e ad allontanare la violenta attrazione della quale è impossessato, gli atteggiamenti di lei che rivelano un’insita rabbia, un’irrequietezza che pulsa sotto la pelle esangue, e che cela qualcosa di terribilmente segreto … Edward Cullen e Bella Swan, i personaggi che dieci anni fa sono entrati nell’immaginario di un’intera generazione sono ancora lì, ma questa volta visti allo specchio. Il personaggio di Bella, a lungo contestato dalla critica perché considerata l’eterna “fanciulla in pericolo”, ha ancora qualcosa da dimostrare: Twilight non è la storia della fragile adolescente in pericolo, ma la storia di un essere umano in pericolo, circondato da uno stuolo di personaggi e di azioni. E allora ecco che tutto può funzionare anche allo specchio.  La storia è riscritta, rovesciando i ruoli, ma le emozioni sono le stesse, così come le paure. Edythe, nel ruolo di Edward, è una dolce vampira, un po’ meno minacciosa, ma dal carattere forte e deciso, estremamente affascinante, perché diluisce perfettamente la semplicità di una diciassettenne con il lato oscuro che la possiede. Beau, l’alter ego maschile di Belle (non solo nel nome), è un personaggio positivo, con un piede fuori dalla società e uno dentro la scuola, amato per la sua goffaggine e la bontà di spirito. La sua intelligenza lo fa illuminare rispetto agli altri ragazzi, ed è forse per questo che è l’unico che abbia mai avvicinato Edythe. Torna il mondo dei vampiri e dei licantropi e, oggi come allora, la saga che ha travolto le scene letterarie e cinematografiche catapulterà i lettori in un mondo segreto e occulto, dove l’ossessione febbrile di un amore quasi impossibile tornerà a far sognare … qualcuno … ma non me. Ho trovato molto più scialba questa storia che la precedente. Almeno in Twilight si è certi dall’inizio che c’è qualcosa che deve accadere … le strane morti … le indagini … tutto sparito in questo riadattamento. I tre cattivi appaiono solo all’ultimo rendendo piatto e noioso tutto il libro condito soltanto dalle scenette tra Edythe e Beau. Praticamente nullo, povero, povero … Mera operazione commerciale. Voto: 3

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