Secondo volume della Serie del
detective privato Neal Carey. Fa strano leggere un libro che ormai è storia,
dove si parla ancora di videocassette o di ammennicoli che ormai sono in disuso
da anni, ma le storie di Winslow anche se riproposte, non sfigurano mai, tanto
da portare gli editori di Einaudi a pubblicare immediatamente il secondo volume
dopo appena un paio di mesi dall’uscita di London Underground. Nel primo volume
Winslow ci racconta la crescita di Neal Carey, da ragazzino di strada a
ragazzo, universitario e affiliato agli Amici di Famiglia, una specie di
società segreta di investigazioni, sempre in bilico tra legalità e illegalità,
tra sistemi più o meno accettabili. In London Underground l’avevamo visto alle
prese con la scomparsa della figlia di un senatore degli Stati Uniti, e in
questo secondo lo ritroviamo tranquillo alle prese con libri antichi in un
cottage inglese, dopo che gli è stato ordinato di darsi per un po’ alla
macchia. Ma gli Amici di Famiglia sanno come farti tornare sui tuoi passi, e
quel che interessa a Neal è riuscire finalmente ad ottenere la sua Laurea in
Letteratura Inglese del XVIII secolo, quindi nominare parole come università e
laurea lo porta ad accettare qualsiasi incarico. Anche stavolta gli Amici di
Famiglia, fanno leva sulla voglia di Neal di finire quello che ha iniziato. Questa
volta ha l’incarico di ritrovare Robert Pendleton, un talento nel campo della
chimica, soprattutto nella sinterizzazione di fertilizzanti che rendono una
fortuna ai suoi investitori. Pendetlon risulta scomparso, senza aver lasciato
traccia, dopo essere stato ad un convegno a San Francisco. Sta a Neal
ritrovarlo e riportarlo all’ovile, ma come al solito non sarà una cosa
semplicissima. Neal dovrà partire da San Francisco, volare ad Hong Kong, fino
ad arrivare nella Cina più remota e rurale, in un viaggio avventuroso,
accompagnato, non proprio amichevolmente dalla Cia, dal governo cinese e da un’organizzazione
segreta letale. A complicare le cose ci sarà anche l’affascinante Li Lan, che
fino all’ultimo non si riuscirà a capire se sia vittima o carnefice. Lo stile
di Winslow era in questi primi romanzi ancora un po’ acerbo, ma già si
intravedeva quello che ora è lo scrittore di capolavori come “Il potere del
cane”, “Il Cartello” e “L’inverno di Frankie Machine”. Io poi, credo, di essere
leggermente di parte. Voto: 7,5
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