Uscito a puntate tra il 1861 e il
1862 sulle pagine delle riviste letterarie del tempo “Il segreto di Lady
Audley” si inserisce nel filone letterario vittoriano dedicato alla risoluzione
dei misteri, caratterizzato da un intreccio avvincente. La struttura narrativa
utilizzata dalla Braddon si adattava perfettamente alle pubblicazioni
periodiche a puntate del tempo, tanto che pubblicò tutti i suoi romanzi in
questa forma. Il genere utilizza determinate caratteristiche: deve essere
ambientato in epoca vittoriana (non difficile visto che l’autrice era della
stessa epoca), la trama deve essere intessuta di mistero che di conseguenza
porta ad un’indagine, ci debbono essere dei segreti di famiglia, qualche ambiguità,
persone con un passato tormentato. Il romanzo segue le vicende di Lady Audley
al tempo Lucy Graham e di Robert Audley. Le storie di questi due protagonisti
si intrecciano tra di loro, creando un giallo affascinante. Robert Audley è un
rampollo di una famiglia nobiliare, ma del ramo diciamo “povero”. E’ figlio di
un fratello cadetto di un baronetto, quindi non ha opportunità di ereditare il
titolo, soprattutto ora che suo zio si è risposato con una donna molto giovane.
La donna in questione è Lucy Graham ex governante di una famiglia abbiente del
paesino di Audley, che, sposandosi, ha elevato il suo status sociale, passando
da semplice governante a moglie di un baronetto, conseguendo il titolo di Lady.
Ma a disturbare Lucy nella sua nuova condizione arriva il nipote di suo marito,
avvocato nullafacente, con nessuno scopo nella vita, se non quello di vivere
tranquillamente senza fare nulla, mai sopra le righe, ma nemmeno sotto. Robert
dopo tantissimo tempo torna a trovare suo zio, ma non è solo. E’ accompagnato
dal suo amico George Talboys, un suo ex compagno di studi, tornato
dall’Australia dopo che ha fatto fortuna trovando dell’oro. George vive un
momento particolare. E’ stato via tre anni lasciandosi tutto alle spalle,
compresi moglie e figlio, per sbarcare il lunario. Quando sta tornando a casa
scopre, da un articoletto di giornale, che sua moglie è morta. E’ profondamente
depresso e il suo amico Robert Audley lo porta con sé per farlo svagare.
Avvertito suo zio del loro arrivo si vedono rifiutare ospitalità; rifiuto
dovuto a Lady Audley che non sta molto bene. Passano svariati giorni e i due
non riescono mai a conoscere la nuova moglie dello zio di Robert, ma in sua
assenza riescono ad entrare in casa e George, accompagnato da Robert riesce a vedere i quadri, molto antichi che
fanno parte dell’arredamento del vecchio palazzo nobiliare. Tra le altre cose,
riescono anche a vedere il ritratto della nuova Lady Audley. Il giorno dopo,
senza nessun avvertimento George Talboy scompare, e con lui il lassismo del suo
amico Robert. Da qui inizia l’indagine di Robert alla ricerca del suo amico
perduto, alla scoperta, tramite numerosi indizi del colpevole della scomparsa
di quest’ultimo. Scopriremo, dalla mano sapiente della scrittrice, di una donna
con una doppia identità, di un uomo considerato un farfallone con un animo da
investigatore. Ci troveremo di fronte ad inquietudini, a crimini, ad abbandoni
a pazzie. Tutto quello che sembra non è, tutto quello che non sembra è. Un
gioco di luci ed ombre, di incastri. Un puzzle di identità, dove ogni
personaggio ha un suo doppio. Il tutto immerso nella campagna inglese di fine
ottocento. Bel libro, bella trama, scritto con maestria dall’autrice. Voto: 8
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