Winslow si da al prequel. Questo
romanzo è infatti la storia precedente a Le Belve dei mitici Chon, Ben e O.,
iniziando da dove tutto è nato fino ai nostri giorni. Sentire parlare di prequel fa storcere la
bocca a più di qualche lettore, ma non in questo caso, anzi. Io l’ho trovato
anche più bello del precedente, sia dal punto di vista narrativo, sia per
contenuti. La storia parte nel passato, negli anni ’60, quelli del movimento
hippie, dei surfisti e dello spaccio d’erba, sulla costa della assolata della
California, fino ad arrivare agli anni ’80 e allo spaccio di cocaina. Dagli
hippies agli yuppies. Winslow ci racconta il sogno infranto degli anni sessanta
di un gruppo di ragazzi che parlano di fratellanza e amore libero, fino alla
disillusione e al tentativo di scalata sociale; da persone per la pace, ad
arroganti borghesi ed incazzati, disillusi dalla perdita del sogno americano. Parte
dalla genesi di Ben, Chon e O., i loro genitori. Tutti, in qualche modo, facenti
parte del mito del sogno americano, del gruppo hippy di Laguna Beach. John,
figlio povero d’America, cresce in un ambiente non proprio tranquillo. Si
adatta a tutto per sopravvivere, finché non conosce per caso Don. Don è un uomo
sulla quarantina. E’ un uomo buono secondo John, perché aiuta tutti quelli che
può offrendo loro da mangiare, non pretendendo nulla in cambio. John, si lega
quindi a Don, come fosse suo padre. Va a vivere con lui, diventa la sua ombra.
Ma non è vero che Don non chiede nulla in cambio, Don chiede tutto. John
comincia col fare il corriere per la vendita di erba, fino a diventare così
importante per Don, da inserirlo nel suo perfetto meccanismo di spaccio
chiamato l’Associazione. Ne fanno parte anche Stan e Diane, sono due hippies e
ad un certo punto coronano il loro sogno. Quello di aprire una libreria hippies
dove si vende un po’ di tutto: dal vintage, all’ayurvedico, fino all’erba …
quella di Don. I due, in un giorno di follia, decidono anche di sposarsi e,
insieme a Don, di fare un passo verso quella che è la nuova moda nel mondo dei
surfisti, ma anche del nuovo ceto degli yuppies, la cocaina, che rende anche di
più. Siamo alla soglia degli anni ottanta, il mondo è cambiato, il periodo dei
surfisti pacifisti, finito e con quel mondo anche i due sono cambiati, hanno
studiato e sono diventati degli psicologi importanti e hanno avuto in figlio,
Ben. Anche John è cambiato. Ormai è, a pieno diritto, il braccio destro di Don.
Vive nel lusso e ha sposato Taylor, una bellissima modella, da cui avrà un
figlio, John jr. Nel giro è entrata anche Kim, che ha vissuto da bambina, per
lungo tempo, nella comune di Don. Lui non si ricorda chi è, sa solo che è
bellissima e tra una sniffata e l’altra, la fa entrare nel giro. Kim vuole solo
il suo sogno americano. Ha la bellezza per poter sposare un uomo ricco, perché
ha il desiderio di non voler vivere come ha già vissuto sua madre, che ha
dovuto vendersi per sopravvivere. Anche Kim avrà la sua vita splendente, e
insieme a John, a Stan e Diane deciderà della vita di Don. Anche nella vita di
Kim ci sarà una figlia a far da contorno alla sua vita di eccessi, Ophelia.
Eccoli quindi qui tutti riuniti, in qualche maniera legati dal passato, Ben,
Chon (John jr.) e O. (Ophelia), che un giorno si incontreranno e diventeranno
amici inseparabili, che metteranno su la loro Associazione, come a imitazione
dei loro genitori, come se la storia si stesse ripetendo. Bellissimo questo
romanzo di Winslow, dove ritroviamo, oltre a Le Belve, anche Frank Machianno e
Bobby Z, due personaggi importanti degli altri romanzi di Winslow, L’inverno di
Frankie Machine e Vita e Morte di Bobby Z. Bello vederli riuniti tutti insieme.
Segreti mai rivelati, amicizie fraterne, tradimenti, sparatorie, intrighi e
vendette: c’è tutto in questo romanzo, seppur solo di 300 pagine. Ci sono i
buoni, ci sono i cattivi. Ma come ci ha insegnato Winslow non sapremo mai chi
sono i buoni e chi sono i cattivi, perché nei suoi personaggi esiste bontà e
cattiveria nella stessa misura. Il romanzo è formato da capitoli brevi, anzi
brevissimi (come l’incipit iniziale di tre sole parole: “Vaffanculo a me!” detto
da O.), molto sincopati, che dettano il ritmo, velocissimo, della storia.
Winslow vuole tutta l’attenzione del lettore, sempre. Lo tiene incollato alle
pagine fino alla fine e costruisce una storia bellissima che si vorrebbe non
finisse mai. Devo dire che essendo un prequel ci si aspetterebbe essere
qualcosa di banale, solo per fare soldi, ma Winslow, invece ci regala un
romanzo al di sopra delle righe, molto più maturo di Le Belve, forse proprio
perché è stato scritto in un secondo tempo, e lo scrittore è maturato, è
cresciuto, insieme ai suoi personaggi. Consigliato. Voto: 8
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