mercoledì 14 dicembre 2016

RECENSIONE – Una fredda mattina d’inverno di Barbara Taylor Sissel



E’ dura dire che un libro non ti piace. Però è stato così con questo della Taylor Sissel. Peccato perché la scrittrice ha talento nella descrizione e nella costruzione dei dialoghi, ma la storia purtroppo risulta alla fine molto banale. Per essere un thriller che pretende di essere il n. 1 degli Stati Uniti, avrebbe dovuto sicuramente regalarci qualcosa di meglio. Il libro risulta essere lentissimo, nonostante si legga bene. Quindi si fa una fatica tremenda ad andare avanti. Le storie sono due, ma scopriremo ben presto che sono collegate tra loro. La storia di Lauren, reduce da un gravissimo incidente lavorativo, che l’ha dapprima resa invalida per un lungo periodo di tempo, e poi dipendente da un medicinale antidolorifico, l’OxyContin. Ha continue perdite della memoria a breve termine, e un marito Jeff, che sembra in qualche modo rinfacciarle continuamente il suo passato di “drogata”. Tranne sembrare godere di ogni sbaglio della moglie, per dirle il classico: “Te lo avevo detto!” Lauren non fa altro che farsi dei monologhi mentali, dove smonta e rimonta trame che vedono la sorella sposata con un poco di buono, poi che gli sta rubando il marito e i figli … insomma un po’ una continua paranoia, con questa fissa dell’OxyContin e di tutti che ce l’hanno con lei. L’altra storia è quella di Bo Laughlin, ragazzo autistico, che Lauren quasi investe e della sua scomparsa. Il suo personaggio emerge solo per un momento, quando incontra Lauren, poi improvvisamente scompare … Proprio perché non sa ricostruire cosa sia successo davvero, Lauren inizia la sua indagine personale per trovare la soluzione del mistero della scomparsa di Bo. Tutti lo cercano, ma le implicazioni dei personaggi fanno capire subito chi possono essere i colpevoli, immediatamente, senza nessuno sforzo, da rendere le altre 200 pagine del romanzo, quasi inutili, anzi pesantissime. Devo dire che ho portato a termine la lettura con difficoltà, annoiandomi. L’ho addirittura lasciato ad impolverarsi sul comodino per quattro interi giorni … non mi è mai capitato di non leggere per così tanto tempo, soprattutto un thriller che dovrebbe tenerti incollata alle sue pagine. Come ho già detto oltre ai protagonisti Lauren e Bo (che si sente solo nominare), gli altri risultano essere noiosi, prevedibili e  poco caratterizzati. Anzi, tutti i personaggi sono così. Non sappiamo nemmeno come sono fatti, nessuna descrizione fisica … a parte ad un certo punto dove Lauren dice che il marito ha un fisico imponente e che suo figlio gli somiglia, mentre la sua bambina è minuta, filiforme e delicata. Altro non ci è dato sapere. Ma oltre alle caratteristiche fisiche i personaggi mancano di carattere, di spessore, di forza narrativa. Dovrebbe essere un thriller psicologico, ma diventa il romanzo dell’ansia … l’ansia di finirlo il prima possibile e relegarlo in fondo, in fondo alla libreria. Voto: 5

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