Ventiquattresimo titolo per il filone dedicato alla
anatomopatologa Kay Scarpetta, personaggio creato dall’autrice nell’ormai
lontano 1990. Lontanissimo ormai, sia per stile che per risultati. In effetti
mai titolo fu più azzeccato di questo, Caos. Il libro è un vero proprio caos.
Mi sono trovata durante le prime pagine a tornare più volte indietro, non si
riusciva nemmeno a capire di cosa si stesse parlando e chi raccontasse la
storia. Come le ultime storie, si svolge tutto durante una giornata ed è forse
la cosa che non riesco a mandare giù. Un ritmo che dovrebbe essere frenetico,
diventa estenuante e lento. Le ore non sembrano passare mai, sia nella storia,
sia per chi sta leggendo, annoiandosi, attraverso un continuo ripetersi di
frasi ed azioni … non so quante volte avrò letto le parole “borsa
criminalistica” … le avrei quasi volute contare e criminalistica mi suona pure
male! Esisterà come parola? Come potete capire il risultato non è dei migliori
e continuerò a ripetere all’infinito: ehi Patricia, cambia ghostwriter perché
questo non è bravo! La storia parte da un pastrocchio creato e confuso tra
Bryce (il segretario di kay Scarpetta), la stessa dottoressa e Pete Marino.
Telefonate fasulle al 911 e dell’Interpol, messaggi video di minacce in forma
di poesie in italiano, e un nuovo personaggio cattivo, tale Tailend Charlie,
che riusciremo a scoprire a più di metà libro a cosa è inteso il nome. Mentre
Bryce e Kay litigano per un futile motivo, e Pete Marino la insegue in
macchina, Elisa Vandersteel, una giovanissima canadese che Kay aveva incontrato
due volte in pochissimo tempo, muore, ma le cause della sua morte sono da
subito un caos. Un caos è montare un sistema che non faccia intervenire sulla
scena del crimine giornalisti ficcanaso, un caos è trovarsi un poliziotto come
Barclay che vuole solo celebrare il suo ego e della morta non gli frega niente,
un caos avere come uniche testimoni due gemelle ritardate di quattordici anni
che potrebbero aver inquinato la scena del crimine, un caos è se questo
omicidio viene collegato dall’FBI, e quindi anche da Benton (marito di kay che
continua a starmi sulle balle), ad un altro illustre omicidio, quello del
colonnello Briggs, professore, capo e un tempo, solo per una volta, amante di
kay Scarpetta. Una morte tanto improvvisa, quanto grave che fa pensare a tutta
la combriccola di Kay, che c’è lo zampino di una sola persona: quella Carrie
Grethen che continua a perseguitarli. Ma qual è il suo fine stavolta? Cosa lega
la morte di Elisa Vandersteel, quella di un’altra donna e quella di Briggs e
gli interventi di Tailend Charlie? Fatto sta, che come succede da tempo, il
tutto si conclude banalmente nelle ultimissime pagine, e quello che ti rimane
del romanzo non è altro che CAOS. Voto: 5
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