mercoledì 8 gennaio 2020

RECENSIONE - 1793 di Niklas Natt och Dag



Esordio in grande stile per lo scrittore svedese Niklas Natt och Dag, edito per questo suo primo libro da Einaudi. Siamo a Stoccolma nel 1793. La Svezia è appena uscita da una guerra sanguinosa contro la Russia. Il Re Gustavo III è stato assassinato, e la nazione è sotto il pugno di ferro del Lord reggente Gustaf Adolf Reutherlorm, corrotto all’inverosimile, che non si sa per come o per cosa ha dato incarico come commissario di Polizia a Johan Gustaf Norlin, incorruttibile, e quindi scomodo e da rimuovere immediatamente. La Svezia è allo stremo, affamata e sente da lontano il vento della rivoluzione che viene dalla Francia. La paranoia prolifera come un morbo e per i vicoli di Stoccolma si sussurra di cospirazioni e complotti.
In una fredda notte autunnale viene ritrovato nel fetido Fatburen il corpo orrendamente mutilato di un uomo. Il commissario Norlin affida il caso al procuratore Cecil Winge, uomo geniale ma quasi allo stremo delle forze, malato da tempo di tisi. Ad aiutarlo nelle indagini c’è l’uomo che ha ripescato il corpo, Mickel Cardell, facente parte della guardia civica, un reduce della guerra contro la Russia, dove ha lasciato il suo braccio sinistro e forse anche qualcosa d’altro.
Tra i due si crea una collaborazione insperata, vogliono dare un nome al morto del Fatburen. Uno ha la ragione e la pazienza, tanto da saper smontare e rimontare un orologio per intero, l’altro ha la forza bruta, nonostante il braccio mancante, sostituito da una protesi di legno di frassino. Con i pochi indizi che hanno i due cominciano a indagare su chi possa essere quell’uomo. Da una prima ricostruzione, visionando il corpo, capiscono che è stato torturato barbaramente. Qualcuno gli ha asportato un arto per volta, facendo però rimarginare le ferite prima di tagliare di nuovo. All’uomo mancano anche la lingua e gli occhi. Oltre che con i pochi indizi che hanno, Winge e Cardell devono anche lottare contro il tempo, Norlin è stato rimosso, e prima che il nuovo commissario, al soldo del reggente prenda possesso del suo posto, devono trovare l’assassino. Si troveranno a indagare tra i bassifondi e i palazzi del potere, dove gli innocenti spesso finiscono sulla forca al posto dei veri colpevoli, perché non hanno i mezzi per difendersi.
Tra i quartieri degradati e freddi di una Stoccolma di cui l’autore ci fa sentire anche gli olezzi dei fetidi fiumi e dei canali di scolo, il freddo inverno col vento che taglia la faccia. Conosceremo una Stoccolma diversa da quella che oggi conosciamo; una Stoccolma povera all’inverosimile, dove pochi possono permettersi di che vivere, e per farlo, sono costretti a lavorare come schiavi fino alla morte, che giunge relativamente presto. Veramente molto bella l’ambientazione del romanzo, scritto in maniera scorrevole e leggibilissima. Bella la trama storica, che come dice lo stesso autore nella postfazione, ha subito delle piccolissime variazioni, ma si vede il lavoro certosino che c’è sulla sua costruzione. Buonissima l’idea di inserire nel romanzo personaggi veramente esistiti come Norlin, da cui far partire la storia e nel proseguo anche quelli del custode sadico Petter Petterson, dell’ispettore Björkman e del suo acerrimo nemico, il presbitero Neander.
Molto belli e particolari anche i co-protagonisti come Anna Stina e Kristofer Blix che avranno tanta parte nella storia: la prima con una forza e un coraggio incredibili e il secondo che ritroverà la sua anima perduta in un’azione inaspettata. Molto consigliato, sia per chi ama il genere noir, sia per chi ama il romanzo storico. Ben scritto, ben architettato, ben strutturato. Spero che Niklas Natt och Dag, abbia per i suoi personaggi un bel seguito, perché dal finale potrebbero nascere nuove storie, forse non con il procuratore Winge, ma almeno con Mickel Cardell.
Silvia Marcaurelio

Nessun commento:

Posta un commento