Ed è proprio in questo giorno di festa che viene compiuto un crimine efferato. Tutta la famiglia Borkow, Rolf-Peter sua moglie Monika agenti della Stasi e il figlioletto Stefan, vengono trucidati in una piccola fattoria a Rottenbach, vicino Coburgo.
Trent’anni dopo la Germania si prepara alla festa per la Riunificazione e la candidata a condurre il talk show, proprio il 3 ottobre, è Hannah Steiner, una giornalista d’avanguardia, fresca vincitrice del premio IANSA per la sua lotta contro le piccole armi da fuoco.
David Rosinsky è un giornalista
austriaco freelance, collabora con l’ORF di Vienna e il suo pallino è
una certa Rudolfine Steindling. David è certo che la signora, ormai
passata a miglior vita, sia stata in qualche modo la fonte di un furto
nei confronti della Repubblica Federale Tedesca di ben 130 milioni di
marchi, passati dalle sue mani alla vecchia nomenklatura della Stasi
proprio nel periodo dei primi approcci per la riunificazione.
Le due storie, quella di Hannah e del giornalista Rosinsky si
intrecciano tra loro in un modo quasi impensabile. Quella notte del 3
ottobre, l’assassino della famiglia Borkow ha dimenticato un membro
della famiglia. Una bambina piccola di solo due anni. Non si sa se il
boia abbia avuto pietà di lei, o se fosse nascosta alla sua vista in
qualche modo. Fatto sta che Jana Borkow è viva e altri non è che Hannah
Steiner, adottata nel 1990 dai coniugi Steiner.
Quindi i due inizieranno a collaborare tra loro per scoprire
effettivamente cosa sia successo quel 3 ottobre, perché sembrerebbe che i
Borkow fossero a conoscenza di chi aveva effettivamente preso il denaro
scomparso e per questo uccisi.
Il romanzo è molto adrenalinico e ci
immette nel mondo della comunicazione, sia scritta che televisiva. Il
racconto presenta due piani di scrittura, il racconto al presente, la
ricerca dei due giornalisti, le notizie, le lotte interne, le invidie,
anche ricatti e prestazioni sessuali per cercare di accaparrarsi posti
elevati. E un piano dove si racconta la vecchia storia di quello che
successe nella DDR da un anno prima che avvenisse la caduta del Muro di
Berlino e l’unificazione della Germania.
Bella la parte psicologica che deriva dai dilemmi di Hannah Steiner/Jana
Borkow. Una persona che non riesce più a capire chi è e che si ritrova a
dover condurre uno show con almeno trenta milioni di spettori. Lei che
si considera una giornalista della Germania Ovest si ritrova ad essere
una creatura dell’Est, la cosiddetta parte fallata.
Perché anche di questo parla il romanzo. Dopo trent’anni c’è ancora chi
fa la differenza tra cittadini dell’Ovest e cittadini dell’Est,
nonostante la riunificazione.
Non mancherà un finale col botto, di quello che certamente non ti aspetti … almeno io non me lo sarei aspettato.
Un thriller politico, con una scrittura
scattante e sincopata, con co-protagonisti scomodi e cattivi, che fanno
veramente il loro mestiere e ci rendono più chiara la svolta storica,
non così facile e non così scontata, che segnò il passaggio dalle Due
Germanie ad un unico paese unito, malgrado le grandi differenze
economiche e sociali.
Complimenti all’autore anche per il piccolo riassunto all’inizio del
romanzo dove ci rammenta passo passo tutti gli accadimenti di quell’anno
particolare.
Consigliato ai nostalgici e agli amanti del “giornalismo di assalto”.
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