sabato 15 giugno 2013

RECENSIONE - KAFKA SULLA SPIAGGIA di Murakami Haruki
Onirico. Questa è la parola esatta che descrive il libro tra le mie mani. Un sogno ad occhi aperti di un uomo, Nakata, che in seguito ad un misterioso incidente nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, perde tutto se stesso. Memoria, nome, famiglia, ma acquista la facoltà di parlare con i gatti. E il sogno di Kafka (anche se non scopriremo mai il suo vero nome) quello di fuggire da una profezia e di ritrovare la madre e la sorella fuggite quando aveva appena quattro anni.
Lentamente le due vite parallele ci vengono descritte capitolo dopo capitolo. Raramente due storie che si sviluppano all'interno di uno stesso romanzo risultano sospese e appassionanti come queste. Al termine di ogni capitolo vorremmo trovare il seguito di quella vita, ma al tempo stesso siamo lieti di ritrovare l'altra.
Alcuni elementi uniscono le due storie. Il sangue, denso viscido e rosso, visto anche come legame familiare. Il fallimento, quello di un bambino di 9 anni che perde la memoria e deve ricominciare da zero, e quello di un quindicenne che abbandona la scuola, l'isolamento e la paura che accompagna la fuga, il mistero del proprio passato, la perdita momentanea di coscienza.
In quest'opera non serve dividere il reale dal surreale, l'onirico dal concreto, poiché vi è una perenne e imprescindibile compenetrazione di queste componenti e l'unica cosa che rimane da fare è lasciarsi travolgere dal flusso.
 Moltissimi sono i personaggi che avranno un ruolo nella storia: alcune sono persone e altri saranno "spiriti viventi", altri ancora animali. Ciò che conta, sempre, è che non importa capire dove sia il confine tra reale e irreale, perché ciò che conta è il percorso, il motivo del percorso, e l'evoluzione che il percorso farà vivere ai personaggi.
Il cammino di Tamura Kafka sarà un cammino di cambiamento e iniziazione.
Il cammino di Nakata, invece, lo conduce a portare a termine il suo compito nel mondo. 
La morte poi, sarà percepita e vissuta come punto di arrivo naturale e logico dell'ordine delle cose.
Per entrambi la fuga sarà l'occasione per arrivare ai confini del mondo. In ogni caso se ne esce cambiati e il mondo non sarà più lo stesso.
Un po' fantasy, un po' filosofico. Murakami Haruki ha la capacità di combinare la narrativa occidentale con la cultura giapponese. La filosofia greca con la visione claustrofobica di Kafka. Il paranormale e la storia mischiando il tutto per dare vita a un romanzo che molti hanno considerato il suo capolavoro.

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