domenica 21 luglio 2013

Recensione - Quello che mi piace di te di Beth Kery

Secondo capitolo della saga della Kery. Se si fosse formata al primo libro avrei apprezzato, ma niente da fare. I soldi facili fanno gola a tutti e cavalcare l'onda del momento della letteratura erotica a tutti i costi, ha preso la mano di parecchie scrittrici.
Be' se il primo libro lo avevo paragonato ad un Harmony un po' spinto, con questo secondo libro la signora Kery si è superata. Ha fatto peggio.
Scontato è dire poco!
Se il primo aveva l'elemento arte a fargli da buon contorno, qui c'è l'arte culinaria, ma non è certamente trattata in maniera esauriente da poter dare quel qualcosa in più al romanzo.
Comunque i due protagonisti sono troppo stereotipati. Troppo belli, troppo bravi a fare tutto, troppo ricchi, con una vita favolosa, ma con quel qualcosa di misterioso al seguito. Infanzia difficile, adozioni tutti cliché già visti e rivisti.
Strano che non ci sia mai una storia che parli di una donna in sovrappeso o di un uomo con qualche difetto.
Gli uomini sono tutti degli amanti incredibili e devono sempre e comunque sottomettere le loro donne.
Hanno paura per caso di una donna che sappia usare la sua testa?
Quello che più mi sconcerta è che questi libri sono scritti da donne e che rendono le loro protagoniste alla stregua di oggetti sessuali. Ma un po' di autostima no?
I personaggi cambiano solo per il nome. Se nel primo libro avevamo Ian e Francesca, nel secondo abbiamo Lucien ed Elise. Ma per il resto sono molto, ma molto simili.
C'è addirittura una parte copiata bellamente, senza troppi patemi d'animo, dalle 50 sfumature.
Insomma, grandi sedute di sesso, sesso e sesso, dove lui domina e lei dice sempre si.
Non c'è altro! Un pizzico di giallo nelle ultime pagine riaccende un po' il libro... ma è una trovata per lasciare il lettore in sospeso e costringerlo (quasi) a comprarne il seguito. Ma ne abbiamo veramente bisogno?
Voto: 4

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