“La Ragazza di Fuoco” riprende
dove il filo narrativo del primo volume Hunger Games. Peeta e Katniss sono
tornati a casa dove li dovrebbe aspettare una vita finalmente tranquilla, da
vincitori degli Hunger Games. Ma Capitol City e il suo presidente Snow, si sono
veramente infuriati per il modo in cui Katniss ha forzato loro la mano. Durante
quello che dovrebbe essere il Tour della Vittoria, Katniss deve dimostrare che
tutta la storia dei due innamorati è vera, e dovrà essere molto convincente. Il
presidente Snow le fa sapere che tiene la sua famiglia e Gale sotto costante
minaccia. Lei deve diventare veramente l’innamorata di Peeta, e deve far
sembrare che quello è accaduto nell’arena è stato per amore di Peeta! Quindi
Katniss si ritrova di nuovo nell’angoscia di dover salvare la sua famiglia, in
un modo o in un altro per lei gli Hunger Games non avranno mai fine. I suoi
comportamenti, quelli avuti nell’arena con Rue e con Peeta, hanno
destabilizzato Panem e alcuni dei distretti stanno iniziando a ribellarsi al
controllo di Capitol City, quindi, secondo a come andrà il Tour della Vittoria,
il presidente Snow l’avrà nelle sue mani. Ciò che attende Katniss e Peeta,
all’insaputa di quest’ultimo, è ancora più spaventoso dei giochi stessi. Nuove
sfide che nessuno vorrebbe accettare, minacce che mettono in pericolo qualsiasi
forma di sicurezza i due abbiano mai avuto, un popolo che guarda a loro come
due possibili leader contro il sistema, un primo vagito di rivoluzione che
infiamma gli animi della gente allo stremo, una guerra all’orizzonte che non fa
altro che riaprire per i nostri eroi le porte dell’Arena, in quella che
dovrebbe essere l’edizione della Memoria che si tiene ogni venticinque anni,
sotto lo scrupoloso controllo del presidente Snow, che vuole Katniss, la
Ghiandaia Imitatrice, fuori dai giochi a tutti i costi. Per quanto asciutta e
sferzante, la narrazione della Collins riesce a penetrarti dentro, regalando un
crescendo di emozioni. La trama si arricchisce e si complica, i personaggi
crescono nell’arco del racconto. Cresce Katniss, l’eroina che a stento si
capacita delle responsabilità che ha acquisito con il gesto compiuto
involontariamente; cresce Peeta, il ragazzo con un cuore grande, che farebbe di
tutto per salvare katniss, anche se sa che il sentimento che lei prova per lui
non è vero, ma solo una finzione. Questo cambiamento si nota fin dalle prime
pagine. Gli Hunger Games hanno fatto cambiare molto Katniss. Se all’inizio è
solo una ragazza spaventata che reagisce per sopravvivere, nel corso del libro
diventa una combattente che decide di sacrificarsi per la causa. La trasformazione
di Peeta è invece più disarmante. La sua determinazione a salvare Katniss, la
sua devozione per lei e il destino a lui avverso, sono le cose che colpiscono
di più. Per quanto Gale sia bello e combattivo e Finnick affascinante, è Peeta
il vero uomo di questa serie. Un eroe senza gloria, ma con molto onore. Anche i
co-protagonisti, in questo libro, molto
più che nel precedente, fanno sentire le loro voci e ci mostrano le loro
emozioni. Uno fra tutti è Haymitch, uno dei personaggi che ho amato di più. Si
capisce il perché del suo obnubilarsi la coscienza con il bere, fino allo
sfinirsi. Lui è uno dei personaggi più complessi della storia, che nel primo
libro è stato un po’ un’ombra, ma che in questo romanzo si mostra
completamente. Ci fa capire quali sono i fantasmi che tormentano la sua anima,
il modo in cui si deprime per i suoi sensi di colpa, rendendolo più umano agli
occhi dei lettori. Molto vive e concrete sono le descrizioni che la Collins fa
del suo stile di vita nel degrado più completo e ci fa capire il suo
comportamento quando si scopre l’uomo dietro la facciata. Un altro dei
co-protagonisti molto forte per presenza e carattere è Finnick Odair, che oltre
ad essere bellissimo e sfacciato, colpirà i lettori con le sue confessioni e
con dei segreti che sconvolgeranno. Sebbene alcune scelte della Collins possano
sembrare prevedibili, non sono forzate o scontate. Sono perfette. Tutto va
nell’unico verso possibile. Tutti gli ingranaggi girano per il giusto verso,
per consentire il crescendo della storia e la sua esplosione. Non sono i colpi
di scena a rendere il libro bello, bensì quello che causano: la crescita dei
personaggi, l’evoluzione della ribellione, le svolte psicologiche di ogni
scelta che i personaggi compiono, sia essi primari o secondari, e le
ripercussioni che hanno sulla trama. “La Ragazza di Fuoco” non è più il romanzo
di Katniss, bensì la cronaca di tutto ciò che succede intorno a lei e alle
cause che le sue azioni portano. La Collins ha uno stile scorrevole, anche se
in questo secondo libro la prima parte è decisamente più noiosa, con meno patos
del libro precedente. Il personaggio di Katniss diventa sempre più complicato e
difficile da comprendere. Il suo carattere è pieno di sfaccettature, che spesso
vengono fuori in modo quasi crudo e freddo, quasi fosse un’egoista. Delle volte sembra pensare
solo a se stessa e delle volte troppo agli altri. Ma katniss è Katniss, nel
bene e nel male. Voto: 7
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