domenica 21 aprile 2019

RECENSIONE – Caro figlio di Elena Nugnes (di Maria Lombardi)



Nora scrive lettere, che non trova il coraggio di spedire, al figlio Claudio, lontano fisicamente e affettivamente, narrandogli le vicissitudini passate e la quotidianità del presente. La struttura epistolare del romanzo e il ripetersi dei nomi contribuiscono a dare un’idea di ciclicità e di completezza: la madre si chiama Nora, come Eleonora, la compagna di Claudio, che porta il nome del nonno materno; Maria, l’altra figlia, ha il nome femminile dello zio materno, Mario, diventato capofamiglia alla morte del padre. Ci sono il dolore per la morte prematura e improvvisa del padre, le illusioni degli anni della contestazione giovanile, il disorientamento per la gravidanza non desiderata, l’amarezza per l’abbandono da parte del padre di suo figlio, il fallimento del matrimonio con il professore universitario molto più grande di lei che le “ruba” il figlio, ma è l’amore, in tutte le sue forme, ad avere la meglio: quello per la sua famiglia di origine, per Giovanni, padre di Maria, che la adora e con la quale ha uno splendido rapporto. Nora spedirà le lettere? Claudio le leggerà? E cosa scriverà alla madre? Opera seconda della scrittrice Elena Nugnes, questo romanzo narra le tante sfaccettature dell’amore, che impone scelte difficili ma non chiude mai le porte alla speranza e alla rinascita.

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