Entusiasta del primo libro della serie di Cormoran Strike, il nuovo
personaggio di “zia” J. K. Rowling sotto lo pseudonimo di Robert Galbraith, mi
sono fatta regalare per il compleanno questo secondo episodio, “Il baco da
seta”. Mai regalo è stato più apprezzato. Rispetto a “Il richiamo del cuculo”, la Rowling si perfeziona e presenta un
delitto e un caso profondamente simbolici, inquietanti e molto più crudi ed
efferati dell’episodio precedente, sia per le implicazioni emotive, che per il
modus operandi. Robert Galbraith (zia Rowling) ha dimostrato sempre più
di saper tenere i suoi lettori incollati alle pagine della sua storia, anche se
il protagonista non è più Harry Potter con la sua bacchetta magica. Il bello
del romanzo è anche la scoperta o ri-scoperta di Londra, con le sue vie, i suoi
pub, le metro affollate, gli autobus, i taxi. La vera Londra piovosa, anzi qui
più spesso nevosa. Con il freddo, il ghiaccio e tutti gli inconvenienti che il
cattivo tempo può portare in una metropoli. Viene quasi la voglia di prendere
una cartina in mano e ripercorrere con una matita tutte le strade che Cormoran
Strike, sempre a corto di soldi, percorre a piedi e con i mezzi pubblici da un
lato all’altro della città. La Rowling (scusate se non la chiamo Robert
Galbraith, ma è più forte di me), si discosta di molto dai romanzi fantastici
che l’hanno portata al successo. Con la serie di Cormoran Strike si torna al
mondo di oggi, ed i suoi personaggi sono alquanto veri. Dicono parolacce,
parlano di sesso, di droga, abusano di alcool e lo fanno con un certo distacco,
quasi con nonchalance. La Rowling si
rivela ancora una volta una vera e propria maga nel realizzare personaggi
profondi, credibili e ben definiti. Dimostra di conoscere molto bene il mondo
editoriale londinese, presentando una serie di addetti ai lavori davvero
azzeccati. Il lettore finisce per affezionarsi ai due protagonisti, ma anche ai
minori, tanto da sentirne quasi la mancanza sul finale. Per quanto riguarda
Strike e Robin, l'autrice svela di romanzo in romanzo nuovi aspetti della loro
personalità, ma mantiene anche dei segreti sul loro passato, a cui accenna solo
brevemente, tanto da lasciare la suspense e il legame tra un libro e il
successivo. Il rapporto tra Strike e la sua assistente è cresciuto, anche se le
incomprensioni tra i de non mancano. Il detective sembra esser diventato più
"umano" e Robin sempre più competente e intraprendente nel lavoro.
Tra i personaggi di questo episodio spiccano soprattutto Leonora e Orlando
Quine, rispettivamente moglie e figlia dello scrittore scomparso, che
colpiscono per la semplicità con cui vengono descritte e il toccante rapporto
che le unisce. All'appello non manca nemmeno Kathryn Kent, amante di Quine e
azzeccato esempio, e in un certo senso caricatura, di scrittrice
"dilettante". Sono talmente “umani”, questi personaggi, da
prendere vita dalle pagine del libro. La struttura narrativa, come al solito, è
ben studiata. Gli indizi sono ben disseminati tra le pagine del romanzo, e
formano un intreccio ambiguo che confonde appositamente il lettore, ma non
abbastanza da fargli perdere il filo. E il finale è un trionfo del bene sul
male, con una non sempre chiara interpretazione, come avveniva in Harry Potter.
La forza di questo romanzo, non sta nella trama giallistica, bensì nella sua
ambientazione: il mondo delle case editrici londinesi, dove letteratura e soldi
vanno a braccetto. Dopo aver risolto il caso di Lula Landry, Cormoran è
diventato uno dei detective più richiesti di Londra. Ma questo non ha solo
fatto del bene al suo conto in banca, gli ha attirato purtroppo le antipatie
della polizia sbeffeggiata in quel caso. La
narrazione ruota intorno alla misteriosa sparizione di Owen Quine, scrittore
dal carattere terribile e con molti nemici. Il caso appare fin da subito
collegato a Bombyx Mori, il romanzo che Quine aveva appena terminato e che
accusava in modo preciso e rabbioso scrittori, editori e colleghi del suo mondo
di ogni nefandezza possibile. Quando Quine viene
ritrovato morto come nel finale del suo libro, i personaggi sospettati sono
tantissimi, in quanto in molti hanno avuto a che fare con lui e non molti lo apprezzavano,
anzi quasi nessuno. La polizia, nel personaggio di Anstis, amico di vecchia
data di Cormoran nell’esercito a cui ha salvato la vita, sospettano della
moglie della vittima, ma Strike ha dei dubbi ed è intenzionato a trovare il
vero assassino. Dopo
un inizio piuttosto lento la narrazione prende poi velocità, ma non mancano le
pause. Queste, rappresentano il momento giusto per recuperare i fili delle
storie personali tra i protagonisti, ma sono anche utili per dare il tempo al
lettore di ambientarsi e riflettere sui possibili sviluppi del caso. La Rowling ci regala un’escursione in quello
che è l’editoria londinese, tra pubblicazioni solo per denaro e
self-publishing, tra scrittori fasulli e geni incompresi. Si tratta di una
fotografia suggestiva di un mondo che la stessa scrittrice conosce bene e che
ha scelto come scenario per un delitto con i fiocchi. In conclusione, anche questa volta J. K.
Rowling ha sfornato un ottimo thriller, sicuramente più elaborato del
precedente ma con la stessa completezza e intensità espressiva. La storia
personale del detective Strike, è interessante e varia e capace di portare
avanti da sola la trama; il rapporto speciale e in via di costruzione con
l'assistente Robin, sono in grado di spingere, senza dubbio, anche il lettore
meno appassionato di thriller ad attendere, con impazienza, la prossima
indagine. Aspetto con ansia anche
la trasposizione cinematografica. Ne potrebbe uscire un capolavoro. Voto: 8,5.
Nessun commento:
Posta un commento