Eccomi di nuovo sprofondata in un
romance-crime della Roberts. Probabilmente questo era uno dei primi tentativi,
perché tra quelli che ho letto è il meno bello, ma nonostante sia un po’ più
noioso degli altri, che la trama non sia proprio incalzante e forse un po’
troppo lenta, negli ultimi capitoli si riscatta, aggiungendo un po’ di velocità
proprio con l’andare della storia. Reece Gilmore è una ragazza di quasi
trent’anni e sta fuggendo da un passato non proprio felicissimo: è l’unica
sopravvissuta di una terribile strage, e sta cercando di lasciarsi alle spalle
quella terribile storia, che le ha causato non pochi problemi. Nel suo
vagabondare alla ricerca di se stessa, Reece si ritrova, per un problema alla
macchina ad Angel’s Fist, piccolo paesino del Wyoming, dominato dalle vette dei
monti Titons. Visto il suo continuo vagabondare è sempre a corto di soldi, e
per riparare il guasto della macchina è costretta a cercare qualcosa da fare
immediatamente. E incredibile ma vero, trova proprio il posto adatto a lei. Il
cuoco di un dinner del paese se n’è appena andato, e lei può prendere il suo
posto. L’unico ostacolo sono i suoi demoni personali. Comincia a farsi
apprezzare dalla gente del paese, anche se più di qualcuno la considera strana,
e più di qualcuno cerca di carpirne i segreti. Le uniche che riescono ad
abbattere un po’ le sue barriere sono Joanie, la padrona del dinner, e la
cameriera Linda-gail. Conosce anche Brody, scrittore in trasferta, che ha un caratteraccio
e sembra essere una delle prede più ambite dalle donne del paese, insieme al
figlio di Joanie, Lo. Ma sono forse proprio Joanie e Brody, con il loro
comportamento spontaneo, che non cercano di indorarle la pillola, a far breccia
nella coscienza di Reece. Un giorno durante un’escursione solitaria, Reece
assiste ad un omicidio. Considerato il suo passato nessuno sembra crederle,
tranne Brody, Joanie e Linda-gail. Qualcuno ad Angel’s Fist, da quel momento in
poi, giocherà con le sue paure, con la sua mente. Sarà in grado Reece di
affrontarle e combatterle? “Il mistero del lago” è un romanzo scritto come al
solito benissimo dall’autrice Nora Roberts. Come ho già detto in precedenza, è
forse il meno bello dei suoi crime-romance, ma non manca certo di mistero e
suspense, che si concentrerà specialmente nella seconda parte, con nuove
rivelazioni, avvenimenti importanti e il coinvolgimento di personaggi
insospettabili. Bellissima la descrizione dei paesaggi, del paesino sul lago,
con lo sfondo dei fantastici e possenti monti Titons. Come sempre la Roberts fa
partire la rinascita del personaggio principale, in un paesino sperduto, tra la
natura gioiosa ma anche dura, tra persone abituate a stare nel ristretto
ambiente di un piccolo paese, abitato da poche anime, dove tutti si conoscono e
sanno tutto di tutti. E sarà proprio questo il problema. Può essere che un
abitante di Angel’s Fist sia un assassino? O è preferibile non credere ad una
persona che ha avuto problemi psicologici ed è una straniera? Belli i
personaggi secondari, dalla scorbutica Joanie, da cui Reece troverà un vero
conforto, a Brody con cui tornerà a sperimentare l’amore e la passione, a
Linda-gail con la quale tornerà a divertirsi e a ritrovare il sostegno di una
vera amica. Reece è un personaggio complesso e alquanto tormentato. Fin da
subito sentiamo la sua angoscia, la sua paura e ci immergiamo nelle sue
ossessioni e nei suoi incubi. Ma si rivelerà anche una persona tenace, capace
con l’aiuto, soprattutto di Brody, di non sprofondare di nuovo nel baratro della
sua instabilità emotiva, e non si lascerà abbattere dai pregiudizi della gente.
La Roberts riesce di nuovo a mantenere viva l’attenzione del lettore,
costellando le sue pagine di inquietudine, apprensione e una dose ben misurata
di mistero. Ti cattura con una girandola di eventi imprevisti, personaggi
speciali, intrecci ed ambientazioni suggestive. L’unico appunto da fare alla
Roberts è: ma come cavolo ti è venuto in mente di chiamare un personaggio
Linda-gail? Voto: 7,5 per il romanzo. Voto: 4 per il nome Linda-gail.
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