Ultimo romanzo della trilogia
romance del Boonsboro Hotel. Che dire? Dico che preferisco la Roberts meno
smielata. Troppo zucchero a piene mani … mi è quasi venuta una carie.
Ritorniamo quindi, nella cittadina di Boonsboro. L’Hotel va a gonfie vele, la
vita della cittadina diventa via via più animata, e la famiglia Montgomery
continua a comprare immobili da ristrutturare. Dopo l’hotel, la panetteria e il
nuovo ristorante-pub di Avery, ora la signora Montgomery ha intenzione di
creare, da un bruttissimo immobile in disuso, vicino all’hotel (fa brutto
vedere il mostro!), un centro benessere e palestra annessa, in modo che tutta
la cittadina e anche gli ospiti dell’hotel ne possano usufruire … quindi i
fratellini sono di nuovo al lavoro sotto la mente dispotica della loro mammina
cara. Ritroviamo quindi Claire che è incinta di Beckett, e Avery che si è
fidanzata ufficialmente con Owen, e a breve convoleranno a nozze. Delle tre
amiche quindi rimane solo Hope e di fratelli liberi c’è rimasto solo Ryder …
quello più musone e scontroso. Ma … c’è sempre un ma … e il ma di questa storia
è il fantasma di Lizzy che vaga nell’albergo
aspettando il ritorno del suo amore Billy. Alla fine del secondo capitolo
abbiamo scoperto che Hope è una sua lontana parente e per questo si sta dando
da fare a cercare chi potrebbe essere questo Billy. Nel frattempo tra Hope e
Ryder, che più diversi non potrebbero essere, nasce una specie di scintilla …
sempre con l’aiuto di Lizzy. Anche se lui è abbastanza scontroso, visto che
considera Hope una snob, abituata al lusso, alla raffinatezza e ad ambienti
diversi che non la cittadina che la ospita e lui è sì, un uomo molto sexy,
ma dai modi rozzi e scontrosi che va in
giro con i jeans strappati o con gli abiti da lavoro, sempre con la sua fida
cintura degli attrezzi allacciata in vita. Quindi il loro è un continuo
battibeccare su tutto, ma l’attrazione che provano li spinge uno tra le braccia
dell’altra, complice anche il ritorno in circolazione dell’ex di lei, con
cattive intenzioni. Come ho già detto la troppa “smielatitudine” non mi piace
granché e in effetti questa serie è proprio troppo smielata. Scritta comunque
bene, con scrittura scorrevole, è proprio un romanzo da sotto l’ombrellone, che
lo leggi e poi lo dimentichi immediatamente. Voto: 6
Nessun commento:
Posta un commento