giovedì 9 aprile 2015

RECENSIONE – Il giardino degli incontri segreti di Lucinda Riley



Secondo libro che leggo di questa scrittrice. Questa storia è stata scritta prima di quella che ho letto precedentemente, anzi è la prima pubblicata in Italia. Il modus operandi però è il medesimo. Una storia che intreccia passato e presente. Se nell’altro romanzo, Le sette sorelle, ultimo per ordine di pubblicazione, la scusa per intrecciare la storia al presente era un’eredità, qui c’è di mezzo un diario. Julia è una pianista di successo, ma sta vivendo forse la parte peggiore della sua vita. Ha perso suo marito e suo figlio. Come lo scopriremo andando avanti nella storia, non subito. Per leccarsi le ferite, torna nel paese natale nel Norfolk, vicino alla tanto amata Wharton Park, una villa antica, dove hanno dimorato i Lord e le Lady Crawford. Il giardiniere dell’ultimo lord, è un suo antenato. Ma c’è molto altro da scoprire. Julia e sua sorella Alicia, che cerca di farla ritornare ad una routine accettabile, si recano a Wharton per un’asta. Il nuovo Lord, Kit Crawford, oberato dai debiti, ha deciso di mettere in vendita la proprietà e tutto quello che essa contiene. Le enormi tasse di successione, e l’impossibilità di trovare il denaro necessario per ristrutturare la casa in tempi brevi, non gli consentono altro. I due si “riconoscono” perché si erano già incontrati da bambini, e Kit era stato il primo spettatore di Julia che suonava il piano. Kit rimane folgorato da questa donna che sembra un’ombra che cammina. Durante la ristrutturazione del cottage dove avevano abitato gli antenati di Julia, Kit rinviene un diario, dove è raccontata una storia di guerra, della guerra di Corea. Kit pensa che si tratti del diario di Bill, il nonno di Julia, e con una scusa glielo consegna, anche per poter instaurare un rapporto più amichevole con lei. Julia ne parla con sua nonna Elsie, e da qui inizierà il racconto del passato … Cosa contiene il diario di tanto compromettente da poter cambiare le vite di tutti i protagonisti e delle loro famiglie? Altri personaggi si uniranno ai protagonisti presenti, personaggi secondari, che diventano protagonisti a loro volta. Ma la protagonista indiscussa è la tenuta di Wharton Park. Sempre sullo sfondo, come nel passato quanto nel presente. Quindi ritroveremo una Elsie più giovane, cameriera a Wharton Park e attraverso i suoi racconti conosceremo Lord Harry Crawford e Lady Olivia Crawford e le loro vite, tra gioie e dolori. La guerra, la prigionia, le privazioni, la solitudine. Tutti i loro drammi personali dovuti al caso, o agli eventi del tempo. Ci ritroveremo a viaggiare nella campagna inglese, negli orrori della guerra combattuta dagli inglesi in Cina e Giappone e a Bangkok in Thailandia. Verremo colpiti dagli orrori della guerra, dove gli uomini erano considerati meno degli animali, e magari, saper suonare il piano, poteva essere fonte di salvezza, o rapiti dai colori e dai profumi di fiori esotici, come le orchidee tanto care a tutti i protagonisti. La struttura, nonostante il continuo passare di capitolo in capitolo dal presente al passato al presente, è semplice e lineare, quindi la storia è scorrevole, nonostante la mole del libro. La storia è triste, ma anche romantica e comunque da una sorta di messaggio di speranza. Dei personaggi il più bello in assoluto è quello di Lidia. Disincatata e romantica, ma che, nonostante tutto, riesce a venir fuori da una situazione sicuramente più grande di lei, e a cui da un finale alla storia di riscatto del più debole contro il più forte. Quello che ho amato di meno è stato Lord Harry, sempre maledettamente confuso, sempre maledettamente ligio al dovere. Comunque la storia è godibile, nonostante il finale sia abbastanza scontato. Voto: 7

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