Gianni Simoni, ex magistrato, che
ha lavorato in svariati casi importanti, nella storia della giustizia italiana,
si è dato ad una finta pensione, diventando uno dei giallisti più prolifici del
panorama italiano. Siamo arrivati al quinto episodio della serie dedicata al
Commissario Lucchesi, che è andato via via in crescendo, durante tutte le
storie a lui dedicate. Al ritorno nella Questura della sezione omicidi, dopo l’esilio
a Porta Ticinese, Lucchesi ritrova la sua squadra, al completo. I fidi Serra e
Minniti, sempre alle calcagna, il napoletano Maresca, giovane e qualche volta
distratto, la sua compagna (in incognito) Lucia Anticoli, e il non proprio
simpaticissimo Carniti, sempre pronto a rompere le scatole a quello che secondo
lui, gli ha soffiato il posto. Lo ritroviamo sempre alle prese con intolleranza
e razzismo, che purtroppo, ancora infettano, anzi crescono, nel nostro Paese.
Durante le indagini per la morte di un vecchio professore vedovo, trovato
impiccato nel suo appartamento, si scopre da indizi certi, che l’uomo non è
morto impiccato, ma che qualcuno lo ha fatto al posto suo. Un omicidio
mascherato da suicidio. La vedova al piano di sotto, mamma con figli, ne piange
la scomparsa, era come un nonno per i suoi bambini. E’ stata lei, a ritrovarne
il cadavere, e aiutata dal giovanotto, un geometra, del piano di sopra, ha tirato giù il cadavere, tagliando la corda.
Ma qualcosa, non torna, e il commissario Lucchesi, si fida molto del suo
istinto, di un presentimento, o di qualche altro tipo di sensazione, e
certamente l’istinto gli dice che c’è qualcosa che non va. Perché da quello che sa, il vecchio
professore mingherlino, aveva appena avuto un incidente ad un piede, quindi non
era in grado di salire su di un tavolo e soprattutto sul di un rialzo fatto con
dei libri poco stabili. Quindi comincia una lunga lotta contro se stesso per
riuscire a trovare qualsiasi cosa possa collegare questa morte alle persone
vicine all’uomo, tallonato dal magistrato sul caso e non solo, Chiara Battisti.
Mentre sta indagando sul finto suicidio, Lucchesi, cerca anche di risolvere il
problema di un bambino, che vede mendicare ogni giorno vicino alla stazione di
polizia, pieno di lividi e molto macilento. Attirato come una falena su di una
luce, Lucchesi decide di mettergli dietro qualcuno dei suoi, come la collega
Claudia Gregori, che tempo prima aveva sicuramente avuto una liaison con il
nostro commissario strappa cuori. Ma lui è ormai occupato, con Lucia Anticoli e
ha ormai stabilito quasi una convivenza, tranne le volte che i due non si
sopportano a vicenda. Il problema resta sempre il suo cuore, che continua a
dargli problemi, visto che lui è abbastanza fatalista, e ha accettato la sua
condizione di salute, senza preoccuparsene più di tanto e senza rinunciare
quasi a nulla, anche se un pit-stop dal medico sarà costretto comunque a farlo.
Sia il vecchio che il ragazzino, appartengono a quella che viene considerata un’umanità
di serie B, scalzata dai vincenti e dai prepotenti. Come cittadino di serie B,
è considerato lo stesso Lucchesi, che più e più volte viene vessato dalla
gente, per il suo colore di pelle. E nessuno lo sa meglio di lui, che le
vittime più deboli hanno bisogno di quella giustizia, che lui, fa in modo e
maniera, di restituirgli. Voto: 7
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