RECENSIONE – La felicità sulla punta delle dita di Agnès
Martin-Lugard
Iris ha trentadue anni ed è
insoddisfatta. Il suo matrimonio con Pierre non la soddisfa più. Lui è assente
e anche se lei tenta di approcciarsi con lui, lui la evita con la scusa della
stanchezza e del lavoro. Lei lavora in banca, un lavoro che non le è mai
piaciuto, lui è un medico e lavora molto per farsi un nome ed una carriera. Lei
ora è una giovane donna
che si ritrova suo malgrado in una vita provinciale e borghese che non la
rispecchia per nulla: un lavoro che l’annoia, dei colleghi con i quali ha poco
da condividere e soprattutto un marito molto preso dalla propria carriera e che
non le manifesta affetto ed attenzioni. Iris è stufa e non sa che fare. Il suo sogno è
stato da sempre quello di fare la stilista; un sogno infranto prima del
matrimonio, quando aveva tentato l’iscrizione ad una prestigiosa scuola di
Parigi, ma non aveva mai ricevuto una risposta. Ma una domenica, come tante
altre, a pranzo dai suoi genitori, suo fratello sgancia la bomba. La scuola
aveva risposto positivamente, ma i suoi genitori, pensando che non fosse il
caso, le nascosero e bruciarono la lettera di risposta. Iris va su tutte le
furie, si sente defraudata e rompe i ponti con la sua famiglia, appoggiata da
Pierre. All’insaputa di Pierre, prova di nuovo ad inviare una richiesta per una
scuola di stilisti e il giorno che viene accettata, si licenzia. Pierre aveva
pensato che prima poi Iris sarebbe tornata sui suoi passi e l’aveva lasciata
fare, ma questa è veramente grossa, e i due litigano furiosamente, ma Iris
riesce a spuntarla. Frequenterà per sei mesi una scuola a Parigi dove rimarrà
per cinque giorni la settimana per tornare a casa nel week end. La scuola dove
va ad imparare è quella nell’atelier di madame Marthe, che nota subito Iris e
il suo talento e la prende sotto la sua protezione e non le lesina consigli,
sia di moda che di vita. In poco tempo le procura delle clienti fisse e la
scuola passa in secondo piano … ormai lei è pronta per essere lanciata nel
mondo della moda. Questo non aiuta certamente il suo matrimonio, di cui Iris continua
ad essere insoddisfatta; il marito, nonostante la sua assenza, quando lei torna
non brilla né per loquacità, né per attaccamento. Il lavoro è la sua prima “donna”
a cui lui non rinuncia mai. A Parigi Iris ha l’opportunità di conoscere il
figlioccio di Marthe, Gabriel. E’ un donnaiolo, uno che si dà alla bella vita,
e Marthe la mette in guarda. Gabriel è capace di far soffrire le donne, quindi
è meglio stargli alla larga. Per lui le donne sono una sfida. Iris né è
convinta, ma Gabriel l’attira come una luce farebbe con una falena e nonostante
i divieti di Marthe, Iris comincia a frequentarlo e ad aver un rapporto di
amicizia con lui. Perché per Iris solo amici possono essere, non ha intenzione
di tradire Pierre, anche se comincia a sentire che i suoi sentimenti verso
Gabriel sono cambiati. Vuole che il suo matrimonio torni a funzionare. Il mondo
che si ritrova a frequentare, tra lussi, eccentricità e molte ombre, è molto
distante dalla sua esperienza personale, e per dimostrare di valere qualcosa,
Iris dovrà imparare a tirare fuori grinta e coraggio, per superare gli ostacoli
che le si pareranno davanti. Ma c’è qualcosa che non va, sia nella sua vita
precedente che in quella nuova, misteri e segreti che dovrà scoprire, emozioni
e dolori che dovrà vivere sulla propria pelle, prima che possa ricominciare a
vivere, a sognare e ad amare. Il libro è scritto in modo semplice e diretto, i
personaggi sono intensi e ricchi di sfaccettature. Nonostante sembri un
romance, è anche ricco di colpi di scena. La storia ruota intorno al desiderio
della realizzazione dei propri sogni e alla spinta motivazionale capace di
cambiare la vita di ognuno. Voto: 7
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