giovedì 10 settembre 2015

RECENSIONE – La felicità sulla punta delle dita di Agnès Martin-Lugard

Iris ha trentadue anni ed è insoddisfatta. Il suo matrimonio con Pierre non la soddisfa più. Lui è assente e anche se lei tenta di approcciarsi con lui, lui la evita con la scusa della stanchezza e del lavoro. Lei lavora in banca, un lavoro che non le è mai piaciuto, lui è un medico e lavora molto per farsi un nome ed una carriera. Lei ora è una giovane donna che si ritrova suo malgrado in una vita provinciale e borghese che non la rispecchia per nulla: un lavoro che l’annoia, dei colleghi con i quali ha poco da condividere e soprattutto un marito molto preso dalla propria carriera e che non le manifesta affetto ed attenzioni.  Iris è stufa e non sa che fare. Il suo sogno è stato da sempre quello di fare la stilista; un sogno infranto prima del matrimonio, quando aveva tentato l’iscrizione ad una prestigiosa scuola di Parigi, ma non aveva mai ricevuto una risposta. Ma una domenica, come tante altre, a pranzo dai suoi genitori, suo fratello sgancia la bomba. La scuola aveva risposto positivamente, ma i suoi genitori, pensando che non fosse il caso, le nascosero e bruciarono la lettera di risposta. Iris va su tutte le furie, si sente defraudata e rompe i ponti con la sua famiglia, appoggiata da Pierre. All’insaputa di Pierre, prova di nuovo ad inviare una richiesta per una scuola di stilisti e il giorno che viene accettata, si licenzia. Pierre aveva pensato che prima poi Iris sarebbe tornata sui suoi passi e l’aveva lasciata fare, ma questa è veramente grossa, e i due litigano furiosamente, ma Iris riesce a spuntarla. Frequenterà per sei mesi una scuola a Parigi dove rimarrà per cinque giorni la settimana per tornare a casa nel week end. La scuola dove va ad imparare è quella nell’atelier di madame Marthe, che nota subito Iris e il suo talento e la prende sotto la sua protezione e non le lesina consigli, sia di moda che di vita. In poco tempo le procura delle clienti fisse e la scuola passa in secondo piano … ormai lei è pronta per essere lanciata nel mondo della moda. Questo non aiuta certamente il suo matrimonio, di cui Iris continua ad essere insoddisfatta; il marito, nonostante la sua assenza, quando lei torna non brilla né per loquacità, né per attaccamento. Il lavoro è la sua prima “donna” a cui lui non rinuncia mai. A Parigi Iris ha l’opportunità di conoscere il figlioccio di Marthe, Gabriel. E’ un donnaiolo, uno che si dà alla bella vita, e Marthe la mette in guarda. Gabriel è capace di far soffrire le donne, quindi è meglio stargli alla larga. Per lui le donne sono una sfida. Iris né è convinta, ma Gabriel l’attira come una luce farebbe con una falena e nonostante i divieti di Marthe, Iris comincia a frequentarlo e ad aver un rapporto di amicizia con lui. Perché per Iris solo amici possono essere, non ha intenzione di tradire Pierre, anche se comincia a sentire che i suoi sentimenti verso Gabriel sono cambiati. Vuole che il suo matrimonio torni a funzionare. Il mondo che si ritrova a frequentare, tra lussi, eccentricità e molte ombre, è molto distante dalla sua esperienza personale, e per dimostrare di valere qualcosa, Iris dovrà imparare a tirare fuori grinta e coraggio, per superare gli ostacoli che le si pareranno davanti. Ma c’è qualcosa che non va, sia nella sua vita precedente che in quella nuova, misteri e segreti che dovrà scoprire, emozioni e dolori che dovrà vivere sulla propria pelle, prima che possa ricominciare a vivere, a sognare e ad amare. Il libro è scritto in modo semplice e diretto, i personaggi sono intensi e ricchi di sfaccettature. Nonostante sembri un romance, è anche ricco di colpi di scena. La storia ruota intorno al desiderio della realizzazione dei propri sogni e alla spinta motivazionale capace di cambiare la vita di ognuno. Voto: 7

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