“Storia della pioggia” è la storia di Ruth Swain, ma anche di
tutta la famiglia Swain. Ruthie è malata. Ha diciannove anni ma è costretta a
letto da una malattia del sangue. Passa le sue giornate nella sua camera
situata nella mansarda della sua vecchia casupola, sperduta tra i campi
imbevuti di pioggia e dal vento della verde Irlanda. Una costante del libro è
proprio la pioggia, già dal suo titolo. Ha avuto nella sua vita più dolori che
gioie. Ha avuto soprattutto due perdite importanti, quella del suo gemello
Aeney, morto affogato in giovanissima età, e quella di suo padre, pochissimo
tempo dopo. Nonostante tutto, Ruth è una persona forte, e niente di tutto
questo è riuscito a piegare la sua personalità e la sua voglia di vivere. Visto
che sa che il suo tempo su questa terra potrebbe essere molto breve, vuole
ritrovare suo padre, scrivendone la storia. Ma deve andare molto a ritroso nel
tempo, quando Virgil Swain non era ancora nato. Quindi inizia a raccontare la
vita di suo nonno, segnata dalle brutture della guerra, del suo salvataggio da
parte di un soldato tedesco durante la prima guerra mondiale, la sua non morte,
che gli ha creato una devastazione morale, tanto da fuggire e nascondersi al
mondo, dandosi per morto. Nessuno degli Swain riuscirà a raggiungere la metà
prefissata, il Livello Impossibile. Ruth ha però un tesoro inestimabile che le
ha lasciato suo padre, la sua biblioteca di 3000 e più libri, dove trova il
conforto e può vivere le vite degli altri, gli altrui amori e le altrui
avventure, viaggiare nel tempo e nello spazio, spostarsi da un paese all’altro,
senza mai lasciare il suo letto. Divora tutto ciò che le passa di mano, da
Dostoevskij, a Dickens (che è il suo preferito con il romanzo Grandi speranze e
ne dice: “Grandi speranze è il capolavoro di Dickens. Se non sei d’accordo,
fermati qui e vai a rileggerlo. Ti aspetterò. Se non muoio nel frattempo”.), a
Gabriel Garcia Marquez. Ma il suo vero scopo è quello di ritrovare suo padre
Virgil, che era il proprietario dei libri. Sfoglia pagine e pagine di questi
grandi capolavori per comprendere l’ossessione della sua famiglia, quella del
Livello Impossibile. Il livello impossibile cercato già da suo nonno Abraham è
una perfetta condotta morale, che nessuno è però in grado di raggiungere. Ruth sa
che la sua nascita e quella di Aeney era stata per suo padre fonte di
ispirazione, l’evento per cui pensava di aver raggiunto il Livello Impossibile,
l’innalzamento verso la Perfezione. E questo evento lo aveva fatto diventare un
poeta. Poesie che nessuno però riusciva mai a leggere, che nessuno mai vedeva.
Ma il giorno in cui Aeney perse la vita, Virgil perse anche la vena poetica, e
si accorse di non essere in grado di scrivere più nulla. E’ un romanzo un po’ complicato da seguire con
molta attenzione, almeno all’inizio, tant’è che l’ho dovuto ricominciare da
capo nonostante fossi arrivata a pag. 65. E’ complesso perché la sua narratrice
compie repentini sbalzi spazio-temporali, e bruschi cambiamenti di argomenti
che rischiano di confondere le idee. Ma parte dello spaesamento iniziale, viene
riccamente ricompensato con i riferimenti alla letteratura e ai libri che
popolano tutto il romanzo. Piccoli dettagli, posizionati un po’ qua e un po’
là, come regali offerti per far innamorare il lettore. Riferimenti alla
letteratura inglese ed irlandese, di cui l’autore si serve per raccontarci una
storia che di per sé non ha nulla di straordinario, se non Ruth stessa, che
brilla di luce propria con il suo linguaggio a volte ironico a volte sarcastico.
E’ un bel personaggio Ruth (tranne quando tratta male quel povero Vincent
Cunningham). E’ tenace, schietta e dura, ma anche intelligente e amante della
vita. Storia della pioggia è un libro che parla di libri, che ne tesse le lodi
e parla del loro potere salvifico. E’ una storia piena di vita, anche se parla
di morte e vi si racconta una storia triste. Si sorride anche, e si sparge
anche qualche lacrimuccia, perché poi il finale lo immagini prima, e perché in
fondo in fondo, ti sei affezionata alla spocchiosa Ruth Swain e al suo Livello
Impossibile. Ma la Perfezione, si sa, non è di questo mondo, il suo bisnonno la
cercava nei Salmi, suo nonno nel salto con l’asta e nella pesca al salmone, e
suo padre nella coltivazione delle patate in una terra inadatta e nella Poesia.
Ma il Livello Impossibile resta irraggiungibile. Come ci dice l’autore proprio
all’inizio: “Noi siamo la storia e la raccontiamo per rimanere vivi o mantenere
in vita quelli che raccontiamo”. E’ un bel romanzo “Storia della pioggia”, ma
pretende attenzione e concentrazione nella sua lettura. Andate piano se volete
leggerlo, soffermatevi a lungo sui paragrafi più ostici, vedrete che troverete
un bel mondo, dentro quelle parole. Voto: 7,5
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