martedì 30 maggio 2017

RECENSIONE – Anime e acciughe. L’aldilà come non l’avete mai immaginato di Achille Mauri



Strano libro questo … che c’entrano le acciughe con l’aldilà. Nel corso della storia capiremo anche questo. Achille (che scopriremo ben presto è lo stesso scrittore), si ritrova di punto in bianco nel’aldilà. É morto, ma non ne ha risentito per niente. Ad accoglierlo trova niente di meno che il Maresciallo Radetzky che oltre a spiegargli  le prime cose da fare e come comportarsi, uscire dal proprio corpo  è una di quelle, ed è una cosa piuttosto semplice, gli racconta della sua favolosa impresa di un Europa Unita sotto un’unica bandiera. Achille comincia così la sua nuova “vita” nell’aldiquà, come viene chiamato dalle anime. Se ne trovano di tanti tipi di anime e Achille ne incontrerà diverse sul proprio cammino, ognuna con la sua storia di vita da condividere e raccontare. La condivisione tra le anime sembra una cosa molto, molto importante. Permette di acquisire i ricordi degli altri ma anche i propri e viene vista un po’ come si stesse facendo sesso nella realtà. Achille all’inizio non ha proprio voglia di condividere se stesso con nessuno, almeno non prima del suo funerale, anche se molte persone lo spingono a farlo. Tra le altre Lucrezia, una delle prime anime che conoscerà. Nel frattempo si è rifugiato nella Porche in un garage di Piazza San Marco a Milano, luogo molto frequentato. La Porche è la macchina di amici di famiglia e di solito ci vive anche il suo gatto, Ely. Incontrerà Elio Fiorucci, compianto stilista e amico in vita, e altre persone mai viste. Anime che propongono viaggi ed incontri con altre anime, si offrono come guide, nemmeno si fosse ancora nella vita reale. Achille non vuole tornare a casa, non riuscirebbe a sopportare il dolore dei suoi familiari. Il lettore si troverà catapultato in un “altrove” surreale, dove ritroveremo personaggi famosi come Umberto Eco, che è simpaticissimo e racconta barzellette e anime “normali” come quelle di Lucrezia e Marco, presentatisi come una donna fatale la prima e come un pastore il secondo, e scopriremo che sanno mentire. Non c’è un filo religioso nel racconto: “Non importa che tu sia cattolico credente, musulmano, buddhista o animista. La religione è una delle possibilità di esprimersi che ogni anima possiede. Una possibilità come può esserlo il sesso, l’età o il colore della pelle. Quello che è certo che tutti, proprio tutti si chiedono che diavolo ci sia dopo”. Passo passo, incontro dopo incontro scopriremo la vita di Achille, attraverso gli occhi delle altre anime che condivideranno la sua vita precedente, dai viaggi, dalla sua vita in Dahomey (l’attuale Benin), delle sue ricerche sul paranormale. Ma non ci sono solo gli uomini ad avere un’anima, conosceremo cani, gatti, uccelli, pesci, l’elefante Mario e un branco di acciughe. Tutti riescono a viaggiare velocemente. L’età è una cosa indefinita, anzi più si è stati vecchi nella passata vita, più si ha da raccontare e proporre e più si è cercati dalle anime che magari han vissuto meno. Non esiste un Paradiso, né un Purgatorio, né un Inferno, è una sorta di limbo una seconda opportunità dove le anime pesano esattamente 21 grammi. Tutte le anime del mondo  possono conoscersi e scambiarsi le proprie esperienze, fino a diventare un tutt’uno. Ciò che è stato interrotto nella vecchia vita, si può ricominciare nell’aldiquà. Un amore, un sogno, un viaggio possono essere portati a termine grazie all’unione delle anime, a questo amplesso senza carne. E le acciughe? Che c’entrano le acciughe? Non si sa, ma ci sono e Achille  le sa disegnare esattamente come sono. Libro molto particolare, con qualche parte divertente, molto surreale. Sembra quasi il testamento dell’autore alla sua famiglia … che a domanda risponde: “Può darsi, tanto non sono mica superstizioso!”. Voto: 7,5

Nessun commento:

Posta un commento