Strano libro questo … che
c’entrano le acciughe con l’aldilà. Nel corso della storia capiremo anche
questo. Achille (che scopriremo ben presto è lo stesso scrittore), si ritrova
di punto in bianco nel’aldilà. É morto, ma non ne ha risentito per
niente. Ad accoglierlo trova niente di meno che il Maresciallo Radetzky che
oltre a spiegargli le prime cose da fare
e come comportarsi, uscire dal proprio corpo
è una di quelle, ed è una cosa piuttosto semplice, gli racconta della
sua favolosa impresa di un Europa Unita sotto un’unica bandiera. Achille
comincia così la sua nuova “vita” nell’aldiquà, come viene chiamato dalle
anime. Se ne trovano di tanti tipi di anime e Achille ne incontrerà diverse sul
proprio cammino, ognuna con la sua storia di vita da condividere e raccontare.
La condivisione tra le anime sembra una cosa molto, molto importante. Permette
di acquisire i ricordi degli altri ma anche i propri e viene vista un po’ come
si stesse facendo sesso nella realtà. Achille all’inizio non ha proprio voglia
di condividere se stesso con nessuno, almeno non prima del suo funerale, anche
se molte persone lo spingono a farlo. Tra le altre Lucrezia, una delle prime
anime che conoscerà. Nel frattempo si è rifugiato nella Porche in un garage di
Piazza San Marco a Milano, luogo molto frequentato. La Porche è la macchina di
amici di famiglia e di solito ci vive anche il suo gatto, Ely. Incontrerà Elio
Fiorucci, compianto stilista e amico in vita, e altre persone mai viste. Anime
che propongono viaggi ed incontri con altre anime, si offrono come guide,
nemmeno si fosse ancora nella vita reale. Achille non vuole tornare a casa, non
riuscirebbe a sopportare il dolore dei suoi familiari. Il lettore si troverà
catapultato in un “altrove” surreale, dove ritroveremo personaggi famosi come
Umberto Eco, che è simpaticissimo e racconta barzellette e anime “normali” come
quelle di Lucrezia e Marco, presentatisi come una donna fatale la prima e come
un pastore il secondo, e scopriremo che sanno mentire. Non c’è un filo
religioso nel racconto: “Non importa che tu sia cattolico credente, musulmano,
buddhista o animista. La religione è una delle possibilità di esprimersi che
ogni anima possiede. Una possibilità come può esserlo il sesso, l’età o il
colore della pelle. Quello che è certo che tutti, proprio tutti si chiedono che
diavolo ci sia dopo”. Passo passo, incontro dopo incontro scopriremo la vita di
Achille, attraverso gli occhi delle altre anime che condivideranno la sua vita
precedente, dai viaggi, dalla sua vita in Dahomey (l’attuale Benin), delle sue
ricerche sul paranormale. Ma non ci sono solo gli uomini ad avere un’anima,
conosceremo cani, gatti, uccelli, pesci, l’elefante Mario e un branco di
acciughe. Tutti riescono a viaggiare velocemente. L’età è una cosa indefinita,
anzi più si è stati vecchi nella passata vita, più si ha da raccontare e
proporre e più si è cercati dalle anime che magari han vissuto meno. Non esiste
un Paradiso, né un Purgatorio, né un Inferno, è una sorta di limbo una seconda
opportunità dove le anime pesano esattamente 21 grammi. Tutte le anime del
mondo possono conoscersi e scambiarsi le
proprie esperienze, fino a diventare un tutt’uno. Ciò che è stato interrotto
nella vecchia vita, si può ricominciare nell’aldiquà. Un amore, un sogno, un
viaggio possono essere portati a termine grazie all’unione delle anime, a
questo amplesso senza carne. E le acciughe? Che c’entrano le acciughe? Non si
sa, ma ci sono e Achille le sa disegnare
esattamente come sono. Libro molto particolare, con qualche parte divertente,
molto surreale. Sembra quasi il testamento dell’autore alla sua famiglia … che
a domanda risponde: “Può darsi, tanto non sono mica superstizioso!”. Voto: 7,5
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