lunedì 29 maggio 2017

RECENSIONE – Volevo solo andare a letto presto di Chiara Moscardelli



Comprato per caso, soprattutto per lo strano titolo. Molte volte mio faccio attirare da un titolo strano. Letta la sinossi, mi sembrava anche carino ed alla fine sono stata contenta di averlo preso. Certo è un libro leggero, niente di trascendentale, ma ha avuto il merito di strapparmi più di qualche sorriso. Agata Trambusti (e già il nome dovrebbe darvi una traccia) è una donna di trentacinque anni. Lavora in una casa d’aste, è ipocondriaca e parecchio paurosa. Il tutto le viene da un’infanzia particolare, vissuta a Calcata con una madre single e un po’ hippy esperta di cristalloterapia. Quando le sue amichette giocavano con le Barbie e vestivano di rosa, lei indossava un sacco di iuta e aveva i poster con il simbolo della pace e una sfilza di vicini che facevano il bagno nudi nella piscina condominiale. La cosa che la fa più soffrire è che sua madre non ha mai rivelato chi sia suo padre e non perché non voglia, ma perché proprio non sa chi sia. Come sua madre è una donna promiscua, lei se ne vede ben donde. É diventata una maniaca dell’ordine. La sua casa sembra un obitorio, il suo abbigliamento la fa sembrare un’impiegata di Equitalia e la sua scrivania deve essere sistemata tutta in modo simmetrico. Per riuscire a sbloccare la sua vita, segue i consigli di uno strambo psicologo, in modo da mantenere la sua vita sotto controllo, senza nessuna emozione. Prima che  iniziasse la sua avventura. Mentre sta lavorando per la sua casa d’aste la sua vita viene stravolta dal mistero di un quadro scomparso. Ma non è solo il quadro a sparire, lo è anche chi ha commissionato il lavoro, e lei non è la sola a cercarlo. Si ritroverà infatti a scappare da qualcuno che sembra voglia ucciderla, ma che somiglia a Christian Bale! Il sosia di Bale non è altro che Fabrizio Calcaterra, professore di musica, non proprio uno stinco di santo, almeno in passato. I due si ritrovano ad indagare, legati a doppio filo: c’è il mistero dei quadri, per i quali entrambi finiscono di mettersi in pericolo, e c’è anche altro che lega i due in modo indissolubile. Ma non sono i soli a cercare il tesoro perduto. Bande di quartiere un po’ strambe, mafiosetti e strani uomini con gli occhiali da sole. Riuscirà Agata a lasciarsi andare e insieme a Fabrizio ed entrambi a risolvere il mistero dei quadri scomparsi? Come ho detto lettura leggera, per farsi quattro risate leggendo le avventure di Agata, dei suoi amici, dei suoi amori e delle sue ipocondrie. Lettura scorrevole e semplice, umorismo al punto giusto. La protagonista è buffa ed imperfetta e questo ce la fa piacere ancora di più. Per chi cerca un po’ di leggerezza e qualche sorriso. Voto: 6,5

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