La vita di Elsa non è semplice.
Soprattutto quando hai quasi otto anni e sei considerata “diversa” dai tuoi
compagni di scuola e “speciale” dai tuoi insegnanti. Praticamente etichettata
come una pazza. Elsa sa di essere più intelligente dei suoi coetanei. É
una bambina che fa della conoscenza la sua forza. Si appunta tutte le parole
che non conosce e ha in Wikipedia il suo aiuto quotidiano. I suoi genitori sono
divorziati da tempo e lei vive con sua mamma Ulrika e il suo nuovo compagno
George. Suo papà invece vive in un’altra casa con Lisette. Elsa non riesce a
capire ancora perché non possano vivere tutti insieme, visto che George piace a
tutti e anche Lisette. Ma la persona che Elsa adora di più è sua nonna. Ex
chirurgo, la nonna ha girato il mondo per aiutare gli altri. É
un’anticonformista e ha sempre la polizia alle calcagna. Non gli piacciono
molto le regole e la si vede spesso girare nuda per casa o fare la pipì con la
porta del bagno aperta, cosa che fa uscire di testa sua madre. É
una vecchietta sprezzante delle opinioni altrui che ha l’unico scopo di
proteggere sua nipote. Per lei farebbe qualsiasi cosa e visto che la mamma di
Elsa tra il lavoro come manager dell’ospedale cittadino e il nuovo bambino che
sta arrivando, chiamato per ora Metà, non ha molto tempo da dedicarle, la presenza
della nonna è necessaria. Ma in ogni storia c’è un ma. Infatti la nonna non sta
bene e non lo ha ancora confidato ad Elsa. Anche se lei lo sa da tempo perché
ha origliato ciò che le dicevano i dottori. Pensavano non capisse, ma ha
trovato la parola “tumore” su wikipedia e ha visto che è una cosa bruttissima.
Ma Elsa non pensava che la nonna se ne andasse così presto, lasciandola sola,
senza che nessuno si preoccupi più per lei. Non potranno più andare insieme a
Miamas (che si pronuncia come pijamas), nel Paese-da-Quasi-Svegli, con i suoi
fantastici abitanti e le loro storie. Storie che la nonna le raccontava spesso
e delle volte ripetendole e aggiungendo solo dei piccoli , nuovi particolari.
La nonna le lascia però un compito. Una specie di caccia al tesoro molto poco
ordinaria. In una lettera le spiega che dovrà consegnare una busta al “Mostro”
che abita nel suo stesso palazzo e dirgli che: “La nonna ti saluta e ti chiede
scusa”. Ma scusa per cosa? Da queste parole e dalle altre lettere che mano a
mano usciranno fuori, si verrà a conoscenza di tutti i personaggi che
frequentano il condominio di Elsa e di sua nonna. Tra cui il Mostro, che non è
sempre stato un uomo barbuto e spaventoso, con una terribile cicatrice che gli
deturpa la faccia; o la donna con la gonna nera che non è la donna di successo
che sembrerebbe, o il bambino con la sindrome e la sua mamma, Alf il taxista
sempre arrabbiato, Maud e Lennart due vecchietti sempre accomodanti, e Kent
sempre al telefono con Francoforte con sua mogliee Brit-Marie, che sembra la
megera del condominio, ma nasconde solo la paura di lasciarsi andare.
Attraverso gli occhi di Elsa, l’autore conduce il lettore nelle “fondamenta”
del condominio, fatto di persone che sembrerebbero estranee tra loro, ma che in
un modo o in un altro sono collegate, soprattutto alla nonna, e che hanno
bisogno di ricordare il passato per vivere un nuovo futuro. Elsa con la sua
franchezza e la sua innocenza, ereditate dalla nonna, riuscirà ad aiutare tutti
ricreando il mondo di Miamas nel mondo reale, con i personaggi reali che la
circondano e che riusciranno a far capire anche ai suoi genitori, che lei ha
ancora bisogno di loro, del loro amore e del loro sostegno. I bambini, in
fondo, hanno bisogno di eroi. “Avere una nonna è come avere un esercito. É il
privilegio più grande di una nipote: sapere di avere una persona al proprio
fianco, sempre e comunque. Perfino quando si ha torto. Soprattutto in quel
caso, in realtà. Una nonna è una spada e uno scudo, è un tipo di amore tutto
speciale.” Voto: 8
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