Terzo
capitolo della saga dell’Amica geniale, il romanzo si apre con un episodio del
2005, l’assassinio di Gigliola Spagnuolo, per poi proseguire la narrazione da
dove si era interrotta alla fine del secondo capitolo, cioè l’intervento di
Nino Sarratore in difesa di Elena alla presentazione del suo libro a Milano.
Lila, intanto, lavora nella fabbrica di Bruno Soccavo in condizioni durissime;
ha toccato il fondo mentre Elena arriva al successo: è conosciutissima per il
suo libro ed è molto rispettata e apprezzata nei circoli femministi e
intellettuali. Si sposa con Pietro Airota, giovane professore universitario di
famiglia agiata e potente, si trasferisce a Firenze e ha due figlie, Dede ed
Elsa. Le vicende narrate sono ambientate tra la fine degli anni ’60 e i primi
anni ’70; è il periodo delle lotte operaie, delle rappresaglie fasciste, del
terrorismo. Elena inizia a perdere quasi tutto perché nella sua vita ritorna il
suo amore di sempre, Nino, che nel frattempo si è sposato con Eleonora,
studentessa universitaria napoletana, di famiglia ricca e influente, e ha avuto
un bambino, Albertino. La passione per Nino sarà destabilizzante: Elena abbandona
marito e figlie e segue il suo amante in Francia, dove sarà impegnato per un
convegno mentre Elena incontrerà, grazie all’intermediazione della cognata
Mariarosa, le editrici francesi che pubblicheranno il suo secondo libro. La
trama è sempre avvincente, non vengono trascurati i personaggi secondari e la
scrittura della Ferrante è sempre coinvolgente. Consigliatissimo!
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