giovedì 5 settembre 2019

RECENSIONE – Storia della bambina perduta di Elena Ferrante (di Maria Lombardi)



Storia della bambina perduta è il quarto e ultimo capitolo della serie de “L’amica geniale”; ritroviamo Elena in Francia con Nino, ormai suo compagno fisso, ma che in realtà non ha mai lasciato la moglie. I due vanno ad abitare a Napoli, in via Tasso, lontano dal quartiere, ed Elena rimane incinta. Anche Lila scopre di aspettare un figlio e la gravidanza sarà un momento di grande condivisione per le due amiche: stessa ginecologa, entrambe avranno una femminuccia a un mese di distanza l’una dall’altra, entrambe le neonate porteranno il nome della nonna materna (Tina, da Nunzia, e Imma, da Immacolata). Mentre Elena vive la gravidanza con serenità e la bambina sembra avere fretta di nascere, Lila è inquieta e ha molti disturbi, tanto da affermare che la bimba non abbia voglia di staccarsi da lei. Le bambine crescono insieme, ma Tina è più intelligente, più bella, più ammirata di Imma. Intanto, Lila si è affermata come imprenditrice informatica, diventando un punto di riferimento fondamentale per gli abitanti del quartiere, ed Elena lascia definitivamente Nino, che non ha mai smesso di intrattenere relazioni stabili con altre donne, diventando un padre assente per Imma, e tentando, invano, di sedurre Lila. Un giorno, mentre quest’ultima cerca di richiamarlo alle sue responsabilità di padre, Tina sparisce; la versione più diffusa nel rione è che la bambina sia sta investita e trascinata via da un camion, ma si sospetta anche un coinvolgimento dei Solara, che potrebbero essersi vendicati di un articolo di Elena, in realtà scritto da Lila, in cui vengono denunciati i loro loschi traffici. La sparizione di Tina porta Lila ad annullarsi e a sparire spesso dal rione per rifugiarsi in biblioteca a studiare la storia di Napoli, a rompere con Enzo, che si trasferisce a Milano, e all’uccisione dei Solara. La storia italiana si intreccia con quella dei personaggi che abbiamo incontrato sin dal primo capitolo: Nadia viene arrestata e collabora con la giustizia; Pasquale, invece, rimane un irriducibile e confessa a Elena di essere coinvolto nell’omicidio dei Solara; Nino rimane travolto da Tangentopoli, ma ne esce alla grande, venendo rieletto in Parlamento con un partito di destra; Rino muore di overdose, Gigliola di infarto. Le figlie di Elena e Pietro si stabiliscono in America, mentre Elena se ne va a vivere a Torino con Imma, che si trasferirà a Parigi. Qualche tempo dopo la sparizione di Lila, Elena trova un pacchetto vicino alle cassette della posta: sono le bambole con cui lei e Lila giocavano da bambine, della cui sparizione avevano accusato don Achille; Elena capisce, allora, che è sempre Lila a manovrare le vite degli altri. Avvincente come gli altri capitoli, è il romanzo della maturità e dell’epilogo.

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