È l’incontro tra
il maresciallo Fenoglio, convalescente dopo un intervento all’anca e ormai
prossimo alla pensione, e il giovane studente Giulio, reduce da un incidente
automobilistico. Sotto gli occhi della fisioterapista Bruna, per la quale
Fenoglio ha un debole, i due stringono un legame che va oltre i momenti della
cura: Giulio si interessa all’arte dell’investigare, che è fatta soprattutto di
osservazione e, attraverso i racconti di Fenoglio, inizia a essere attento
osservatore. Nota, infatti, l’interesse di Bruna per il maresciallo e glielo
riferisce, mentre a sua volta confida di aver scelto giurisprudenza solo per
compiacere la famiglia ma di volere, in realtà, scrivere storie. La trama è
debole e abbastanza scontata; qualche caso giudiziario raccontato dal maestro
all’allievo, nell’ambito di una cornice, con una probabile evoluzione
sentimentale. Sembra un assemblaggio di storie brevi; come dice l’autore in
un'altra raccolta di racconti brevi: “In questo lavoro vale il vecchio motto
sul maiale: non si butta via niente.”
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